2025-03-25
Nel conto di Gualtieri pure l’hotel per Bisio
Michele Serra e Claudio Bisio (Getty images)
Il Comune di Roma ha pagato al presentatore della manifestazione lanciata da Serra il viaggio da Milano e una stanza in un 4 stelle. Anche Gasparri annuncia un esposto alla Procura, ma il centrosinistra insiste con le piazze pro Europa.Rispetto ai 349.942,15 euro (lordi) spesi dal Comune di Roma, la voce dei «Costi gestione ospitalità, viaggi e transfer artisti», è marginale. Ma i dettagli che sono emersi nelle ultime ore su come sono stati spesi quei 2.500 euro confermano che la l’evento lanciato da Michele Serra sulle pagine di Repubblica era tutto fuorché una manifestazione nata «dal basso», ma un evento organizzato in grande stile. Secondo quanto risulta alla Verità il costo delle singole spese di quella voce non è stato reso noto, neanche alla commissione Trasparenza del Campidoglio. Ma i dettagli trapelati permettono comunque di fari un’idea. Al conduttore dell’evento, Claudio Bisio, sarebbe infatti stato offerto il viaggio andata e ritorno da Milano e il pernottamento all’Orazio Palace, un albergo a 4 stelle ubicato nel quartiere Prati. Sul sito internet la struttura viene descritta così: «Roma e la sua luce dorata, Roma e i colori del tramonto. È ancora più bella se la si ammira dall’alto, se lo sguardo si perde tra i tetti dei palazzi novecenteschi del quartiere Prati, affacciati sui pini di Castel Sant’Angelo. Tra quelli ad avere questo privilegio ci sono gli ospiti dell’Hotel Orazio Palace di 4L Collection hotels, grazie alle terrazze panoramiche al settimo e all’ottavo piano». Ieri, la prenotazione di una singola per una notte tra sabato 5 e domenica 6 aprile era proposta sul sito dell’hotel in promozione a 365 euro, scontata del 14% rispetto ai 425 previsti. Tra le altre spese sostenute dal Campidoglio ci sarebbero poi il rimborso della trasferta del Quartetto indaco e quello degli spostamenti del musicista Walter Porro, al quale sarebbe stato anche offerto il pernottamento all’ Hotel Villa Mercede di Frascati. Nella struttura una singola veniva offerta ieri in promozione a poco più di 100 euro. Un rimborso sarebbe andato anche Pegah Moshir Pour, attivista per i diritti civili in Iran.L’altra voce di spesa sarebbe poi un contratto con una società di noleggio con conducente, che avrebbe assicurato gli spostamenti dei vari ospiti dalla Stazione Termini a piazza del Popolo.A questo punto, a fare chiarezza sulla genesi della manifestazione sarà probabilmente la magistratura, alla quale, dopo che il nostro giornale ha svelato i veri costi dell’evento, si è già rivolto il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri. «Il costo per le casse del Comune di Roma, quindi per tutti i cittadini» ha detto Gasparri «per la manifestazione di Repubblica e di alcuni nani e ballerini del mondo dello spettacolo e dell’informazione sarebbe stato superiore a quanto finora si è detto. Infatti, i cittadini sarebbero stati privati di 350.000 euro di soldi pubblici per trasferire dalle casse del Campidoglio a quelli di Repubblica e dei suoi ospiti della sua iniziativa di parte e di partito denari di tutti». Gasparri ha poi annunciato di aver «già mandato, nelle ultime ore, un esposto alla Procura della Repubblica di Roma perché si indaghi su questo scempio gravissimo. La distrazione di fondi pubblici è evidente e Gualtieri la rivendica con una sfrontatezza degna di miglior causa». L’esponente azzurro ha anche dichiarato di aver chiesto «al sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini di sospendere qualsiasi erogazione di fondi pubblici, a qualsiasi titolo, a beneficio del quotidiano Repubblica, in attesa di chiarire le palesi irregolarità contabili di questa vicenda». Come svelato dalla Verità, il 5 marzo scorso, Roberto Gualtieri, tramite una lettera «d’ordine del sindaco» firmata dal suo capo di gabinetto, aveva chiesto alla direzione delle Attività amministrative «di dare mandato a Zètema Progetto Cultura, in virtù del contratto di affidamento di servizio in essere, nel predisporre i provvedimenti necessari per procedere celermente nell’organizzazione dell’iniziativa». Nella missiva l’evento veniva definito «una importante iniziativa istituzionale in difesa dei valori europei di libertà e di autodeterminazione dei popoli che vedrà il coinvolgimento dei sindaci di tutti gli schieramenti politici».Sabato il presidente della commissione Trasparenza del Campidoglio, Federico Rocca (Fdi) aveva evidenziato come nei documenti consegnati non ci sia traccia «di un atto di indirizzo che spieghi quando e come questa manifestazione abbiamo assunto una rilevanza istituzionale, tale da giustificare l’impegno di fondi comunali. Non c’è una nota del sindaco, non c’è una delibera di giunta, non c’è un atto dell’Assemblea capitolina, non c’è niente». Sottolineando poi che il punto non erano i contenuti della manifestazione, ma il fatto che «deve esserci un atto di indirizzo dell’amministrazione, quindi o rientra nel programma delle iniziative di Roma Capitale o sono eventi promossi direttamente dall’amministrazione c’è un atto di indirizzo e certificato che non c’è, pertanto manca il presupposto che legittimasse questa spesa che purtroppo hanno pagato i cittadini romani».Eppure, nonostante le polemiche il centrosinistra tira dritto sulla linea delle piazze pro Europa. Le manifestazioni di Bologna e Firenze, inizialmente previste per il 5 aprile, sono state spostate al giorno successivo, per evitare la sovrapposizione e il conseguente confronto numerico con quella pacifista indetta dl Movimento 5 stelle.
Matteo Salvini (Imagoeconomica)
La stazione di San Zenone al Lambro, dove il 30 agosto scorso un maliano ha stuprato una 18enne (Ansa)