- A tre anni da Alexander McQueen: Savage Beauty, il Victoria & Albert di Londra dedica un'intera esposizione a Christian Dior. Un evento tutto sold out, che il capoluogo inglese sta sfruttando al meglio, con tè dedicati da 60 sterline a persone.
- Bob Krieger è in mostra a Palazzo Morando. Il fotografo che ha lavorato con alcuni dei più grandi stilisti, tra cui Giorgio Armani, va in scena attraverso un percorso polisensoriale in grado di coinvolgere sguardo e udito.
- Il Museo della Figurina di Modena omaggia Elio Fiorucci e la sua coloratissima collezione di figurine che negli anni Ottanta arrivò a vendere oltre 100 milioni di pezzi.
A tre anni da Alexander McQueen: Savage Beauty, il Victoria & Albert di Londra dedica un'intera esposizione a Christian Dior. Un evento tutto sold out, che il capoluogo inglese sta sfruttando al meglio, con tè dedicati da 60 sterline a persone. Bob Krieger è in mostra a Palazzo Morando. Il fotografo che ha lavorato con alcuni dei più grandi stilisti, tra cui Giorgio Armani, va in scena attraverso un percorso polisensoriale in grado di coinvolgere sguardo e udito. Il Museo della Figurina di Modena omaggia Elio Fiorucci e la sua coloratissima collezione di figurine che negli anni Ottanta arrivò a vendere oltre 100 milioni di pezzi. Lo speciale contiene tre articoli, gallery fotografiche e video.Londra è stata conquistata da un francese. La mostra dedicata a Christian Dior, in scena al Victoria & Albert Museum fino al 14 luglio è senza dubbio la più importante rassegna dedicata al marchio mai realizzata nel Regno Unito. L'esposizione, pur essendo ancora in corso, con le sue oltre 200 creazioni che accompagnano in un viaggio nella storia del brand dal 1947 a oggi, è già riuscita a battere per numero di visitatori persino la spettacolare Alexander McQueen: Savage Beauty che nel 2015 in poco meno di cinque mesi richiamò quasi 500.000 visitatori tra le stanze del museo londinese. Definita la mostra dei record, Savage Beauty oggi sembra impallidire davanti alla potenza di Dior. Questa mostra londinese racconta infatti non solo il genio fondatore dalla celebre maison e i suoi direttori creativi, tra cui l'italiano Gianfranco Ferrè ma riesce a far sentire il visitatore parte della storia della celebre casa di moda francese. Fin dall'ingresso si è catapultati a Parigi, nella Ville Lumiere. La mostra inizia con quello che è considerato il pezzo più importante dell'esposizione: un abito originale prodotto interamente da Christian Dior nei primi anni Cinquanta. Tra decine di capi di alta sartoria spicca un abito in particolare fatto da molteplici strati di tulle nude con ricami in oro. Il vestito, confezionato per la principessa Margaret celebra il rapporto tra la Maison e la casa reale britannica. Epicentro dell'esposizione è la sala da ballo in cui non solo si è circondati da schermi led che trasmettono un cielo stellato spezzato da fuochi d'artificio colorati ma si è sovrastati da candelabri in cristallo e specchi. Un gioco che prende spunto dal Paese delle Meraviglie di Carroll e che ipnotizza ii visitatori rendendoli parte fondamentale della mostra. Uno spettacolo unico, confermato dalle migliaia di persone che ogni giorno sopportano lunghe code pur di visitare l'esposizione.«Penso al mio lavoro come a un'architettura effimera, dedicata alla bellezza del corpo femminile» disse una volta Dior e l'installazione creata rispecchia proprio questa concezione. Dal teatro 3d dove sono esposti alcuni degli abiti indossati dalla celebrity di tutto il mondo, al giardino sui toni del bianco e dei colori pastello dove risplendono gli abiti della prima donna appuntata stilista della maison, Maria Grazia Chiuri. A ognuno dei cinque direttori creativi del marchio viene dedicato uno spazio con alcuni dei loro capi più significativi. Così tra gli abiti impalpabili della Chiuri e la stravaganza di John Galliano, spicca la classe e l'eleganza di Gianfranco Ferrè, spesso messo da parte nella storia di Dior, ma in realtà personaggio cardine nell'evoluzione del marchio.Per festeggiare la mostra e attirare clienti da tutto il mondo, sono molti gli hotel che hanno deciso di creare pacchetti di soggiorno con biglietti inclusi. Il Berkley hotel ha invece deciso di stravolgere completamente il suo famoso Prêt-à-portea, fatto con dolcetti che rimandano alle ultime collezioni di moda, e dedicare biscotti e pasticcini al couturier francesce. Assaggiarli costa ben 60 sterline a persona, ma nonostante il prezzo non proprio economico la maggior parte delle date sono sold out.
Massimo Doris (Imagoeconomica)
Secondo la sinistra, Tajani sarebbe contrario alla tassa sulle banche perché Fininvest detiene il 30% del capitale della società. Ma Doris attacca: «Le critiche? Ridicole». Intanto l’utile netto cresce dell’8% nei primi nove mesi, si va verso un 2025 da record.
Nessun cortocircuito tra Forza Italia e Banca Mediolanum a proposito della tassa sugli extraprofitti. Massimo Doris, amministratore delegato del gruppo, coglie l’occasione dei conti al 30 settembre per fare chiarezza. «Le critiche sono ridicole», dice, parlando più ai mercati che alla politica. Seguendo l’esempio del padre Ennio si tiene lontano dal teatrino romano. Spiega: «L’anno scorso abbiamo pagato circa 740 milioni di dividendi complessivi, e Fininvest ha portato a casa quasi 240 milioni. Forza Italia terrebbe in piedi la polemica solo per evitare che la famiglia Berlusconi incassi qualche milione in meno? Ho qualche dubbio».
Giovanni Pitruzzella (Ansa)
Il giudice della Consulta Giovanni Pitruzzella: «Non c’è un popolo europeo: la politica democratica resta ancorata alla dimensione nazionale. L’Unione deve prendere sul serio i problemi urgenti, anche quando urtano il pensiero dominante».
Due anni fa il professor Giovanni Pitruzzella, già presidente dell’Autorià garante della concorrenza e del mercato e membro della Corte di giustizia dell’Unione europea, è stato designato giudice della Corte costituzionale dal presidente della Repubblica. Ha accettato questo lungo colloquio con La Verità a margine di una lezione tenuta al convegno annuale dell’Associazione italiana dei costituzionalisti, dal titolo «Il problema della democrazia europea».
Ansa
Maurizio Marrone, assessore alla casa della Regione Piemonte in quota Fdi, ricorda che esiste una legge a tutela degli italiani nei bandi. Ma Avs la vuole disapplicare.
In Italia non è possibile dare più case agli italiani. Non appena qualcuno prova a farlo, subito si scatena una opposizione feroce, politici, avvocati, attivisti e media si mobilitano gridando alla discriminazione. Decisamente emblematico quello che sta avvenendo in Piemonte in queste ore. Una donna algerina sposata con un italiano si è vista negare una casa popolare perché non ha un lavoro regolare. Supportata dall’Asgi, associazione di avvocati di area sorosiana sempre in prima fila nelle battaglie pro immigrazione, la donna si è rivolta al tribunale di Torino che la ha dato ragione disapplicando la legge e ridandole la casa. Ora la palla passa alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sulla legittimità delle norme abitative piemontesi.
Henry Winkler (Getty Images)
In onda dal 9 novembre su History Channel, la serie condotta da Henry Winkler riscopre con ironia le stranezze e gli errori del passato: giochi pericolosi, pubblicità assurde e invenzioni folli che mostrano quanto poco, in fondo, l’uomo sia cambiato.
Il tono è lontano da quello accademico che, di norma, definisce il documentario. Non perché manchi una parte di divulgazione o il tentativo di informare chi stia seduto a guardare, ma perché Una storia pericolosa (in onda dalle 21.30 di domenica 9 novembre su History Channel, ai canali 118 e 409 di Sky) riesce a trovare una sua leggerezza: un'ironia sottile, che permetta di guardare al passato senza eccessivo spirito critico, solo con lo sguardo e il disincanto di chi, oggi, abbia consapevolezze che all'epoca non potevano esistere.







