2024-05-13
Mosca avanza ancora e assedia Kharkiv. Kiev: «Abbandonate le posizioni a Nord»
Raid a Belgorod, il Cremlino: «Usate armi Nato». Putin caccia Sergei Shoigu dalla Difesa. Tajani: «Qui nessun rischio di attacchi russi».Per intavolare una trattativa aspettano che Vladimir Putin citofoni sotto casa a Volodymyr Zelensky per intimargli lo sfratto? E non si poteva fare 500.000 morti fa? L’Europa, sul fronte ucraino, ha le ore contate prima di andare incontro a una doppia sconfitta: sul piano militare, visto che i tank russi avanzano nella zona di Kharkiv (il governatore ucraino Oleg Sinegubov ammette che i bombardamenti vanno avanti quasi 24 ore su 24) e sul piano politico-diplomatico, visto che non si fa un passo avanti nell’exit-strategy. Vagheggiare di esercito, difesa, politica estera comuni è davvero impossibile. A rendere evidente che l’Europa è frantumata sono le dichiarazioni incrociate del presidente francese Emmanuel Macron, che di fatto è pronto a dichiarare guerra alla Russia, sostenendo che Mosca sta direttamente minacciando metà Europa e la Francia stessa, e del nostro ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani. Al capo dell’Eliseo, che continua a premere per un intervento diretto sul fronte ucraino, il titolare della Farnesina ha risposto durante il suo intervento alla trasmissione di Rai 3 In Mezz’ora, condotta da Monica Maggioni: «Non sottovaluterei, ma non drammatizzerei la situazione; bisogna seguire con la massima attenzione le mosse di Mosca, non ci sono pericoli di attacchi alla Nato, lo escludo, né ci sono intenzioni da parte dell’Italia, e devo dire dell’Ue e della Nato di mandare truppe a combattere in Ucraina, non se ne è mai parlato in una riunione Ue o della Nato e l’Italia non invierà neanche un soldato a combattere in Ucraina». Ma Emmanuel Macron ha una voglia matta di mostrare i muscoli. Le ragioni sono di duplice natura: una interna alla Francia, l’altra interna all’Ue. In casa, il capo dell’Eliseo, a tre settimane dal voto europeo, deve ritrovare un protagonismo ormai perduto per battere Marine Le Pen e tenere a freno l’avanzata della destra, evitando un contraccolpo immediato sulle faccende francesi e cercando altresì di non marginalizzare Renew, la sua formazione all’assemblea di Strasburgo, quando ci sarà la trattativa per la formazione della nuova Commissione europea. A Bruxelles deve far pesare il fatto che la Francia è la sola potenza atomica europea e dunque l’eventuale esercito comune non può che dipendere da Parigi, che spera così di far girare al massimo la sua industria bellica, ma anche i sedersi al tavolo della ricostruzione a fianco di Zelensky, in un posto di privilegio. Ballano centinaia di miliardi a cui i francesi non sono disposti a rinunciare. Emmanuel Macron lo ha detto rispondendo in uno suo spazio social a una ragazza che gli chiedeva: «Stiamo partendo per la guerra?». Il presidente ha risposto: «No, voglio rassicurare: non stiamo partendo per la guerra. La Francia è un paese di pace, ma se in Ucraina vincesse la Russia vorrebbe dire che vige la legge del più forte e per noi è inaccettabile. La minaccia russa è peraltro molto vicina a noi: alla Polonia, alla Lituania, alla Romania, è a 1.500 metri dai nostri confini e tutti questi paesi sono minacciati. Noi europei tutti dobbiamo essere pronti a dissuadere la Russia da continuare in questa minaccia, da continuare in questa avanzata. Se la Russia minaccia i nostri interessi tutti gli europei si devono armare». Le parole del presidente francese coincidono con una situazione militare che sembra fortemente compromessa e l’unica risposta che gli ucraini paiono in grado di organizzare è quella di attacchi sporadici in territorio russo. Lo ha denunciato la missione russa all’Ocse, a proposito dell’attacco a un palazzo di Belgorod, dove un missile ucraino ha causato almeno 9 morti e centinaia di feriti tra i civili. Per la delegazione diplomatica del Cremlino, che invita l’Ocse a denunciare come crimine di guerra questo bombardamento, «il razzo che ha colpito Belgorod è stato fornito dalla Nato». Un altro razzo ucraino portato da un drone ha colpito una raffineria a Volgograd a 300 chilometro dal confine est. Ma questi sono i soli «successi» militari, perché sul fronte settentrionale della regione di Kharkiv l’avanzata russa appare inarrestabile. Le autorità ucraine hanno disposto l’evacuazione di 4.000 civili da quelle zone e a quanto si apprende per dichiarazioni del ministro della Difesa russo, Mosca rivendica la conquista di altri quattro villaggi ucraini: Gatische, Krasnoye, Morokhovets e Oleinkovo. Che la situazione sia complicata è ammesso anche da parte di Kiev. L’unità Gostri Kartuzi delle forze speciali Omega della Guardia nazionale ucraina ha dichiarato di essere stata costretta ad abbandonare alcune posizioni nel nord della regione di Kharkiv. Il comandante Alexander Syrsky ha confermato: «Questa settimana la situazione nella regione di Kharkiv è peggiorata in modo significativo. I combattimenti sono in corso. Le forze di difesa stanno facendo di tutto per mantenere le linee e le posizioni difensive e infliggere la sconfitta al nemico». Syrsky ha poi assicurato che l’esercito conosce i piani russi e sta reagendo in modo flessibile ma «la situazione lungo il confine tra la regione di Kharkiv e la Russia si è sostanzialmente aggravata».Intanto, Putin ha ha proposto ufficialmente al Parlamento di nominare il già vicepremier Andrei Belousov ministro della Difesa. Ignoto il futuro dell’attuale ministro in carica, Sergei Shoigu, responsabile della Difesa dal 2012. Confermato, invece, al ministero degli Esteri Sergei Lavrov.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.