2025-06-19
Mondiale per club, la Juve cala la manita
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Ansa
All’esordio nel torneo americano i bianconeri dilagano 5-0 contro gli emiratini dell’Al-Ain. Simone Inzaghi, alla prima da allenatore dell’Al Hilal, ferma sull’1-1 il Real Madrid. Tutto facile per il City di Guardiola (2-0 al Wydad di Casablanca).
All’esordio nel torneo americano i bianconeri dilagano 5-0 contro gli emiratini dell’Al-Ain. Simone Inzaghi, alla prima da allenatore dell’Al Hilal, ferma sull’1-1 il Real Madrid. Tutto facile per il City di Guardiola (2-0 al Wydad di Casablanca).Il quinto giorno del Mondiale per club ha segnato il debutto nel torneo delle ultime big che ancora non erano scese in campo, fornendo così la possibilità di elaborare una prima valutazione in ottica passaggio del girone e fase a eliminazione diretta. Dopo il debutto show del Paris Saint-Germain contro l’Atlético Madrid, oltre alla Juventus che nella notte italiana ha superato con un roboante 5-0 l’Al-Ain, ieri hanno fatto l’esordio due delle corazzate più attese del torneo: il Manchester City di Pep Guardiola e il Real Madrid guidato da Xabi Alonso, al suo primo grande appuntamento internazionale da allenatore delle merengues, dopo aver raccolto l’eredità di Carlo Ancelotti, oggi alla guida della nazionale brasiliana.All’Hard Rock Stadium di Miami è andata in scena una delle sfide più attese della giornata: Real Madrid–Al Hilal, prima partita del Gruppo H. Un incrocio carico di significati, che ha visto il debutto dell’ex tecnico del Bayer Leverkusen sulla panchina dei Blancos, ma anche quello di Simone Inzaghi, alla sua prima ufficiale con il club saudita dopo l’addio all’Inter, segnato dalla pesantissima sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il Psg. Una partita ricca di talento e di spunti, a cominciare dalle scelte di formazione. Il Real, privo di Kylian Mbappé (fuori per un problema fisico e nemmeno in panchina), si è presentato con due volti nuovi subito in campo: l’ex Liverpool Trent Alexander-Arnold e l’ex juventino, acquistato dal Bournemouth, Dean Huijsen. Dall’altra parte, nella formazione scelta da Inzaghi ci sono molti volti noti passati dalla nostra Serie A, da Sergej Milinkovic-Savic a Kalidou Koulibaly e Joao Cancelo. Ne è venuto fuori un pareggio, un 1-1 firmato dalle reti di Gonzalo Garcia al 34’ per gli spagnoli e Ruben Neves su rigore al 40’ per gli arabi. Dischetto che, tuttavia, ha tradito il Real che in pieno recupero ha avuto la ghiotta opportunità di vincere la partita con Federico Valverde che dagli undici metri si è fatto ipnotizzare dallo specialista Bounou. Un pari che lascia qualche rimpianto a Xabi Alonso, ma che premia la prova coraggiosa dell’Al Hilal: Inzaghi ha già impresso un’identità chiara alla sua squadra, capace di tenere testa a un avversario di caratura internazionale come il Real con personalità e idee.A mezzogiorno (ora locale) è toccato al Manchester City aprire la giornata del Gruppo G, lo stesso della Juventus. A Philadelphia la squadra di Pep Guardiola ha battuto 2-0 i marocchini del Wydad Casablanca, portandosi subito in testa al girone. Il vantaggio è arrivato al 2’ con Phil Foden, abile a ribadire in rete all’angolino basso di sinistra dopo un rimpallo fortunoso in area. Il raddoppio è firmato al 42’ da Jérémy Doku, che ha finalizzato da distanza ravvicinata un calcio d’angolo teso battuto proprio da Foden. Una vittoria netta, maturata già nel primo tempo, che conferma la solidità del City anche in un contesto mondiale, in attesa di sfide più probanti come sarà per esempio quella del 26 giugno contro la Juventus e che con ogni probabilità determinerà la gerarchia del girone, considerando che citizens e bianconeri hanno rispettato le attese della vigilia e sono già in testa con tre punti. La squadra di Igor Tudor, al suo esordio contro gli emiratini dell’Al-Ain, non solo hanno vinto, ma anche convinto come mai era successo nell’ultima parte di stagione in cui la Juventus ha agguantato con estrema fatica la qualificazione alla prossima Champions League. È vero, l’avversario era di modestissimo lignaggio, ma la prestazione dei bianconeri è stata comunque di spessore. All’Audi Field di Washington è finita con un netto 5-0, con i giochi praticamente chiusi già nel primo tempo. Protagonisti assoluti Kolo Muani e Conceiçao, entrambi autori di una doppietta, a cui si è aggiunta la perla del talento turco Kenan Yildiz. La Juve versione stelle e strisce ha impressionato per idee, ritmo e qualità nel palleggio, mostrando un’identità chiara già nei primi minuti. Dopo l’iniziale tentativo dell’Al-Ain, la Juve ha preso il controllo del match con il colpo di testa di Kolo Muani su assist di Alberto Costa, poi ha raddoppiato con Conceiçao - ancora su iniziativa del portoghese - prima del gioiello personale di Yildiz e del secondo sigillo del francese, liberato da un lancio di Thuram. Nella ripresa, con i ritmi calati, è ancora Conceiçao a chiudere la manita con un gran sinistro. Il gruppo squadra della Juventus nello Studio Ovale con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump (Ansa)La giornata della Juventus nella capitale americana non è stata solo campo e tattica. A poche ore dal debutto nel Mondiale per club, la squadra è stata ricevuta nello Studio Ovale dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Un incontro simbolico, a cui hanno preso parte anche John Elkann, presidente di Stellantis e ad di Exor, e il numero uno della Fifa Gianni Infantino, a testimoniare l’importanza istituzionale dell’evento e il peso del torneo nel disegno globale del calcio. La delegazione bianconera, guidata dall’allenatore Igor Tudor, era composta dal ceo Maurizio Scanavino, dal general manager Damien Comolli, dal direttore delle strategie Giorgio Chiellini e da una rappresentanza di giocatori. Presenti, tra gli altri, gli statunitensi Weston McKennie e Timothy Weah, ma anche Manuel Locatelli, Federico Gatti, Teun Koopmeiners e Dusan Vlahovic. Un momento di rilievo politico e mediatico che ha preceduto l’esordio serale contro l’Al-Ain, sul palcoscenico internazionale di Washington.Martedì, invece, era toccato all’Inter. Alla prima con Christian Chivu allenatore, i nerazzurri non sono riusciti ad andare oltre l’1-1 contro i messicani del Monterrey. Nella cornice dello storico Rose Bowl di Pasadena, a sbloccare il risultato è stato l’intramontabile Sergio Ramos, ma l’Inter ha risposto nel secondo tempo con Lautaro Martínez, a segno su assist di Carlos Augusto. Un pareggio che lascia margini di crescita, ma che rende più delicata - per il cammino nel girone - la prossima sfida del 21 giugno al Lumen Field di Seattle, dove l’Inter affronterà i giapponesi degli Urawa Red Diamonds, sconfitti 3-1 nel primo turno dal River Plate.
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