2025-10-24
Mezza Europa scopre gli immigrati violenti. C’è una sola soluzione: non importarli
Dublino brucia per la bimba stuprata, in Uk tiene banco il caso delle gang pakistane. E Merz parla apertamente di insicurezza.Saltuariamente persino i tedeschi riescono a dire qualcosa di giusto. Lo ha fatto giorni fa il cancelliere Friedrich Merz parlando di gestione dei flussi migratori. «Abbiamo fatto molta strada in materia di immigrazione», ha dichiarato. «Con questo governo federale, abbiamo ridotto i numeri del 60% tra agosto 2024 e agosto 2025 ma, ovviamente, persiste questo problema nel paesaggio urbano, motivo per cui il ministro degli Interni sta ora attivando e attuando rimpatri su larga scala». Queste frasi hanno suscitato un putiferio e, in qualche misura, bisogna dire che Merz se lo merita. Dopo tutto, guida un governo raffazzonato con pendenza a sinistra poiché ha voluto in tutti i modi escludere i pericolosi nazisti e razzisti di Afd e ora, giustamente, viene infilzato dai progressisti che si sono indignati per il riferimento al «paesaggio urbano». Il cancelliere si riferiva ovviamente alla presenza di stranieri che causano problemi di ordine pubblico e rendono le città meno sicure soprattutto per le donne. A un cronista che gli chiedeva conto delle sue affermazioni, Merz ha persino rincarato la dose e, al netto delle sue ipocrisie, ha ribadito un concetto sacrosanto. «Lascia che ti chieda una cosa in cambio», ha risposto Merz al giornalista. «Non so se hai figli, ma se hai figlie femmine, chiedi loro cosa intendevo dire. Immagino che otterrai una risposta piuttosto chiara e diretta. Non ho nulla da rimangiarmi. Al contrario, sottolineo ancora una volta che dobbiamo cambiare questa situazione».Ovviamente, Merz non è riuscito a tenere il punto a lungo. Alla fine ha dovuto rientrare nel recinto del politicamente corretto. Ieri ha dovuto dire che la Germania «continuerà ad aver bisogno di immigrazione, in particolare per il mercato del lavoro», e che «le persone con un passato migratorio sono una parte indispensabile dell’economia tedesca». Poi ha alleggerito le precedenti dichiarazioni, spiegando che «i migranti senza diritto di soggiorno e senza accesso al lavoro che non rispettano le norme vigenti» contribuiscono «a un senso di insicurezza negli spazi pubblici, come stazioni, metropolitane e parchi».Al netto delle ipocrisie del cancelliere, che vuole prendere le distanze dai temibili sovranisti ma, per non perdere voti, deve mostrarsi duro sul tema migratorio, è difficile sostenere che non avesse ragione parlando dei rischi per le ragazze e le donne. Gli episodi, anche in Italia, sono quasi quotidiani, talvolta nello stesso giorno se ne verifica più di uno in zone e realtà differenti. Ma il discorso si può allargare anche ad altre nazioni europee. Nel Regno Unito, una studentessa di 21 anni, Camille Brown, ha lanciato una petizione rivolta al sindaco di Londra e all’azienda trasporti locale per chiedere che vengano creati vagoni della metropolitana per sole donne a causa delle continue molestie sessuali che ricevono le passeggere di sesso femminile. La proposta ha già raccolto 9.000 firme. È interessante non soltanto la notizia, ma anche il modo in cui è stata offerta ai lettori da un noto tabloid, il Daily Mirror. Per illustrare l’articolo sulla petizione, il giornale ha pubblicato una fotografia generica che ritrae un uomo bianco che molesta sulla metropolitana una donna di colore. L’immagine ha suscitato online l’ira di molti lettori perché si tratta con tutta evidenza di una manipolazione politicamente corretta: sono per lo più stranieri a molestare le donne sui mezzi pubblici e i tentativi comici di riscrivere la realtà hanno con tutta evidenza stancato la popolazione.Il caso britannico è decisamente emblematico. Da tempo nel Regno Unito ci sono problemi con l’immigrazione di massa e i vari governi, soprattutto laburisti, hanno cercato di occultarli. L’attuale esecutivo guidato da Keir Starmer ha rifiutato più volte di organizzare una commissione di inchiesta nazionale sulle gang degli stupri composte da pakistani che hanno abusato di centinaia di ragazze nel corso di circa un decennio. Poi, grazie a una notevole pressione dei media, i laburisti ci hanno ripensato e hanno messo in piedi una inchiesta ufficiale. Nei giorni scorsi, però, alcune delle vittime di molestie hanno lasciato, in polemica, la commissione di indagine e hanno chiesto le dimissioni della ministra competente, Jess Phillips, accusandola di non volere ascoltare fino in fondo i fatti. Il punto è sempre lo stesso: quando si deve parlare delle molestie e dei reati commessi da stranieri ci sono ogni volta reticenze, omissioni, mistificazioni. Se proprio non si può evitare il problema, si cerca di minimizzarlo o di parlare d’altro.Qui da noi ci si concentra, anche giustamente, sugli omicidi di donne commessi da ex fidanzati o mariti italiani. Poi si finge di non vedere, ad esempio, che i minori stranieri commettono la maggioranza delle molestie sessuali e si evita di fare pubblicità ai casi di violenze con immigrati protagonisti.Il fatto è che, a furia di oscurare e occultare, si innescano bombe sociali pronte a esplodere. È accaduto mesi fa in Inghilterra dopo che un richiedente asilo ospitato in un «hotel per migranti» a spese dello Stato è finito a processo per violenze sessuali e succede di nuovo ora in Irlanda, dopo che un immigrato è stato accusato di aver violentato una bambina di dieci anni. A Dublino per due giorni ci sono state rivolte e disordini anche violenti e ieri 16 persone sono finite davanti a un giudice per aver partecipato alle sommosse nei pressi di alcuni centri di accoglienza. Certo, osservare scontri con la polizia e altre scene poco edificanti non è piacevole. Ma è inutile fingere che tutto ciò nasca dal razzismo o da fantomatiche trame della destra estrema.Non passa settimana senza che qualcuno proponga di rieducare i maschi italiani violenti. Con i violenti stranieri, pensate, non ci sarebbe nemmeno bisogno di rieducare: basterebbe non importare.
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Nel libro postumo Nobody’s Girl, Virginia Giuffre descrive la rete di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e ripercorre gli incontri sessuali con il principe Andrea, confermando accuse già oggetto di cause e accordi extragiudiziali.