2025-09-10
Mediobanca e Mps salgono in Borsa ma il Pd se la prende con il governo
L’europarlamentare del Pd Irene Tinagli (Imagoeconomica)
Vanno su entrambi i titoli dopo la fine dell’Opas. L’europarlamentare Irene Tinagli però parla di «statalismo».L’operazione che ha visto il Monte dei Paschi di Siena rilevare il controllo di Mediobanca piace ai mercati. I titoli delle due banche, a seguito della notizia, hanno messo il turbo arrivando a +5,9% a 20,63 euro nel caso di Piazzetta Cuccia e a +6,26% a 7,83 euro nel caso del gruppo senese. Certo, la notizia è di portata storica e crea non pochi dubbi sul futuro dell’istituto fondato da Enrico Cuccia. Intanto, non a caso, ieri è stato reso noto che lo storico accordo di consultazione tra i soci di Mediobanca è stato sciolto. I partecipanti al patto, che complessivamente possedevano 48.550.483 azioni, pari al 5,97% del capitale sociale, hanno deciso di comune accordo di sciogliere l’intesa a partire lunedì. La notizia è arrivata attraverso una comunicazione congiunta, in cui si sottolinea come la scelta sia maturata in maniera unanime. D’altronde, il patto di consultazione ha rappresentato per anni un elemento centrale nella governance dell’istituto, fungendo da strumento di raccordo tra gli azionisti e assicurando stabilità agli equilibri interni. La sua conclusione arriva infatti in un momento storico per Mediobanca, chiamata ora a ridefinire i propri assetti in un mercato in continua trasformazione.Non stupisce, infatti, come le unioni di lavoratori siano subito saltate sul piede di guerra per accertarsi che l’operazione non crei troppe vittime sotto il profilo occupazionale. Una nota sindacale firmata da Fabi, First Cisl, Uilca, Fisac Cgil e Unisin fa sapere che «come sindacato unitario seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione, consapevoli che operazioni di questa natura non possono essere lette soltanto sul piano industriale o finanziario. Esse hanno inevitabili ricadute anche sul piano occupazionale, organizzativo e logistico, riguardando in modo diretto la vita lavorativa delle persone e il futuro delle comunità in cui le banche operano», si legge. «Per questo motivo rivendichiamo con forza la necessità di un confronto costante e trasparente con il management, che consenta di affrontare fin da subito le tematiche che riguardano i lavoratori, garantendo tutele adeguate e soluzioni condivise».Certo è che, vista la portata dell’operazione, la sinistra non ha perso l’occasione per strumentalizzare il dossier contro il governo. La presa di controllo di Mediobanca da parte del Monte dei Paschi di Siena - istituto già sostenuto dallo Stato con la ricapitalizzazione precauzionale del 2017 approvata dalla Commissione europea - rappresenta uno «choc» e un caso di «statalismo e interventismo» del governo Meloni in un settore delicato come quello bancario ha detto Irene Tinagli, presidente della commissione Hous del Parlamento Europeo (Pd, gruppo S&D), economista ed ex presidente della commissione Econ, intervenuta a Strasburgo a margine di un incontro con la stampa.Ora, fra l’altro, il compito più difficile per Piazzetta Cuccia sarà quello di limitare il più possibile la fuoriuscita di private banker e consulenti finanziari da Mediobanca. Vista l’operazione, non sono mancati professionisti che hanno accettato le avance di gruppi come Fideuram, Azimut, Bnl Bnp Paribas life banker o anche Intesa Sanpaolo private banking, Ubs, Citi o Banca Generali.In questo caso, Mps rischierebbe di trovarsi davanti a una importante perdita di valore e di asset per Mediobanca, anche se i deflussi non sono irreversibili e l’ad Luigi Lovaglio potrebbe attuare alcune strategie per tenere fra le sue fila i professionisti e le masse a essi legati, oltre a cercare di attirarne di nuovi. Tutto questo mentre si moltiplicano le voci sulla prossima mossa di Mps. Le attenzioni del mercato si focalizzano su Banco Bpm che anche ieri ha guadagnato il 2,18%. Banco sul quale pesa però l’incognita Credit Agricole. Cosa vogliono fare i francesi con il loro 20%?