2025-09-05
La Ruota della Fortuna dice Pier Silvio. A Mediaset il 75% della tv di Berlino
Pier Silvio Berlusconi (Ansa)
L’offerta di Mfe su Prosiebensat raggiunge la quota chiave: sarà più semplice riorganizzare il gruppo e creare il polo europeo dei media. Coperti 5 mercati e 210 milioni di persone. Intanto Gerry Scotti batte Rai 1.Che l’affare fosse fatto era chiaro ormai da giorni, mancavano solo i numeri dell’adesione all’Opas dei media lanciata dall’italiana Mfe sulla tedesca Prosiebensat. E i numeri raccontano di un semi-plebiscito: al termine del periodo di offerta, l’ex Mediaset detiene il 75,61% nel capitale sociale della società di Monaco di Baviera, considerando che la holding ceca Ppf, secondo maggiore azionista strategico del gruppo, ha deciso qualche giorno fa di conferire anche la sua quota, pari al 15,68%.Insomma, il mercato ha parlato e ha sancito che a vincere la partita dei contenuti per l’intrattenimento e le piattaforme digitali è stato Pier Silvio Berlusconi che in modo propiziatorio qualche giorno aveva fatto irruzione nello studio di «La Ruota della Fortuna» durante le registrazioni. Nel complimentarsi con il conduttore, Gerry Scotti, e il cast del programma di Canale 5 che ha battuto a sorpresa la concorrenza diretta di «Affari Tuoi» (Stefano De Martino, Rai 1), l’ad dell’ex Mediaset aveva mostrato tutto il suo entusiasmo: «Abbiamo scritto un pezzettino di storia della nuova televisione e fatto una cosa che non era mai stata fatta. Devo ringraziare Gerry che si è convinto e ha avuto il coraggio, la professionalità, la forza per affrontare questa sfida, era ed è una grandissima sfida». Lo stesso entusiasmo messo in campo per conquistare dopo un lunghissimo corteggiamento durato 6 anni la tv tedesca. Raggiungendo il 75,61% del capitale e il 75,67% dei diritti di voto, infatti, Mfe-Mediaforeurope prende il pieno controllo sulle attività operative e strategiche della principale emittente televisiva privata di Berlino. Superare la soglia del 75% è fondamentale perché dà la possibilità di avviare direttamente gli iter regolatori previsti dal diritto tedesco per modifiche statutarie e operazioni straordinarie, tra cui la fusione giuridica o la revoca delle azioni di minoranza. Insomma, il processo di riorganizzazione, semplificazione e implementazione dei progetti congiunti sui vari mercati è ora a portata di mano. «L’ingresso di Mfe come azionista di maggioranza rappresenta un traguardo fondamentale per la nostra azienda», ha commentato l’ad di ProSiebenSat, Bert Habets, «insieme copriamo cinque mercati chiave europei (Germania, Austria, Svizzera, Italia e Spagna) raggiungendo un pubblico di circa 210 milioni di persone. Collaboreremo strettamente con Mfe per identificare sinergie e opportunità di crescita condivisa». L’obiettivo dichiarato del Biscione è quello di creare il più grande broadcaster free-to-air (trasmissione dei contenuti in forma libera) europeo, rafforzando la posizione contro i giganti dello streaming come Netflix e Amazon. Il progetto dovrebbe generare fino a 419 milioni di euro di Ebit (la redditività operativa dell’azienda escludendo gli oneri finanziari e le imposte sul reddito) su base annua, mentre sono attesi investimenti per 145 milioni all’anno. Buona parte delle difficoltà regolatorie sono state superate con il via libera del governo della Baviera, dei sindacati e del governo tedesco. Ma non sono poche le rassicurazione che Pier Silvio Berlusconi ha dovuto dare qualche giorno fa al ministro della Cultura Wolfram Weimer. Rassicurazioni che sono partite dal mantenimento dell’occupazione in loco (le sede resterà a Monaco di Baviera) e sono arrivate fino alle garanzie sull’indipendenza editoriale in Germania. Insomma, Mfe non solo ha «promesso» l’autonomia giornalistica di ProSiebenSat, ma si è anche impegnata a preservare l’identità editoriale locale del gruppo favorendo allo stesso tempo lo sviluppo di nuovi contenuti di qualità. Non poco. Anche perché il completamento formale dell’integrazione è atteso entro la seconda metà del 2026, a valle delle approvazioni antitrust e delle assemblee straordinarie degli azionisti. Difficile scorgere all’orizzonte brutte sorprese, ma vista la pignoleria di Berlino quando si tratta di salvaguardare gli interessi di casa, è sempre meglio mantenere gli occhi ben aperti. Tra i primi passi di Mfe potrebbe esserci anche un cambio di passo nel Supervisory Board dove siedono due membri espressi dal gruppo ceco Ppf, che aveva sfidato il Biscione con una contro offerta per poi cedergli la sua intera quota, e uscire di scena. Possibile, quindi, che i due consiglieri facciano un passo indietro. Di sicuro ieri la due società hanno brindato in Borsa. Per Mfe, i titoli A (attribuiscono un diritto di voto) hanno chiuso in rialzo del 7% a 3,4 euro, mentre i titoli B (attribuiscono 10 diritti di voto) sono cresciuti del 6,2% a 4,8 euro. A Francoforte vola Prosiebensat: +7,7% a 8,2 euro.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Ansa)
Federico Marchetti, fondatore di Yoox (Ansa)