2020-01-02
Mattarella nella sua omelia cancella immigrazione, giustizia e banche
Il discorso di fine anno ha evitato con cura i temi che stanno davvero a cuore agli italiani. Silenzio di tomba su Ilva, Alitalia, sicurezza, Mes e prescrizione. Il risultato? Un fervorino vuoto pensato per anestetizzarci.Sergio Mattarella ha visto l'Italia dall'alto. Lo ha detto lo stesso capo dello Stato, nel suo discorso di fine anno. Parlando agli italiani, il presidente della Repubblica ha citato una fotografia che gli è stata regalata da un astronauta. Un'immagine del Paese visto da lontano, dall'alto dello spazio e forse del Colle. Purtroppo l'istantanea non dev'essere stata troppo nitida, altrimenti dal Quirinale avrebbero notato una serie di problemi che invece sono risultati assenti dal discorso di Capodanno. Sì, il presidente ha parlato delle persone che hanno perso la vita mentre servivano gli italiani e di questo gli va dato atto. Tuttavia non ha detto mezza parola su quelli che hanno perso soldi o rischiano di perderli insieme con il posto di lavoro. Eppure questi sono i problemi reali che ci ha lasciato in eredità il 2019 e che si affacciano prepotentemente nel 2020. Si può augurare buon anno ai concittadini senza dir loro qualche cosa quando un'altra banca è andata a gambe all'aria e gli investitori sono rimasti con un pugno di mosche in mano? Va beh che i sermoni di fine anno sono pieni di buoni propositi e di frasi dolci come lo zucchero filato e tendenzialmente servono a far addormentare l'ascoltatore, ma qualche cosa sull'ennesima crisi non era meglio dirla? In fondo le forze politiche avevano promesso di vigilare e le istituzioni di controllo tipo Bankitalia e Consob avevano giurato che casi come quello dell'Etruria e della Popolare di Vicenza non si sarebbero ripetuti. E invece ecco che sotto l'albero di Natale gli italiani si sono ritrovati il pacco della Popolare di Bari, un regalino che supera il miliardo e che, essendo abbastanza grosso, non poteva certo sfuggire alla vista aguzza dei consiglieri del capo dello Stato.Ai collaboratori del presidente, quelli che hanno il compito di segnalare gli argomenti da trattare nella predica quirinalizia, è sfuggita anche la questione dell'occupazione, in particolare quella che riguarda due grandi aziende come Ilva e Alitalia, entrambe vittime dei pasticci della politica. I problemi della più grande acciaieria d'Europa sembravano risolti prima che ci mettessero le mani i grillini delusi dal nuovo governo Conte, togliendo per pura opportunità l'immunità penale per i nuovi amministratori. Risultato, grazie alla brillante idea degli scontenti, adesso si rischiano 5.000 esuberi e lo Stato, per limitare i danni, dovrà mettere mano al portafogli con un miliardino. Mica male per un Paese che fatica a trovare centinaia di milioni per il diritto allo studio e per il diritto all'assistenza delle persone con handicap. Anche su Alitalia il presidente ha glissato, evitando di parlare di una faccenda che rischia di scaricare sulle spalle pubbliche altri costi oltre a quelli già sbarcati nel passato. In questo caso i pasticci non sono da addebitare a Luigi Di Maio e compagni, ma a Matteo Renzi e affini, cioè a quella simpatica combriccola di statisti di Scandicci e dintorni, i quali erano convinti di poter cambiare il mondo prendendo un volo Ethiad. Sta di fatto che tra un Air force Renzi e un atterraggio di emergenza, oggi ci troviamo con una compagnia aerea che rischia a breve di schiantarsi con un mare di debiti e per salvarla bisognerebbe mettere sul piatto qualche migliaio di disoccupati a carico dell'Inps. Ma anche di questo, mentre si stappano bottiglie di spumante e si addentano fette di panettone, è meglio non parlare. Dall'alto della sua immagine, il presidente ha sorvolato pure sul Mes, ovvero sul meccanismo europeo di stabilità, cioè sul patto europeo che rischia di lasciarci più in bolletta di quanto già non siamo, così come Mattarella ha taciuto pure a proposito dell'approvazione della manovra finanziaria senza che il Parlamento ne potesse dibattere. Se prima questo era da considerarsi un vulnus alla democrazia, ora pare sia considerato un tributo alla democrazia. Silenzio presidenziale pure su un altro paio di temi che ci stanno a cuore, come la situazione in Libia e la questione immigrati. Abbiamo la guerra alle porte di casa e un Paese che ci chiede di essere armato per potersi difendere, ma lassù sul Colle non paiono essersene accorti, come non devono avere sentito gli echi delle polemiche sull'immigrazione e sui processi a carico di un ministro che si è incaricato di fermarla. Del resto, il presidente non ha proferito parola neppure sulla prescrizione, che di fatto incide sul processo penale, trasformando il fine pena mai (che grazie alla Ue non esiste più per i mafiosi) in fine processo mai.Sì, Mattarella è stato molto sobrio: ha parlato per 16 minuti con il consueto stile Valium ma è come se non avesse detto niente, regalando agli italiani 16 pillole per dormire meglio in un Paese rose e fiori.