2022-10-01
Finite le indagini su Galli e i concorsi
Chiusa l’inchiesta sui presunti bandi pilotati alla Statale di Milano: la virostar avrebbe favorito i suoi protégé. Attenuate le accuse, ma si va verso il rinvio a giudizio.La Procura di Milano ha chiuso l’indagine sulla presunta Concorsopoli all’Università Statale di Milano. E Massimo Galli, l’infettivologo ormai in pensione, protagonista durante la pandemia, è indagato per falso e turbativa d’asta per aver favorito, come componente di una commissione giudicatrice, il suo collaboratore Agostino Riva per un incarico da professore associato. Si va verso il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. «Ecco, per cercare di uscire dal fondo della classifica […]abbiamo fatto le operazioni che dovevano essere fatte portando avanti Agostino […] è chiaro che insomma, giocare tutte le carte diventa veramente difficile […]Si fa tutto quello che si può fare eh», aveva detto Galli in un’intercettazione agli atti dell’inchiesta, senza nemmeno lo scrupolo di aver evitato il giudizio su un candidato con cui aveva un rapporto di amicizia e fiducia. Insieme con l’ex primario del Sacco sono indagati altri 25 tra professori e medici, accusati di aver costruito un sistema che controllava e stabiliva quali candidati dovessero vincere o meno ci concorsi universitari. Rispetto all’indagine iniziale, le accuse per Galli vengono ridimensionate: cade l’associazione a delinquere. A spiegarlo sono i suoi legali. I difensori Ilaria Li Vigni e Giacomo Gualtieri confermavano ieri di aver ricevuto la notifica dell’avviso della chiusura indagini, dichiarando che «l’ipotesi accusatoria risulta fortemente ridimensionata rispetto a quella iniziale e che dopo aver avuto la copia faranno le loro valutazioni». Galli infatti era sotto indagine anche per il caso di Arianna Gabrieli e Valentina Carta: con il direttore generale dell’Asst Fatebenefratelli avrebbe modellato un avviso pubblico sulle caratteristiche delle candidate che intendeva favorire. A questo si aggiungeva poi un altro caso, quello di Gianguglielmo Zhender, vincitore di un posto da professore universitario di prima fascia. Anche in questo caso, tra le prime ipotesi degli investigatori, Galli avrebbe favorito Zhender allontanando altri potenziali candidati e predisponendo un bando che potesse esaltarne il curriculum. Questi capi d’accusa, però, vengono a cadere nel dispositivo di chiusura delle indagini. Resta invece quello relativo a Riva, medico al Sacco sin dal 1998 e diventato professore associato in malattie cutanee, infettive e dell’apparato digerente nel febbraio del 2020. È proprio questo concorso di cui si potrebbe trovare a rispondere Galli di fronte ai giudici. La virostar, in quanto componente della commissione giudicatrice, avrebbe alterato il «concorso», come era emerso dagli atti, intervenendo come componente della «commissione giudicatrice» sul verbale di «valutazione dei candidati». È la mattina del 14 febbraio del 2020, siamo agli inizi della pandemia, e di prima mattina Galli, in videoconferenza insieme con Claudio Maria Mastroianni e Claudia Colomba, stila il verbale di valutazione dei candidati. In questo documento si dava atto «di come la commissione stesse procedendo alla valutazione analitica dei titoli dei candidati, dove vengono riportati i titoli valutati e i punteggi attribuiti collegialmente a ciascuno di essi». Peccato che secondo gli inquirenti, i pm Carlo Scalas e Bianca Eugenia Baj Macario, con l’aggiunto Maurizio Romanelli, quel verbale avrebbe attestato il falso, perché il prospetto sarebbe stato concordato dopo dallo stesso Galli insieme con Riva. Anzi, sarebbe stato lo stesso Riva, al fianco di Galli e al telefono con gli altri componenti, a indicare i «punteggi» che doveva attribuirgli la commissione. Chi si era visto penalizzato, Massimo Puoti del Niguarda, però, aveva comunque manifestato, dopo la notizia dell’indagine in corso, la «massima stima» nei confronti di Galli.Del resto, secondo gli inquirenti, «i rapporti personali tra Galli e Riva possedevano un’intensità tale da far sorgere il sospetto che il candidato Riva venisse giudicato non in base ai titoli e al risultato delle prove, ma in virtù della precostituita volontà di Galli di avvantaggiarlo». Stando alle indagini, le manovre per truccare il concorso erano iniziate a fine 2019, quando era stata composta la commissione giudicatrice. Già allora, secondo i pm, l’ex primario del Sacco, ora in pensione, avrebbe dovuto evitare di prenderne parte, per «evitare che il suo giudizio fosse, per usare un eufemismo, parziale e precostituito». Galli sapeva sin dall’inizio del 2020 chi sarebbero stati gli altri candidati e che un altro, appunto Puoti, avrebbe rinunciato nonostante avesse un indice di valutazione H-Index doppio rispetto a Riva. Proprio Puoti, primario di malattie infettive all’ospedale Niguarda, intercettato al telefono con la moglie diceva: «Sono riusciti a fregarmi sui titoli […]. Lui (Riva, ndr) mette tutti lavori del cavolo dove sei primo nome, però tutti lavori del cavolo […]. Così mi possono fregare anche a Napoli».
Giuseppe Benedetto (Imagoeconomica)
Roberto Scarpinato, ex magistrato e senatore del M5s (Imagoeconomica). Nel riquadro Anna Gallucci, pubblico ministero e già presidente dell’Anm a Rimini
Tra realtà e ipotesi fantasiosa, l’impresa aerea tra le più folli degli ultimi 50 anni dimostrò una cosa: la difesa dell’Unione Sovietica non era così potente e organizzata come molti pensavano.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio (Imagoeconomica)