2025-08-31
«Nuovo blitz dell’estrema destra». Ma il vandalo era un marocchino
La targa distrutta da un marocchino a Firenze
A Firenze distrutta la targa per due senegalesi uccisi: il colpevole spiazza la sinistra.Niente razzismo, niente estremismo, non c’entrano né le spinte eversive né i rigurgiti nostalgici. Delusione a livelli cosmici, in quel di Firenze, per i fochisti della macchina dell’emergenza democratica perenne. A distruggere la targa commemorativa in memoria di Samb Modou e Diop Mor, uccisi nel dicembre del 2011, in piazza Dalmazia, dall’estremista di destra Gianluca Casseri, non è stato un giovane balilla ringalluzzito dalla copertura del governo Meloni. Per l’atto vandalico risalente al 27 agosto scorso la polizia ha individuato e denunciato per danneggiamento aggravato un giovane di 24 anni. Del Marocco. Già. Grazie alle telecamere di videosorveglianza cittadine, la Digos è riuscita a individuare nel giro di poche ore l’autore del gesto, un soggetto noto alle forze dell’ordine. Quella sera, secondo quanto ricostruito, intorno alle 19,25 il marocchino, definito «in stato di alterazione psicofisica», è salito sul basamento in pietra e si è appeso alla lapide commemorativa fino a provocarne la rottura. Allo stato attuale, ha dovuto precisare la Digos, «deve ritenersi escluso ogni movente di estremismo ideologico alla base del gesto». Tutto era perfetto per creare il caso politico: la targa, il gesto, la città, il momento storico. Tutto era perfetto per puntare il dito contro un governo che se non «manda camicie nere» nelle città rosse, come disse il sindaco di Bologna Matteo Lepore tempo fa, quanto meno - secondo la vulgata - le legittima, le coccola, le fa sentire impunite. Tutto era perfetto, tranne la realtà. È restato con un palmo di naso il sindaco di Firenze, Sara Funaro, che subito aveva scritto sui social, ispirata: «La targa in memoria di Samb Modou e Diop Mor, uccisi per mano razzista e fascista in piazza Dalmazia, è stata distrutta. Un gesto vile e ignobile che ferisce non solo i loro familiari e gli amici, ma l’intera città. Samb e Diop non saranno mai dimenticati. La loro memoria è parte viva di Firenze e continuerà a ricordarci ogni giorno quanto l’odio e il razzismo siano una ferita per la convivenza. Sono in corso le indagini e auspichiamo che i responsabili vengano presto individuati. La targa verrà ripristinata, perché Firenze non si piega all’intolleranza: continueremo a scegliere il rispetto, la dignità e l’umanità». Al ventiquatrenne sballato venuto dal Marocco per fare una vita da balordo nella capitale del Rinascimento, tuttavia, di rispetto, dignità e umanità importa ben poco. E della storia dei due senegalesi uccisi, probabilmente, importa ancora meno, con buona pace della sinistra ancora convinta che gli africani importati in massa nelle nostre terre si accolleranno tutti i conflitti del nostro interminabile Novecento, ovviamente scegliendo la parte «giusta». La palma dell’indecenza, ad ogni modo, stavolta è toccata a Fanpage. Che non solo era partito dritto con l’attribuzione farlocca, ma l’aveva pure messa giù con un piglio strafottente: «I fascisti non-esistono, pero hanno spaccato la targa in ricordo di due uomini ammazzati da un fascista», era il titolo dell’umile e ponderato pezzo. Che, del resto, era a firma di Saverio Tommasi, il più volte campione europeo di lancio della minchiata. Cliccando sopra al link che porta all’articolo, tuttavia, ora si legge: «Oops! Siamo spiacenti ma la pagina che hai provato ad aprire per qualche motivo non può essere visualizzata». Già: oops.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)
Nel riquadro: Ferdinando Ametrano, ad di CheckSig (IStock)