
Il documento che estendeva il permissivismo canadese è stato bloccato da Donald Trump.Al G7 di Biarritz la presidenza francese ha sottoposto agli altri leader mondiali un documento che promuove le leggi estreme sull'aborto in stile canadese che consentono l'aborto fino alla nascita, nonché la censura di tutte le manifestazioni pubbliche di contenuti pro vita online considerati «fuorvianti» e discriminatori. Tutto questo per promuovere «l'uguaglianza di genere». C'è voluto l'intervento di Donald Trump perché questo testo franco-canadese non venisse nemmeno preso in considerazione.La notizia è stata diffusa da Notizie pro vita, la testata online dell'associazione Provita & Famiglia. Si tratta di un documento violento e discriminatorio presentato domenica scorsa dal Consiglio consultivo sull'uguaglianza di genere: esso proponeva di rimuovere tutte le tutele legali del concepito e consentire così l'aborto fino alla nascita. Due misure entrambe definite come «buone pratiche» da raccomandare per promuovere l'uguaglianza di genere. Abortire dal concepimento alla nascita sarebbe la strada maestra per evitare le discriminazioni nei confronti delle donne.Nel documento fermato dal presidente Usa è scritto che bisogna «proibire la disinformazione sull'aborto sicuro» e promuovere il «diritto di scegliere» e il «diritto a un aborto sicuro» come modi efficaci per favorire l'uguaglianza di genere. Le raccomandazioni citano anche una legge francese entrata in vigore nel 2017 che vieta «la disinformazione quando mira a fuorviare intenzionalmente le donne sull'aborto»: il che significa che si vogliono fermare le presunte «fake news» politicamente scorrette che difendono la vita.La legge fu pesantemente criticata per il suo apparente pregiudizio ideologico e per il fatto che è così ampia da minacciare l'esistenza di siti Web a favore della vita. Ad esempio, la legge francese sembra rendere illegale esprimere la disapprovazione morale dell'aborto nel tentativo di dissuadere qualcuno dall'abortire. La legge canadese che consente l'aborto senza restrizioni durante tutti i 9 mesi di gravidanza è citata come esempio di una norma che protegge il «diritto di scegliere (come, quando e in base a quale sesso abortire) e il diritto ad avere un aborto sicuro». La promozione delle leggi sull'aborto estremo e per limitare l'espressione a favore della vita sono descritte come «fondamentali per promuovere i diritti delle ragazze e delle donne».Del Consiglio consultivo sull'uguaglianza di genere, voluto da primo ministro canadese Justin Trudeau allo scorso G7 in Canada, fanno parte 34 persone, tra cui l'attrice Emma Watson, il Nobel per la pace Denis Mukwege e la giornalista italo libanese Rula Jebreal. Per l'Ucraina l'esperta è la fondatrice di Femen Inna Shevchenko, da tempo rifugiata in Francia, e da qualche giorno nominata da Emmanuel Macron nel Comitato Consultivo per la parità di genere. Per la seconda volta in due anni, le proposte del Consiglio non sono state nemmeno menzionate nel comunicato finale del G7.
John Grisham (Ansa)
John Grisham, come sempre, tiene incollati alle pagine. Il protagonista del suo nuovo romanzo, un avvocato di provincia, ha tra le mani il caso più grosso della sua vita. Che, però, lo trascinerà sul banco degli imputati.
Fernando Napolitano, amministratore delegato di Irg
Alla conferenza internazionale, economisti e manager da tutto il mondo hanno discusso gli equilibri tra Europa e Stati Uniti. Lo studio rivela un deficit globale di forza settoriale, potere mediatico e leadership di pensiero, elementi chiave che costituiscono il dialogo tra imprese e decisori pubblici.
Stamani, presso l’università Bocconi di Milano, si è svolta la conferenza internazionale Influence, Relevance & Growth 2025, che ha riunito economisti, manager, analisti e rappresentanti istituzionali da tutto il mondo per discutere i nuovi equilibri tra Europa e Stati Uniti. Geopolitica, energia, mercati finanziari e sicurezza sono stati i temi al centro di un dibattito che riflette la crescente complessità degli scenari globali e la difficoltà delle imprese nel far sentire la propria voce nei processi decisionali pubblici.
Particolarmente attesa la presentazione del Global 200 Irg, la prima ricerca che misura in modo sistematico la capacità delle imprese di trasferire conoscenza tecnica e industriale ai legislatori e agli stakeholder, contribuendo così a politiche più efficaci e fondate su dati concreti. Lo studio, basato sull’analisi di oltre due milioni di documenti pubblici elaborati con algoritmi di Intelligenza artificiale tra gennaio e settembre 2025, ha restituito un quadro rilevante: solo il 2% delle aziende globali supera la soglia minima di «fitness di influenza», fissata a 20 punti su una scala da 0 a 30. La media mondiale si ferma a 13,6, segno di un deficit strutturale soprattutto in tre dimensioni chiave (forza settoriale, potere mediatico e leadership di pensiero) che determinano la capacità reale di incidere sul contesto regolatorio e anticipare i rischi geopolitici.
Dai lavori è emerso come la crisi di influenza non riguardi soltanto le singole imprese, ma l’intero ecosistema economico e politico. Un tema tanto più urgente in una fase segnata da tensioni commerciali, transizioni energetiche accelerate e carenze di competenze nel policy making.
Tra gli interventi più significativi, quello di Ken Hersh, presidente del George W. Bush Presidential Center, che ha analizzato i limiti strutturali delle energie rinnovabili e le prospettive della transizione energetica. Sir William Browder, fondatore di Hermitage Capital, ha messo in guardia sui nuovi rischi della guerra economica tra Occidente e Russia, mentre William E. Mayer, chairman emerito dell’Aspen Institute, ha illustrato le ricadute della geopolitica sui mercati finanziari. Dal fronte italiano, Alessandro Varaldo ha sottolineato che, dati alla mano, non ci sono bolle all’orizzonte e l’Europa ha tutti gli ingredienti a patto che si cominci un processo per convincere i risparmiatori a investire nelle economia reale. Davide Serra ha analizzato la realtà Usa e come Donald Trump abbia contribuito a risvegliarla dal suo torpore. Il dollaro è molto probabilmente ancora sopravvalutato. Thomas G.J. Tugendhat, già ministro britannico per la Sicurezza, ha offerto infine una prospettiva preziosa sul futuro della cooperazione tra Regno Unito e Unione Europea.
Un messaggio trasversale ha attraversato tutti gli interventi: l’influenza non si costruisce in un solo ambito, ma nasce dall’integrazione tra governance, innovazione, responsabilità sociale e capacità di comunicazione. Migliorare un singolo aspetto non basta. La ricerca mostra una correlazione forte tra innovazione e leadership di pensiero, così come tra responsabilità sociale e cittadinanza globale: competenze che, insieme, definiscono la solidità e la credibilità di un’impresa nel lungo periodo.
Per Stefano Caselli, rettore della Bocconi, la sfida formativa è proprio questa: «Creare leader capaci di tradurre la competenza tecnica in strumenti utili per chi governa».
«L’Irg non è un nuovo indice di reputazione, ma un sistema operativo che consente alle imprese di aumentare la protezione del valore dell’azionista e degli stakeholder», afferma Fernando Napolitano, ad di Irg. «Oggi le imprese operano in contesti dove i legislatori non hanno più la competenza tecnica necessaria a comprendere la complessità delle industrie e dei mercati. Serve un trasferimento strutturato di conoscenza per evitare policy inefficaci che distruggono valore».
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