2019-02-27
L’ultima gara di Boeri si arresta all’Anac
Raffaele Cantone valuta l'appalto per l'esternalizzazione dei call center: l'ha vinto la società controllata dal fondo gestito da Marco De Benedetti. Problemi pure per i poteri attribuiti al segretario unico. Il sistema toglie potere al cda. Il sub commissario Francesco Verbaro rifiuta la nomina.L'eredità di Tito Boeri all'Inps è un po' come le matriosche. Ogni giorno si scoprono dettagli e pezzi del soprammobile. Oggi ne riportiamo due, uno interno e uno esterno all'ente. Alla fine del 2018 l'istituto aveva indetto una gara d'appalto per l'esternalizzazione dei call center. Un tema delicato per l'Italia visto che i centralini fuggono all'estero per pagare meno gli operatori. Il bando di gara riguarda il contact center Inps: 2.600 operatori a livello nazionale, di cui ben 560 all'Aquila: tanto, per il capoluogo colpito dal terremoto. «Gara dal valore di 151 milioni complessivi, ma che rischia di non garantire i precedenti livelli occupazionali e salariali, tenuto conto che saranno possibili anche forti ribassi d'asta», avevano denunciato i sindacati a dicembre, sottolineando anche il ritardo di due anni nell'avvio del bando. A vincere la gara più importante dell'era boeriana è stata Comdata con 96,5 punti relativi all'offerta tecnica ed economica. L'azienda è controllata dal fondo Carlyle. «Siamo lieti di aggiungere Comdata al nostro portafoglio di investimenti», aveva commentato Marco De Benedetti, managing director di Carlyle europe partners. Un nome che Boeri conosce molto bene, visto che la famiglia è l'editore di Repubblica, testata per cui l'economista un tempo ha fatto da editorialista. Boeri conosce bene anche l'Ingegnere, il babbo di Marco, il quale ha partecipato al Festival dell'economia di Trento che ben sintetizza le idee del professore bocconiano.La vittoria di Comdata non ha però portato a nulla al momento. Perché la pratica è al vaglio dell'Anac. Come avevano sintetizzato i sindacati, l'istituto seguendo la procedura ha inviato all'Authority i dettagli per i diversi lotti «con la richiesta di giustificazione delle anomalie riscontrate». Si sarebbero verificati, su singole voci, ribassi a due cifre. L'Anac, guidata da Raffaele Cantone, avrà bisogno ancora di qualche settimana per valutare la documentazione. Certo che per l'immagine di Boeri, al di là dei salotti buoni, non è il massimo. Una gara d'appalto così importante è rimasta in frigo per due anni e poi è andata dritta a sbattere contro l'Anac. Certo, nel frattempo il presidente era impegnato a valutare gli effetti del decreto Dignità e a smontare pezzo per pezzo quota 100. Forse anche per questo motivo una grande fetta di lavoratori dell'ente non si sta certo stracciando le vesti dopo il suo addio. Anzi, ci sono sigle preoccupate per i giri di poltrone in atto e per il silenzioso rafforzamento della struttura creata dallo stesso Boeri al cui vertice c'è Luciano Busacca. «Appare inopportuno l'interpello del 22 febbraio», si legge in un comunicato di Usb pubblico impiego, «con il quale si cerca personale per le esigenze della Segreteria unica connesse alla nomina del futuro cda. L'interpello dovrebbe essere bloccato. Se Pasquale Tridico (nuovo commissario, ndr) non partirà da questi temi segnando discontinuità con il passato, vorrà dire che il fantasma di Boeri», conclude la nota, «continuerà ad aleggiare sull'istituto». Il riferimento sarebbe all'attività di reclutamento svolta da Busacca per predisporre gli uffici (non all'Eur) dei consiglieri e i relativi segretari. Come La Verità ha già spiegato, il capo della Segreteria unica ha ricevuto un'iniezione di superpoteri. Dal documento/delibera si evince che il capo della direzione centrale della segreteria unica cura la convocazione dei dirigenti, elabora i documenti di analisi e di studio anche comparativo avvalendosi delle altre strutture centrali e territoriali e assicura le funzioni di osservatorio legislativo anche in merito alla produzione normativa a livello europeo e internazionale. Nel dettaglio, tra le prerogative dell'ufficio c'è il compito di «coordinare le attività connesse alle funzioni del presidente, curando in particolare la predisposizione dell'ordine del giorno». Un particolare non da poco. In pratica, il prescelto da Boeri potrà esercitare i poteri del numero uno e coordinare tutti i direttori centrali. A seguito degli articoli della Verità il ministero del Lavoro starebbe verificando quanto tocchi alle competenze dell'ufficio tecnico e quanto resterà sotto le ali del direttore generale Gabriella Di Michele. Il rischio è che si accorpino troppe prerogative a discapito della funzionalità stessa del futuro consiglio di amministrazione. Anche perché le sorprese non cesseranno nei prossimi giorni. Era attesa quella relativa al sub commissario Francesco Verbaro. Il nome scritto nero su bianco sul decreto interministeriale è rimasto fermo al Mef. Verbaro si sarebbe detto indisponibile per motivi personali. In realtà, sulla scelta avrebbe pesato la riorganizzazione in corso e la mancata certezza di svolgere un effettivo ruolo gestionale dell'ente. Con i poteri affidati ai vertici della segreteria e il depotenziamento del dg, il sub commissario e in futuro il vice presidente rischierebbero di fare solo bella presenza. Vedremo che succederà nelle prossime ore.