2018-12-30
Ormai alla Chiesa interessano solo gli immigrati
La Santa Sede ha rinunciato ad affermare grandi verità e lavora a un nuovo partito, cattolico, ma non per affermare i valori non negoziabili (magari per impedire ai vari movimenti pro vita di scendere in piazza), ma per contrastare altri partiti piuttosto prudenti e preoccupati per il processo di immigrazione indiscriminato.Il 2018 è un anno che si chiude, soprattutto negli ultimi giorni (grazie alla manovra finanziaria), con più delusioni, economiche, politiche, ma soprattutto morali. Ciò perché si può perdere i risparmi, la pensione, la casa, il lavoro, la libertà, ma se si perde la speranza di vita eterna che resta? Nel 2018 ci hanno aiutato a consolidare più dubbi. Il dubbio che sia la «realtà» (del peccato) a essere riferimento morale, il dubbio che non esistano valori assoluti di riferimento, il dubbio che il nuovo magistero della Chiesa affermi verità interpretabili soggettivamente, il dubbio che la Chiesa non si voglia occupare più della difesa della vita, ma della difesa delle migrazioni, sicure, ordinate e regolari, eccetera. Per queste ragioni nel 2018 mi sono posto più volte la domanda se la crisi della Chiesa sia dovuta alla perdita della fede o se la perdita della fede sia dovuta alla crisi nella Chiesa. Nel 2018 sono anche rimasto sconcertato da considerazioni fatte da personalità del mondo cattolico (che dimostrano di non aver capito nulla della storia del cristianesimo) che si sono convinti che il progresso tecnico ha permesso di ottenere risultati che fino a ieri si «attendevano dal cielo». Riuscendo così persino a confondere il vero e auspicabile progresso tecnico scientifico con le eresie. Son rimasto sconcertato dalla perdita di capacità di influenza della Chiesa (e conseguentemente dalla acquisita capacità di farsi influenzare), che ha sempre saputo confrontarsi con tutti i poteri del mondo, quale coscienza collettiva, affermando che l'allontanamento da Dio genera crisi dell'uomo e ignorando sempre con coraggio l'opinione pubblica contraria. Si direbbe che oggi lasci intendere invece che sono le crisi a generare l'allontanamento da Dio e dimostri di tener conto proprio dell'opinione pubblica per affermarlo. Sono rimasto sconcertato nel rilevare che un tempo si spiegava che la pace in terra si otteneva conformandosi alle leggi naturali della creazione, oggi invece si direbbe che la pace si ottiene relativizzando la fede cattolica e facilitando un sincretismo religioso grazie alle immigrazioni. Son rimasto sconcertato nel leggere che la Cei potrebbe auspicare e supportate la nascita di un partito «cattolico», ma non per affermare i valori non negoziabili (magari per impedire ai vari movimenti pro vita di scendere in piazza), ma per contrastare altri partiti piuttosto prudenti e preoccupati per il processo di immigrazione indiscriminato. Ora, io sono convinto che il Global compact è irreversibile (come ho scritto sulla Verità settimana scorsa), è stato deciso, verrà imposto e verranno dissuasi i partiti politici che lo contrastano. Mi sia allora permessa un'ironica predizione, provocatoria e semiparadossale: un'alleanza Lega-Chiesa (Cei) centrata proprio sul tema immigrazione. Grazie a questa alleanza strategica la Lega potrà convertirsi in «garante della sicurezza» e la Chiesa in «garante della integrazione» (attraverso le sue Ong). Così la Cei non avrà neppure bisogno di costituire un partito politico e la Lega sarà amata e rispettata anche dall'Onu e non avrà bisogno di alleati scomodi per governare.
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