
Le manifestazioni guidate dalla Generazione Z contro corruzione e nepotismo hanno provocato almeno 23 morti e centinaia di feriti. In fiamme edifici istituzionali, ministri dimissionari e coprifuoco imposto dall’esercito mentre la crisi politica si aggrava.Da venerdì scorso il Nepal è travolto dalle proteste di piazza che hanno già visto almeno 23 morti ed oltre 400 feriti negli scontri con le forze di polizia. Quella che è stata definita come una rivolta della Generazione Z ha travolto la capitale Kathmandu dando alle fiamme il Parlamento, l'ufficio del Presidente, la Corte Suprema, sedi di tribunali, uffici del fisco ed anche il quartiere generale della più grande azienda editoriale nepalese, che pubblica il quotidiano Kantipur Post, considerato vicino alle posizioni governative. Questi giovani hanno iniziato a protestare per il blocco dei social, che da giorni non funzionano in Nepal, ma soprattutto per l’estrema corruzione ed il nepotismo che imperano nel paese himalayano.Nemmeno la notizia delle dimissioni del primo ministro Khagda Prasad Sharma Oli hanno bloccato le proteste, mentre tre giorni prima altri tre ministri, compreso quello dell’interno erano già stati rimossi. Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in strada armati, bloccando la capitale che nonostante il coprifuoco imposto non ha mai visto rallentare i moti di protesta. Ci sono video che mostrano che gruppi di persone hanno preso in ostaggio e picchiato il leader del Partito del Congresso, principale forza politica del paese, l'ex primo ministro Sher Bahadur Deuba, così come sua moglie, Arzu Rana Deuba, attuale ministro degli Esteri. La loro abitazione è anche stata date alle fiamme e sembra che la ministro degli Esteri sia rimasta uccisa nell’incendio, ma mancano ancora le conferme ufficiali. I miei sono di finanze è stato prelevato dalla sua abitazione picchia , spogliato ed ha trovato la salvezza soltanto buttandosi in un fiume inseguito da una folla inferocita. La situazione economica del Nepal è in grande difficoltà con la disoccupazione sopra il 20% e migliaia di giovani che ogni anno lasciano il paese per andare a cercare lavoro all’estero. L’estrema ricchezza della classe politica ed i vantaggi dei parenti, chiamati gergalmente Nepo Kids, ha fatto coagulare il malcontento in diversi movimenti spontanei, nati soprattutto all’interno dei campus universitari. Il leader di questa ondata di proteste è il sindaco di Kathmandu Balendra Shah, ingegnere e rapper, eletto come indipendente nel 2022 e voce di questa generazione sotto i 30 anni.Ramesh Lekhak è stato fra i primi a dimettersi dalla sua carica di ministro degli Interni, ma non è bastato. «Il malcontento è dovuto alla situazione economica del Paese - racconta Lekhak - il nostro governo non voleva bloccare la libertà d’espressione, ma evitare che elementi esterni potessero destabilizzare il Nepal. Questo manifestanti non vogliono la democrazia, ma il potere, sicuramente sono mossi da qualcuno che vuole distruggere la nostra nazione». L’esercito, una forza importante a Kathmandu, è schierato nelle strade, ma è intervenuto soltanto oggi sgomberando le strade dai veicoli incendiati e imponendo con la forza un vero coprifuoco, anche se decine di gruppi di saccheggiatori hanno continuato a sfondare vetrine e rubare tutto quello che potevano. L’esercito ha ripreso il controllo anche dell’aeroporto internazionale che per il momento resta chiuso.All’inizio sembrava che i militari puntassero ad un colpo di mano visto che alcuni generali sono particolarmente bramosi di prendere il potere. Il presidente nepalese Ram Chandra Poudel, che nonostante il ruolo è poco più di una figura cerimoniale, ha lanciato un appello pubblico ai manifestanti affinché si presentassero per un dialogo volto a trovare una soluzione pacifica e fermare l'ulteriore escalation, facendosi garante e mediatore di ogni trattativa. Il Nepal che ha visto l’abolizione della monarchia nel 2008, dopo la strage dell’erede al trono che ha sterminato la famiglia e una guerra civile lunga un decennio portata avanti dal partito comunista locale, ha sempre sofferto di forte instabilità politica, ma oggi tutto sembra poter crollare definitivamente.Il potente vicino indiano sta seguendo con estrema preoccupazione quello che accade, ma la sua presa sul paese confinante è molto diminuita negli anni. Il Nepal si è infatti avvicinato alla Cina che ha investito nella nazione himalayana portandola nella sua sfera di influenza. Una mossa che ha indispettito Nuova Delhi che ha visto il suo peso geopolitico calare vistosamente nel sud est dalla scorsa estate quando il Premier del Bangladesh Sheikh Hasina, fedelissimo di Modi, è stato rovesciato e alle Maldive è stato eletto un Primo ministro politicamente vicino a Pechino.
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