2024-01-28
L’Olocausto fu un’invenzione dei palestinesi
Amin al-Husseini e Adolf Hitler (Getty Images)
In un primo momento, per tatticismo, Hitler aveva pianificato di espellere gli ebrei dalla Germania. A suggerire di sterminarli fu il gran muftì, alleato del Führer. Da quel patto nacque anche una divisione islamica delle SS, che combatté al fianco dei nazifascisti.Il 27 gennaio è sempre più la fantastica festa dell’antisemitismo. Bisognerebbe ricordare la Shoah, e questo è un bel problema in Francia, Belgio, Germania, ma anche a Mestre e in diversi Comuni dell’Emilia-Romagna. Se la presenza di bambini islamici è importante, lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale è meglio che non sia ricordato. Esiste un formidabile negazionismo islamico che si dichiara offeso da questo ricordo. Gli ebrei sono sempre stati perseguitati nel mondo cristiano e nel mondo islamico. Ricordiamo che gli ebrei maschi furono completamente sterminati da Maometto, in quanto rei di non averlo riconosciuto come Messia. Affermare che è sbagliato uccidere gli ebrei nell’islam è blasfemia, perché si sta disapprovando Maometto.Il maggiore sterminio di ebrei si è avuto durante la seconda guerra mondiale grazie anche all’alleanza tra Adolf Hitler e islam, o forse sarebbe più corretto dire tra Adolf Hitler e i palestinesi, nella figura del gran muftì di Gerusalemme. «Il nazismo ha due anime, tedesca e islamica», ha affermato Adolf Hitler nel novembre del 1941, quando ha firmato un patto di acciaio di alleanza con l’islam, rappresentato dalla figura del gran muftì, Amin al-Husseini, capo spirituale dei musulmani palestinesi. Si tratta di una delle vicende a sfondo politico-religioso più tragiche e meno note di quegli anni. Fu fondata in quell’occasione la XIII divisione SS, quella islamica, cui si affiancarono numerose divisioni islamiche della Wermacht, soprattutto arruolate dopo l’inizio dell’operazione Barbarossa: non meno di dieci battaglioni a cavallo calmucchi; il raggruppamento battaglioni turchi Haroun el Rashid; nove battaglioni tartari; quattro/sei battaglioni caucasici (formati da georgiani e azerbaigiani e dell’Abhkazia); una brigata di fanteria cosacca tartara; due grosse divisioni di cavalleria cosacca tartara del Kuban e del Terek e parecchie compagnie formate da elementi provenienti da Kazakistan, Turkmenistan, Usbekistan, Tagikistan e Kirghizistan. L’adesione spontanea di queste minoranze alla causa nazista derivava in gran parte dalla politica di segregazione etnico-religiosa attuata nel corso degli anni Trenta dal regime di Stalin, certo, ma anche dal loro violento atavico e religioso antisemitismo.Fino al 1941 il progetto nazista contemplava l’espulsione degli ebrei, che avrebbe creato un enorme quantitativo di problemi agli Alleati, che si sarebbero trovati a dover gestire centinaia di migliaia di profughi. Moltissimi ricercatori, dopo aver esaminato i documenti diventati accessibili dopo la caduta del muro di Berlino, ritengono che fu il gran muftì a chiedere lo sterminio, per evitare l’arrivo degli ebrei europei nella terra che in passato si era chiamata Giudea e che poi si chiamerà Israele. La soluzione finale è del febbraio del 1942. Contemporaneamente le pressioni arabe e palestinesi spinsero l’Impero Britannico a bloccare qualsiasi esodo in Giudea. L’ultima nave rimandata indietro è l’Exodus nel 1948. In questo momento, mentre io scrivo, esattamente come nel momento in cui voi leggerete queste righe, continuano gli stupri e le sevizie sugli ostaggi israeliani a Gaza. A questo indirizzo, https://www.silvanademaricommunity.it/wp-admin/post.php?post=5674&action=edit, trovate alcune delle immagini del massacro.Siti che avevo sempre giudicato ottimi per la lucidità e la completezza delle informazioni hanno descritto questo massacro con termini ripugnanti. È stato usato l’aggettivo «deplorevole», aggettivo che indica una blanda disapprovazione, oppure ci sono stati deliziosi balletti fatti di «ma»: «La disapprovazione per i fatti del 7 ottobre è ferma, ma…». «Ma» è una congiunzione avversativa asimmetrica. Quello che segue il «ma» è emotivamente più importante di quello che lo precede. I palestinesi forse hanno un po’ esagerato, ma bisogna calcolare quello che hanno fatto gli israeliani, che «hanno rubato la terra ai palestinesi». Una lettura deformata dei fatti porta all’accusa dello Stato sionista «creato» da potenze occidentali e Usa per levarsi gli ebrei di torno e per i sensi di colpa della Shoah. I sionisti all’inizio del secolo scorso la terra se la sono comprata. Gli altri se la sono venduta. All’Europa e agli Stati Uniti mai è venuto in mente di muovere un dito per gli ebrei. Gli Usa hanno osteggiato la nascita dello stato di Israele. La potentissima lobby dei petroliferi statunitensi è sempre stata violentemente anti israeliana: per evitare di inimicarsi, con conseguente aumento del greggio, i grandi produttori di petrolio. Gli Usa non hanno nemmeno riconosciuto Israele alla sua nascita. La lobby del petrolio impedì a Harry Truman di farlo. Solo un vecchio Winston Churchill senza più potere, che pure lui per antisemitismo si era fatto sentire, parlò per l’esistenza dello stato di Israele. La nascita di Israele non fu dovuta alla benevolenza nei suoi confronti degli Stati europei per compensare la Shoah: la benevolenza degli Stati europei era zero e della Shoah non fregava niente a nessuno, Charles De Gaulle non voleva nemmeno sentirne parlare. Non fregava niente a nessuno dal punto di vista politico, non fregava niente a nessuno dal punto di vista intellettuale: Se questo è un uomo fu rifiutato dalla Einaudi esattamente come libri analoghi furono rifiutati da altri editori. Fu solo negli anni Cinquanta e Sessanta, quando l’Urss dovette spostare l’attenzione dai suoi gulag, che si scoprì la Shoah. Piangere la Shoah tanto non era un problema, ormai erano morti, permetteva inoltre di aggredire Israele, che invece proteggeva ebrei vivi, evitando l’accusa di antisemitismo. La Shoa inoltre permise e permette di separare ebrei perbene, quelli in coda davanti alle camere a gas con i loro bambini, che ci hanno dato la possibilità di fare tanti bei film, ed ebrei cattivi, quelli che i loro figli li proteggono a mitragliate, cannoneggiando e bombardando. Quindi, se vi interessa la vostra sopravvivenza, non sparate su Israele. Se sparate su Israele, date per scontato che sarete bombardati. È un principio molto semplice che però i palestinesi non hanno interiorizzato, come non l’hanno interiorizzato i loro amici: restano sempre stupiti e scandalizzati perché alle «riprovevoli» birichinate dei palestinesi, Israele risponde con una guerra vera, invece che scrivere con i gessetti colorati cantando Imagine. Inoltre questa fantastica metastoria trasforma Israele in uno Stato coloniale, una stato quindi formato da una madrepatria occidentale che sposta i suoi cittadini su un luogo non occidentale. La nascita di Israele fu il premio per essersi schierata di fianco agli alleati: la Dalmazia, che era italiana, fu data alla Jugoslavia perché aveva combattuto di fianco agli Alleati e fu tolta all’Italia che era stata una potenza dell’asse. La città dove è nato Immanuel Kant non è più un pezzo della Germania perché sempre - diritto internazionale - chi combatte dalla parte sbagliata perde il territorio. Israele non è stato «regalato» dalle potenze europee, ma conquistato dal valore della Brigata ebraica, 60.000 uomini su una popolazione di mezzo milione di abitanti, un israeliano su dieci, calcolando anche donne, vecchi e bambini, un israeliano su tre calcolando solo gli uomini validi, ha combattuto contro il nazifascismo. I palestinesi hanno combattuto con il nazifascismo, titolari anche con i bosniaci di una divisione SS, la XIII, che deve a loro la sua esistenza. È stato un patto rispettato. Israele l’hanno comprata i sionisti pagandola e conquistata gli israeliani con il sangue della Brigata ebraica. La tragedia è che a quel punto fu inventato il popolo palestinese, e l’invenzione del popolo palestinese è verbalizzata in questo senso anche dai capi di Fatah e Hamas: «Noi siamo in tutto e per tutto arabi, non appena Israele sarà distrutto torneremo a fonderci con la grande nazione araba». Se gli italiani avessero rifiutato di accogliere i profughi istriani (sono stati riassorbiti nel giro di una decina di anni) e li avessero rinchiusi in campi profughi al confine di Trieste, ci sarebbe una questione istriana.La tesi di Israele stato coloniale fatto dall’Europa e dagli Usa (Usa che nemmeno riconobbero lo Stato ebraico alla sua nascita) è la fantastica geopolitica su cui sono fondati i deliri iraniani: l’Iran afferma che l’Olocausto è falso, ma che il vero Olocausto lo faranno loro con la bomba atomica. Nel 1974 è stato dichiarato in documenti ufficiali che uno degli scopi dell’Europa unita è l’islamizzazione dell’Europa. Il patto Cee-Opec (Paesi produttori di petrolio), che afferma che tra gli scopi dell’Europa unita magistralmente spiegato dalla giornalista egiziana Bat Ye’Or (Eurabia, Lindau). Bat Ye’Or spiega come la questione palestinese debba restare irrisolta e irrisolvibile. Grazie alla questione palestinese l’antisemitismo riesplode e gli europei accettano il terrorismo più feroce come comprensibile e scusabile. Lo pagheremo carissimo.
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