2018-04-07
Lo scienziato che consiglia Bergoglio sogna la nuova religione universale
La Pontificia accademia delle scienze di Sorondo costruisce muri contro i cattolici e ponti per gli gnostici. L'illusione è quella di risolvere i conflitti nel sincretismo. E così l'unico dogma che resta è l'ambientalismo.Conosco Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia accademia delle scienze (Pas) e do per certo che sia animato da rette intenzioni nel voler aiutare papa Bergoglio a portare la Chiesa cattolica a esser apprezzata dal «mondo scientifico», aiutandola «finalmente» ad «aprirsi», abbattere muri e costruire ponti. Importante è capire quali muri abbatte e quali ponti costruisce.Dico «finalmente», grazie al pontificato attuale, poiché quello precedente non sembrava esser così apprezzato da questo mondo, nonostante Benedetto XVI conoscesse piuttosto bene la filosofia di grandi scienziati come Werner Karl Heisenberg e amasse colloquiare e discutere anche con matematici atei come Piergiorgio Odifreddi. Nella sua famosa lettera inviata al prefetto per la comunicazione vaticana e riportata da tutti i giornali lo scorso 13 marzo, il Papa emerito ricordava, riguardo a sé stesso, il pregiudizio che lo ha sempre circondato: io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano di oggi. Personalmente sono convinto che Benedetto XVI avesse capito tutto della vita concreta di un cristiano oggi (basterebbe leggere Caritas in veritate), ma non era quello che il mondo condivideva. Così, ora che non lo abbiamo più come Pontefice, stiamo osservando un nuovo modello strategico che si illude di riuscire a rendere la Chiesa più accettabile dal mondo. Ciò sembrerebbe avvenire cercando di rendere credibile più umanamente, razionalmente e scientificamente la fede, con la giustificazione implicita che solo il progresso scientifico è reale supporto della dignità umana. È comprensibile e apprezzabile mostrare apertura, e non chiusura, nei confronti di tesi «scientifiche», nell'ottica di farsi accettare e non essere esclusi dal dialogo. Benedetto XVI, appunto, è stato un maestro in questo e durante il suo pontificato la Pas svolgeva coerentemente il suo ruolo. Ma la prima cosa da chiedersi è: è poi vero che certe «verità» scientifiche siano tali, e non piuttosto dei dogmi fideistici? Lo stesso riscaldamento globale ha davvero le cause, gli effetti, e l'entità sostenuta da molti, ma non certo da tutti? Le spiegazioni sul processo di immigrazione stanno in piedi o sono inquietantemente contraddittorie? Osservando dall'esterno, si direbbe che monsignor Sánchez Sorondo, plenipotenziario della Pontificia accademia delle scienze, stia rischiando di apparire un sostenitore di nuova grande religione universale: l'ambientalismo, neomaltusiano, in salsa gnostica. Questa nuova religione universale è da tempo auspicata quale formula risolutrice del sincretismo religioso, «necessario» per omogeneizzare le fedi religiose e risolvere potenziali conflitti fra diversi credo. Sono certo che monsignor Sánchez Sorondo conosce i documenti di Onu, Unesco, Oms? Conosce le dichiarazioni dei segretari generali dell'Onu riferite all'esigenza di immigrazione per realizzare «sincretismo religioso»?Questa religione ambientalista sembra perciò riconosciuta indispensabile alla soluzione dei problemi dell'intera umanità. Ma quale umanità può esser generata da una nuova genesi laicoscientifica, che sembra «sacralizzare» l'ambiente? Gli «esperti», di cui la Pas si circonda, sono ben conosciuti per la loro visione ideologica: Paul Ehrlich, Jeffrey Sachs, Partha Dasgupta, Hans Joachim Schellenhuber, Kofi Annan, Ban Ki Moon. Non voglio qui rilevare ancora una volta gli errori delle dottrine, riferite a popolazione e ambiente, da loro proposte, e che hanno concorso a generare proprio il problema ambientale (come ho cercato in passato, inutilmente, di spiegare con ben due lettere aperte al Santo Padre, riferendomi alla sua enciclica Laudato si'). Vorrei invece richiamare il pensiero di altri veri e grandi maestri che sembrano avere ispirato un po' il pensiero di monsignor Sánchez Sorondo (che, non dimentichiamolo, è filosofo, oltre che teologo). Secondo me fra questi maestri potrebbero esserci: Auguste Comte, John Stuart Mill e Thomas Robert Malthus. Proviamo a vedere il perché. Auguste Comte (1798-1857) fu definito «il pontefice della religione positivista» perché sembrava apprezzare, più che i santi, gli eroici scienziati laici e tecnocrati, che secondo lui sapevano occuparsi meglio della salvaguardia della civiltà, della natura e della creatura. Era convinto infatti che per essere utile il cattolicesimo dovesse trasformarsi in etica socialmente utile, dovesse umanizzarsi. John Stuart Mill (1806-1873), dal canto suo, pensava che la Chiesa, imponendosi come autorità morale, non aveva permesso all'etica laica di fare le sue proposte di «salvezza» per l'uomo. Dobbiamo chiederci: è davvero opportuno che la Chiesa si «penta», e che, per farsi perdonare (di cosa?) lasci il monopolio al pensiero laicotecnocratico, lasciandolo infiltrare anche nel mondo cattolico stesso e persino all'interno della Pas? Citavo anche Robert Malthus (1766-1834) che, grazie ai suoi discepoli di oggi, può essere considerato fra gli ispiratori di quella religione pagana, e persino disumana, che prende il nome di ambientalismo (che nulla ha a che vedere con la cura dell'ambiente), da lui fondata con la scusa degli eccessi di popolazione.Ora, poiché nella Chiesa la Pas sembrerebbe, grazie a interpretazioni confondenti, sposare un pensiero in contraddizione con il magistero, ci piacerebbe capire se quanto sopra esposto è vero o meno. Anche perché l'unico muro apparentemente costruito finora è quello fatto per separare i cattolici legati alla tradizione del magistero della Chiesa, mentre il solo ponte apparentemente costruito finora sembra essere verso la gnosi pura, travestita da conoscenza, realtà e altri camuffamenti confondenti.
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