2019-11-03
Liberate Greta, ostaggio delle sue ossessioni
La minipasionaria verde non sa più come tornare dagli Stati Uniti senza utilizzare un mezzo inquinante. Contava di passare direttamente in Cile, dove si doveva tenere la conferenza Onu sui cambiamenti climatici. Che però è stata spostata a Madrid.AAA cercasi volontario per salvare Greta Thunberg. La ragazzina d'oro dell'ambientalismo mondiale ha bisogno di essere liberata. Da sé stessa. È infatti rimasta prigioniera negli Stati Uniti e non sa più come tornare indietro: dopo aver passato gli ultimi mesi a insegnare al mondo in che direzione andare, si è accorta che di aver sbagliato strada. E lancia un Sos sui social: aiutatemi, non so cosa fare. Pensava di andare direttamente dagli Stati Uniti al Cile, dove si doveva tenere la prossima conferenza Onu sui cambiamenti climatici (inizio 2 dicembre). Ma la conferenza è stata spostata a Madrid. E lei ora si arrovella: ora come raggiungo la Spagna? A nuoto? Così va il mondo ai tempi del Verde Gretino: il problema non è muovere le folle. È muovere sé stessi. Prenotare il primo volo New York-Madrid? Ovvio: non si può fare. Secondo la nuova stirpe dei profeti ecologisti gli aerei vanno eliminati perché inquinano. Non si possono usare. Le navi? Neppure. Almeno, non se hanno un motore. E dunque? Si potrebbe trovare una barca a vela più o meno ecologicamente compatibile, come quella che portò Greta a New York: ma un conto è attraversare l'Atlantico con una bella crociera d'agosto, un altro conto è farlo in novembre. E poi: nel caso si decidesse di correre il rischio, chi si offre? Quando? Con che mezzi? E come si mette insieme un equipaggio così in fretta (e sempre senza usare l'aereo)? «Ho viaggiato per metà del mondo, ma a questo punto ho sbagliato», ammette Greta su Facebook. «Adesso ho bisogno del vostro aiuto». E mentre si aspettano le prime risposte e le prime proposte, già si fanno strada alcune soluzioni sicuramente alternative, ma del tutto rispettose dell'ambiente. Scartata l'ipotesi Dumbo per timore dell'accusa di sfruttamento animali ed esclusa la scopa della Befana perché la Befana ha perso i denti senza ricorrere alla differenziata, si sta seriamente pensando in ordine: a) al tappeto volante di Aladino, ma solo dopo aver verificato che non sia finanziato dai petroldollari; b) alla slitta di Babbo Natale, ma solo dopo aver verificato che le renne siano ecocompatibili; c) al teletrasporto, ma solo dopo aver verificato che per essere teletrasportati non sia necessario assumere una posizione plastica. La quale plastica, come è noto, è severamente vietata anche in forma di aggettivo. Tutte le alternative sono al vaglio del Csg, il Comitato scientifico gretino. Non si escludono nemmeno, però, anche altre soluzioni come per esempio la traversata dell'Atlantico in groppa a Moby Dick, la quadriglia dei delfini ammaestrati, il primo trasvolo transoceanico su deltaplano a pedali, la fionda intercontinentale con ausilio di propulsivo naturale a base di fagioli in scatola. Quest'ultimo procedimento, che consisterebbe nel lanciare la piccola Thunberg da New York a Madrid con la forza di un gigantesco elastico, confidando poi nel propellente delle sue emissioni corporee, pare sia stata scartata dal Csg in quanto la fionda è sicuramente ecologica. Ma le emissioni corporee no. Nel frattempo, mentre si decide qual sia la soluzione migliore per trasferirsi in un mese da New York a Madrid, Greta resta prigioniera negli Stati Uniti, dove per altro sta scorrazzando da oltre due mesi. Fatto che inevitabilmente suscita una domanda ai più: ma che cappero ci ha fatto per due mesi Greta negli Stati Uniti? Una super vacanza? Quali sono stati gli impegni così impellenti che l'hanno trattenuta negli States, a parte, s'intende, le foto con Leonardo Di Caprio e Arnold Schwarzenegger? Dopo le sue esibizioni all'Onu e al Senato Usa (già fin troppo), che altro aveva da fare? Non avrebbe dovuto tornare a casa già da un pezzo? Magari anche a scuola, per dire? Adesso abbiamo capito che Greta stava negli States soltanto per ammazzare il tempo, fra una manifestazione e l'altra in attesa di scendere in Sudamerica (probabilmente a bordo di un asino, che oltre a essere ecologicamente compatibile, la farebbe sentire a suo agio) e di continuare la vacanza planetaria. Purtroppo, lo spostamento di sede della conferenza Onu ha rovinato i suoi piani. E Greta è rimasta prigioniera, ancor prima che degli Usa, delle sue follie. Abolire gli aerei? Vietare il motore? Eliminare ogni tipo di carburante? È un mondo pulitissimo quello in cui la sedicenne vuole farci vivere. Così pulito che non esiste, però. E così ecco il cortocircuito: quando la realtà s'incontra con le fantasie più o meno bambinesche e più o meno gretine, il risultato è sempre lo stesso. Vince la realtà. Per fortuna, proprio in questi giorni, alla ragazzina svedese è arrivata una buona notizia dall'Europa: non le hanno dato il Nobel, ma in compenso il Natural history museum di Londra le ha dedicato niente meno che un coleottero. Il coleottero Greta. E siccome il coleottero vola e non inquina, forse, per uscire dalla prigione Usa non resterà che affidarsi a lui.
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)