2022-01-02
La lezione di Eco che ha profetizzato la creazione del nemico no vax
Le celebrazioni dei 90 anni dalla nascita mistificano il pensiero del filosofo, che spiegò come nascono le cacce alle streghe.Sono già iniziate da qualche giorno, su molti quotidiani, le celebrazioni per l’anniversario della nascita di Umberto Eco: 90 anni il 5 gennaio. Mario Baudino, sulla Stampa, ha scritto che «le sue teorie si adattano benissimo a quanto sta accadendo nel nostro agitato presente (no vax compresi)», e nell’affermazione c’è del vero, ma per motivi molto diversi da quelli che i commentatori progressisti immaginano. L’attualità del pensiero di Eco la si può misurare grazie a un libretto pubblicato nell’autunno 2020 da La Nave di Teseo e intitolato Costruire il nemico. Contiene il testo integrale di una conferenza tenuta da Eco all’università di Bologna, nel 2008, e - per molti versi - descrive fenomeni che oggi stanno prepotentemente bussando alla nostra porta.In quel librino, il semiologo sintetizzava concetti nemmeno troppo originali, che i più ormai danno per acquisiti, riguardanti appunto i procedimenti attraverso cui le comunità fabbricano i propri nemici. A voler essere maliziosi, potremmo insinuare che Eco si sia misurato con l’argomento perché lo conosceva molto bene, e da vicino. Si deve proprio a lui, infatti, la costruzione del nemico per eccellenza della comunità politica progressista, cioè «il fascismo eterno», bestia sempre in agguato di cui egli delineò i tratti mostruosi in un’altra famosa conferenza. Ma restiamo sul punto. Eco sosteneva, ad esempio, che «avere un nemico è importante non solo per definire la nostra identità ma anche per procurarci un ostacolo rispetto al quale misurare il nostro sistema di valori e mostrare, nell’affrontarlo, il valore». A suo dire, «la figura del nemico non può essere abolita dai processi di civilizzazione. Il bisogno è connaturato anche all’uomo mite e amico della pace». Questa teoria si adatta perfettamente al presente, «no vax compresi». Ma non perché - come ama credere qualcuno - gli studi di Eco sul complottismo siano in grado di scoperchiare la disturbata «mente no vax». Al contrario: le parole del semiologo sulla costruzione del nemico raccontano per filo e per segno il procedimento attraverso cui, da circa un anno a questa parte, è stato prodotto nelle centrali della propaganda il mostro che rifiuta il vaccino. Eco ha elencato le caratteristiche che da sempre contraddistinguono il demoniaco nemico: è brutto, maleodorante, dedito a pratiche innominabili. Ebbene, provate a rileggere ciò che è stato scritto e detto sui no vax da fior di pensatori, politologi, editorialisti. Rinfreschiamo la memoria: il no vax è ignorante; bigotto; fascista; sabotatore; assassino; spargitore di morte; untore; saprofita come gli evasori fiscali; pericoloso per la comunità; inetto e credulone; violento; terrorista. Da Umberto Galimberti a Massimo Recalcati a Michele Serra, la crema dell’intellettualità sinistrorsa ha inveito, ringhiato, vomitato, maledetto. Ha, in poche parole, contribuito alla produzione di un nemico, e ha aizzato contro di esso la folla spaventata e rabbiosa. Tutto ciò, ovviamente, fa parte della «mobilitazione totale» imposta dal regime sanitario. Ci è stato detto che «siamo in guerra» e - come notava Eco - «poiché per fare la guerra ci vuole un nemico con cui guerreggiare, la ineluttabilità della guerra corrisponde alla ineluttabilità dell’individuazione e della costruzione del nemico». Vero: il «nemico» in questo conflitto dovrebbe essere il virus, ma gli ultimi governi, per puntellarsi, necessitavano di una minaccia molto più concreta, con un volto, un corpo. La scelta del no vax quale capro espiatorio è stata facile, quasi obbligata. Ci è stato ripetuto, infatti, che stiamo «combattendo per salvarci la vita», e in frangenti come questo torna buona la lezione di Elias Canetti: «Tanto più si lotta “per la propria vita”, tanto più chiaramente si lotta contro gli altri, che ti ostacolano da ogni parte». Quasi ogni giorno, d’altronde, i portavoce della Cattedrale sanitaria ci informano che, se non siamo ancora usciti dalla pandemia, è per colpa dei no vax. Ormai ogni evidenza scientifica mostra che anche i vaccinati si contagiano, contagiano eccetera. Eppure che cosa fa il governo? Impone ulteriori e feroci restrizioni al fine di isolare dalla comunità i non vaccinati, ricettacolo di ogni nefandezza. Ancora una volta, nulla di inedito. Anzi, questo è un meccanismo tipico della modernità, di cui si rintracciano i primi esempi nella caccia alle streghe che - come hanno spiegato ripetutamente autori come Franco Cardini o Marina Montesano - raggiunge l’apice non nella «era oscura», ma agli albori del mondo moderno, è il volto brutale della marcia della scienza. Il no vax è come la strega, o l’indemoniato. Talvolta (e qui ritorniamo a Eco) egli si comporta come l’imputato dei processi per stregoneria o di quelli staliniani, del tutto analoghi: «Non solo la vittima alla fine confessa anche quello che non ha fatto, ma nel confessarlo si autoconvince di averlo fatto». Rivedere per credere le confessioni in diretta dei no vax pentiti. Come la strega o l’adepto del Demonio, egli può indurre in tentazione o «contaminare» anche il più fervido credente. Dunque non è sufficiente la sorveglianza esterna della Cattedrale sanitaria, né basta l’occhiuta attenzione del vicino di casa pronto alla delazione. No: occorre introiettare il dispositivo di controllo, e sorvegliarsi da soli. Bisogna, come scrive Elena Stancanelli su Repubblica, abbattere «il piccolo no vax che è in noi». Tocca «tenerlo a bada perché non cresca». La Stancanelli lo ha fatto, ma con fatica: «Sarà capitato anche a voi», dice, «di avvertire degli svarioni, quell’incertezza che deriva dall’insonnia. È il piccolo no vax che sussurra». Ah, che orrore! Il no vax è simile agli alieni di Yuggoth partoriti dalla mente nervosa di H.P. Lovecraft, è «Colui-che-sussurrava-nelle-tenebre». È l’eterno Nemico che, satanicamente, vuole indurci in errore. Piccolo problema: il Verbo sanitario non è Dio, ma una sua caricatura. E ciò che la Stancanelli ode non è il fiato del Demonio, bensì il sussurro del dubbio, che viene ridotto a «voce del no vax» da chi intende screditarlo. Quindi sì, aveva ragione Umberto Eco: ci hanno fatto credere di essere in guerra e ci hanno costruito un nemico. Ma il vero avversario, in questa fase, non è il no vax: quest’ultimo è solo una maschera. I veri nemici della Cattedrale sanitaria, oggi, sono il dubbio e la ragione. E vanno soppressi affinché non impediscano al cittadino di obbedire.