2020-07-24
L’extra deficit sale a 25 miliardi: in Aula il governo è appeso al soccorso azzurro
Casse statali a secco: sul bilancio sarà caccia al voto in Senato. Lega e Fdi chiedono garanzie, Fi tentata dall'ipotesi stampella.A Genova le toghe indagano su Mittal: in lockdown poteva lavorare ma chiese il sussidio.Lo speciale contiene due articoli.Secondo consolidata tradizione del Conte bis, il governo dice una cosa e poi ne fa un'altra, dà una cifra e poi la cambia. Si prevedeva infatti un'ulteriore richiesta di scostamento di bilancio per un ammontare di altri 20 miliardi per il 2020, e invece il Consiglio dei ministri dell'altra sera, in extremis, ha fatto salire la somma a 25 miliardi. Il che testimonia due cose, entrambe non positive. La prima è il disperato bisogno di soldi del governo: le casse sono vuote, e le risorse non vengono utilizzate in modo strategico per iniettare vitamine e proteine nel corpo sfibrato dell'economia italiana, ma servono banalmente ad alimentare i flussi di spesa corrente. Il secondo elemento è purtroppo una conferma: sarebbe stato più saggio (la Lega, a onor del vero, lo chiedeva da marzo) immaginare da subito un unico e immediato megascostamento da 100 miliardi, che, se utilizzati bene e tutti insieme, avrebbero avuto una qualche chance di produrre uno choc economico positivo. E invece la scelta del governo di sminuzzare le misure in più tranche rischia di rendere impercettibile l'impatto degli interventi, e di tramutare tutto in un tampone momentaneo, per quanto la somma degli scostamenti complessivi raggiungerà e supererà proprio il livello dei 100 miliardi.In ogni caso il voto parlamentare necessario ad autorizzare lo sforamento è imminente (la Camera lo ha già calendarizzato per il 29 luglio prossimo), e in questo caso occorre la maggioranza assoluta in entrambi i rami del Parlamento. Gli occhi sono puntati sul Senato, dove non necessariamente la maggioranza è in grado di raggiungere autonomamente quella soglia.Il che rende indispensabile un qualche concorso delle opposizioni che nei mesi scorsi, nel pieno dell'emergenza sanitaria, diedero semaforo verde. Stavolta però Lega e Fdi appaiono più severi, e pongono condizioni politiche serie ed impegnative. Ecco Matteo Salvini: «L'eventuale appoggio della Lega allo scostamento di bilancio dipende dal fatto che governo e maggioranza accolgano le nostre proposte. Due in particolare». La prima è l'anno bianco fiscale: «Visto che Conte ha trovato millemila miliardi, una parte di questi vada a coprire l'anno bianco fiscale. Il secondo grande filone è quello scuola-disabilità. Non stiamo chiedendo miliardi ma spicci, se ci diranno sì è possibile che l'atteggiamento della Lega sia di un certo tipo, altrimenti in Aula i numeri se li troveranno da soli». Questa seconda considerazione è stata svolta da Salvini nell'ambito di una conferenza specificamente dedicata al tema. Anche Giorgia Meloni, intervenendo a Radio Rai, ha posto una questione di principio: «O il governo mette nero su bianco cosa vuole fare con queste risorse o io non voto proprio niente: i soldi degli italiani, soprattutto quando si tratta di debiti fatti sulle spalle dei nostri figli, non si buttano per pagare le consulenze dei ministri mentre si rischia una ecatombe occupazionale». E ancora: «Finora noi siamo stati responsabili e abbiamo votato gli scostamenti di bilancio per 80 miliardi di euro totali. Ci siamo trovati di fronte a un esecutivo di irresponsabili che ha in gran parte dilapidato questi soldi in cose che non c'entravano assolutamente niente con l'emergenza Covid».Inutile girarci intorno: la grande incognita ruota intorno al comportamento di Forza Italia. Per un verso non si contano più le voci di avvicinamento alla maggioranza, ma per altro verso va registrata la netta posizione della capogruppo al Senato Anna Maria Bernini, allineata in questo a Lega e Fdi: «Se il governo non avrà i numeri in Senato per il nuovo scostamento, questa volta non conti sul sostegno a scatola chiusa di Fi. Il soccorso azzurro durante l'emergenza è sempre arrivato solo nell'interesse del Paese, mai del governo, e uno scostamento che ingrossa il debito pubblico, senza precise garanzie su come e dove saranno impiegati questi soldi, per noi è inaccettabile». Più complessivamente, però, il tema sul tavolo è il possibile sgretolamento del gruppo senatoriale forzista. In particolare dopo le prossime regionali, dove molti dirigenti azzurri non prevedono risultati di lista brillanti per Fi (c'è chi teme - dal Veneto alla Toscana, dalla Campania alla Puglia - percentuali assai inferiori agli attuali sondaggi nazionali), la previsione è quella di due tipi di uscite: chi vorrà sostenere il governo si muoverà verso il gruppo di Matteo Renzi, mentre alcuni parlamentari orientati a consolidare il posizionamento di centrodestra potrebbero chiedere asilo a Lega e Fdi.La triplice uscita dal gruppo senatoriale forzista di Paolo Romani, Gaetano Quagliariello e Massimo Berutti (insieme hanno dato vita a una componente denominata Idea-Cambiamo) ha suscitato interpretazioni opposte. Alcuni hanno colto un segnale di avvicinamento al governo, ma questa ipotesi è stata radicalmente smentita da Quagliariello in un'intervista all'Huffington Post. Però non è sfuggito a nessuno il fatto che nella stessa intervista Quagliariello abbia tenuto posizioni assai sfumate su Mes e Europa, in qualche misura mettendo in gioco alcuni voti parlamentari. È il gran suk di Palazzo Madama, ed è solo l'antipasto di ciò che si vedrà nei prossimi mesi. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/lextra-deficit-sale-a-25-miliardi-in-aula-il-governo-e-appeso-al-soccorso-azzurro-2646676537.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="stop-ai-licenziamenti-fino-alla-fine-dell-anno-per-le-imprese-coperte-dalla-cig" data-post-id="2646676537" data-published-at="1595529701" data-use-pagination="False"> Stop ai licenziamenti fino alla fine dell'anno per le imprese coperte dalla Cig