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La finzione europea sui paradisi fiscali: gli Emirati entrano ed escono subito dalla blacklist

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  • Gli Emirati Arabi Uniti entrano nella blacklist Ue. L'opposizione italiana apre però alla possibilità del riesame della lista nera dei paradisi offshore nel 2019. Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici: «Se gli Emirati Arabi rispetteranno gli impregni presi, e siamo sul binario giusto, perché non toglierli?»
  • Bassa tassazione e incentivi fiscali: Singapore nella top list asiatica. Vantaggi anche per le start up: l'agenzia delle entrate del Paese applica infatti lo zero per cento di tassazione sui primi 100.000 dollari prodotti.
  • La nuova Svizzera? È il Belize. Il Paese sul podio dei nuovi centri offshore.

Lo speciale comprende tre articoli.

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Non ha più senso mandare armi e soldi in Ucraina
Volodymyr Zelensky (Ansa)

A Milano, ma non solo, mi succede con una certa frequenza di incrociare auto di grossa cilindrata con targa ucraina. Non penso si tratti di turisti, né di imprenditori in viaggio d’affari. Immagino siano persone che possono permettersi di fuggire dalla guerra.

Ovviamente non li biasimo: al posto loro probabilmente anche io cercherei di salvare la pelle, mettendo migliaia di chilometri tra me e le bombe di Putin. Però è un dato di fatto che a quasi quattro anni di distanza dall’inizio dell’invasione russa, gli ucraini non ne possano più dei missili che cadono sulle loro teste ogni giorno. Domenica un lettore, che ringrazio perché spesso mi segnala articoli apparsi sulla stampa estera, insieme con gli auguri mi ha mandato un rapporto dell’Unhcr (cioè dell’Onu) sul numero di rifugiati con passaporto di Kiev. Dei 41 milioni di ucraini, almeno otto milioni sarebbero da tempo lontani dalla madre patria. Cioè, un quinto dei residenti a seguito dell’invasione è scappato. Più di un milione e mezzo avrebbe trovato asilo in Polonia, quasi un milione in Germania, 500.000 nella Repubblica Ceca, poi a seguire vengono tutti gli altri Paesi europei: con un’eccezione, gli oltre due milioni e mezzo di profughi che sarebbero riparati in Russia.

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Intesa punta sul Medio Oriente. Operazioni per 60 miliardi dal 2023
Mauro Micillo, vertice della divisione IMI Corporate & Investment Banking
La banca investe negli Emirati Arabi Uniti per sostenere innovazione e infrastrutture.

Intesa Sanpaolo rafforza la propria proiezione internazionale nel Medio Oriente, consolidando il ruolo della Divisione IMI Corporate & Investment Banking come partner finanziario di riferimento nell’area del Golfo. Dal 2023 la banca, unica italiana con una presenza diretta nella regione, ha partecipato insieme ad altri istituti a operazioni di finanziamento ed emissioni obbligazionarie per un valore complessivo superiore a 60 miliardi di euro, confermando il Medio Oriente come uno dei pilastri della strategia di crescita internazionale del gruppo.

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Fs sigla una partnership in Francia per portare a Londra l’alta velocità
Ansa
Il piano con Certares prevede investimenti da 1 miliardo Oltralpe e nel Regno Unito.

C’è un’Europa che viaggia veloce senza chiedere permesso agli aeroporti. È l’Europa dell’Alta velocità, dove le stazioni tornano a essere crocevia strategici e il treno non è più un’alternativa, ma il protagonista. In questo scenario si inserisce la nuova mossa del gruppo Fs, che firma una partnership strategica in Francia. Obiettivo rafforzare la presenza internazionale e portare il Frecciarossa a Londra.

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L’oltraggio dei socialisti alla Bardot
Brigitte Bardot guarda Gunter Sachs (Ansa)
A cadavere ancora caldo se la prendono con BB, «colpevole» di aver voltato le spalle ai valori repubblicani. Ma sono stati loro ad aver tradito, in questi anni, la vera Francia.

Brigitte Bardot è stata, per anni, l’immagine della Francia. Valeva più della Renault e dello champagne. Quelle sue labbra corrucciate, quel suo musetto, erano un marchio. Migliaia di donne provarono a imitarla, ma invano. BB era una donna a parte. Naturalmente bella (rifiutò l’idea di qualsiasi tipo di ritocco, affermando di non temere né la vecchiaia né la morte) e naturalmente controcorrente. A destra in un mondo che andava a sinistra, non accettò mai il compromesso. E lo pagò, anche di tasca sua, pur di difendere le idee in cui credeva.

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