2021-05-30
Giù ascolti, idee e sondaggi: Letta è un segretario «sfollagente»
Dove arriva il segretario dem, il deserto: audience e sondaggi giù e proposte extraterrestri. Enrico Letta non funziona neanche in tv.Aiuto, il medico sta uccidendo il paziente! Se Enrico Letta era stato richiamato da Parigi per accorrere al capezzale di un Pd smarrito e litigioso, dopo due mesi di «cura» la situazione si è drammaticamente aggravata: un'agenda politica surreale, qualche dichiarazione da marziano, sondaggi in caduta libera, e perfino ascolti televisivi flop. Ma procediamo con ordine. Proprio ieri, La Verità ha descritto minuziosamente tutti i rischi - non piccoli - legati alla governance del Recovery Plan, con un pericolo tutt'altro che da sottovalutare di sostanziale commissariamento delle Camere. E Letta che fa? Esulta e si concentra su aspetti che - c'è da temere - ben difficilmente rovesceranno gli attuali record negativi di occupazione giovanile e femminile. Eppure il segretario Pd è convinto che una clausola del Pnrr sarà un punto di svolta: il Pd - ha detto testualmente Letta - deve fare da «guardiano» nell'applicazione della clausola inserita nel Pnrr sull'utilizzo dei fondi per superare gli attuali gap riguardanti donne e giovani. Di più: il partito deve «vincere le prossime elezioni» esattamente per questo, perché altrimenti «potrebbe arrivare qualcuno che non ci crede».In un crescendo lunare, Letta ha insistito: «Mentre altri combattevano sul coprifuoco da spostare dalle 22 alle 23, noi combattevamo perché fosse inserita la clausola su tutte le voci di bilancio e per tutti e sei gli anni del Pnrr. È una rivoluzione». E ancora: «Dobbiamo saper superare la tentazione del sistema gattopardesco, cioè che si pensi che il Pd sbandieri il successo per la clausola e basta; chi lo pensa si sbaglia. Tutto il Pd deve essere il guardiano, le donne ma anche gli uomini. Me ne assumo l'impegno e lo voglio portare avanti nonostante le difficoltà, anche nel nostro partito, difficoltà che io vedo davanti agli occhi. È una battaglia che faremo insieme e che ci darà soddisfazione». Sarà. Intanto, però, da quando Letta è segretario (dal 14 marzo scorso), i sondaggi sono in picchiata. Nella rilevazione Ipsos-Pagnoncelli pubblicata ieri dal Corriere, il Pd è sceso al 19,4%, distante di ben tre punti dalla Lega, primo partito. Ma occhio alle due cattive notizie per il Nazareno. La prima è che Fdi ha ormai affiancato il Pd proprio al 19,4%. La seconda è che la rilevazione del 25 marzo scorso, quando Letta era appena arrivato, vedeva il partito al 20,3. Un mese dopo, a fine aprile, c'era stata una lieve salita (20,9), mentre nell'ultima rilevazione, in un solo altro mese, il Pd ha perso un punto e mezzo. In sostanza, una bocciatura secca dell'agenda Letta: parlare ossessivamente di ius soli e voto ai sedicenni, tassa di successione e legge Zan, sembra produrre un fuggi fuggi elettorale.E la tendenza sembra confermarsi in tv, con esiti perfino imbarazzanti per il segretario Pd. Giovedì sera, ospite di Stasera Italia su Rete 4, c'era Giorgia Meloni a presentare il suo libro in dialogo con Barbara Palombelli. Ascolti in quella fascia oraria? 1 milione 213 mila spettatori, pari al 5,5% di share. Il giorno dopo, alla stessa ora e nello stesso formato e con la stessa conduttrice, si è presentato Letta. Risultato? 1 milione e 7.000 (pari al 4,7 di share), con ben 200.000 spettatori in meno che sono magicamente riapparsi nella seconda parte del programma, non appena Letta è andato via. Tecnicamente, uno «sfollagente». Va anche sottolineato che la dinamica del programma, con un lungo blocco pubblicitario tra la prima e la seconda parte, tende sempre a penalizzare gli ascolti nel secondo blocco, per evidenti ragioni. E invece nel caso di Letta è valso il contrario: presente lui, la curva va giù; assente lui, la curva va su. Peraltro, tutto ciò avviene dopo neanche due mesi di segreteria, in quella che dovrebbe essere una sorta di «luna di miele», con un libro in uscita e - in teoria - con un segretario che proprio adesso dovrebbe rivolgersi massicciamente al Paese. E invece elettori e telespettatori sembrano già averne abbastanza.