2024-08-22
Le due capitali sotto attacco. Droni su Mosca, aerei kamikaze su Kiev
Bloomberg: «Nessuno dei due contendenti ha la forza per un assalto risolutivo». Dmitry Medvedev alza il tiro: «Negoziati sospesi fino alla sconfitta totale dell’Ucraina».Le due capitali nel mirino. A provarci per primi sono stati gli ucraini con una dozzina di droni diretti verso Mosca. I velivoli sono stati però tutti abbattuti, così come il resto della batteria di fuoco sguinzagliata tra Bryansk, Belgorod, Kaluga e Kursk (per un totale di 45 velivoli). «Uno dei più grandi attacchi contro Mosca», ha detto il sindaco della capitale, Sergei Sobyanin. Subito dopo le forze russe hanno risposto cercando, senza successo, di bombardare Kiev con una squadriglia di 10 aerei-kamikaze. Si acuisce dunque lo scontro nei cieli dove la superiorità dell’ex Urss è nota e schiacciante. Per questo assume importante valore tattico il raid sull’aeroporto militare di Nizhny Novgorod in cui sono stati distrutti tre Mig russi e altri cinque sono stati messi fuori combattimento. Colpito nella notte inoltre il sistema di difesa aerea ex sovietico S-300 nei pressi di Novoshakhtinsk, nella regione di Rostov. Unica vittima a Kursk, il territorio invaso il 6 agosto scorso dall’esercito di Volodymyr Zelensky, dove una donna è stata ammazzata da un ordigno sganciato da un elicottero ucraino. Sull’altro versante, invece, il Cremlino annuncia di aver catturato il villaggio di Zhelanne nella regione orientale di Donetsk. Quasi in contemporanea sul fronte orientale si è verificata una massiccia offensiva aerea da Mosca che ha visto impiegati due missili balistici Iskander-M/Kn-23 e un razzo X-59/X-69 oltre a 69 droni Shaheed. In uno dei bombardamenti è rimasto ucciso un quindicenne che si trovava nei pressi di un bar nel villaggio ucraino di Malokaterynivka, a Zaporizhzhia. Per proteggere la popolazione, Kiev sta pianificando di evacuare 45.000 residenti dalla regione di Sumy.Malgrado la velocità dei colpi scambiati, Russia e Ucraina rischiano però di restare impantanate nel conflitto. Secondo il Pentagono, citato dall’agenzia Bloomberg, infatti, nessuno dei contendenti ha gli «asset» per lanciare una grande offensiva contro il rivale. Tutto, quindi, si gioca sempre più sul sistema delle alleanze. Vladimir Putin è in Cecenia per incontrare il leader del Caucaso, Ramzan Kadyrov, che ha rivelato di «aver schierato oltre 47.000 combattenti nell’area delle operazioni militari speciali, inclusi circa 19.000 volontari». Mano tesa allo Zar pure da Pechino con l’amicizia tra Russia e Cina definita «fattore stabilizzante» sulla scena internazionale. Il primo ministro russo Mikhail Michoustine, in occasione del viaggio del suo omologo cinese Li Qiang a Mosca, ha ribadito che «il nostro partenariato globale e la nostra cooperazione strategica sono particolarmente importanti in una situazione in cui si stanno delineando i nuovi contorni dell’ordine mondiale». Dunque, nessuno spazio per tavoli di pace. L’hanno ribadito ieri il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova («L’attacco a Kursk annulla a priori la possibilità di qualsiasi negoziato»), e il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev («Non ci sarà più alcun negoziato fino a quando il nemico sarà completamente sconfitto»).Allo stesso modo Zelensky si muove sullo scacchiere internazionale per ottenere armi, soldi e munizioni dai partner occidentali. Il Canada ha fatto sapere di aver già stanziato 5 miliardi di dollari in sostegno al bilancio di Kiev dal febbraio 2022 mentre la Lettonia ha promesso la consegna al Paese di 500 nuovi droni da combattimento (suscitando la reazione del Cremlino che ha liquidato questa decisione come un’«azione ostile» che «servirà solo a prolungare l’agonia del regime ucraino»). Dall’altro lato dell’Oceano, invece, si conferma il sostegno dell’amministrazione Biden. «Gli Stati Uniti stanno discutendo con l’Ucraina gli obiettivi a lungo termine dell’offensiva militare intrapresa dalle forze di Kiev nella regione russa di Kursk, dove le forze armate ucraine hanno dimostrato creatività e abilitò di combattimento», ha detto il portavoce del dipartimento della Difesa Usa, il generale Patrick Ryder. Non è arrivata, invece, l’ammissione del Forward Observation Group, la compagnia paramilitare privata statunitense i cui combattenti sono coinvolti nell’offensiva a Kursk, circa il suo presunto coinvolgimento nei piani d’attacco di Kiev. Un silenzio che, però, pare una conferma. Segnali di attenzione, inoltre, dal primo ministro indiano Narendra Modi che incontrerà Zelensky per tentare di «raggiungere una risoluzione pacifica». Posizione di buon senso che evidentemente non piace a Bruxelles visto che l’alto rappresentante Ue Josep Borrell ha gettato altra benzina sul fuoco. «L’offensiva ucraina sul Kursk è un duro colpo per la narrazione del presidente russo Putin», ha scritto sui social. «L’abolizione delle restrizioni sull’uso delle capacità militari contro le forze armate russe, in conformità con il diritto internazionale, avrebbe diversi effetti importanti». Dal canto suo il Parlamento ucraino ha votato a favore del disegno di legge che ratifica il Trattato di Roma che consentirebbe al Paese di aderire alla Corte penale internazionale, una giurisdizione creata nel 1998 per la responsabilità di genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e aggressione. Fino ad ora, l’esercito ucraino si era opposto fermamente a qualsiasi sottoscrizione del trattato per paura di essere esso stesso preso di mira dalla Procura nel contesto dal conflitto scatenato dalla Russia dal 2014.Prosegue altresì la «guerra di religione» dopo che Kiev ha messo al bando le parrocchie legate al patriarca di Mosca. Ieri Sviatoslav Shevchuk, il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha paragonato la religione russa all’Isis. «Siccome l’ambiente religioso in Ucraina è diventato un bersaglio degli attacchi da parte della Russia», ha detto, «lo Stato è obbligato a reagire ai portatori dell’ideologia del «mondo russo», cosi come ogni Paese europeo fa nei confronti della diffusione dell’ideologia dello Stato islamico e dei suoi estremisti». Parole che certamente apriranno un’altra aspra contrapposizione.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.