2019-10-12
Lavoratori abusivi e schede telefoniche: Tiziano pesca spesso in Nigeria
La nazione africana ricorre più volte nei dossier su papà Renzi: dagli operai non in regola ai cellulari usati per gli affari delicati. Il senso di Tiziano Renzi per la Nigeria emerge dalle carte bollate che in questi anni hanno raccontato la storia lavorativa del babbo dell'ex premier Matteo Renzi. Nel decreto di perquisizione che è stato recapitato al genitore lo scorso 3 ottobre c'era questo passaggio: «È stato accertato (…) come l'indagato (per traffico di influenze illecite, ndr) abbia avuto a disposizione (oltre al telefono cellulare da lui solitamente utilizzato) anche un ulteriore telefono cellulare, intestato a persona nata in Nigeria, telefono esclusivamente dedicato ad attività di mediazione».Mentre leggevamo queste righe ci è passato davanti agli occhi un film, quello dell'altalenante rapporto di Tiziano con i figli del paese africano. Ci sono tornate alla mente le immagini del video di Youtube in cui un altro nigeriano, Omoigui Evans, balla con il suo tamburello davanti all'azienda di babbo Renzi e reclama i 90.000 euro che Tiziano, a suo dire, ancora gli deve. In effetti, nel 2011, il Tribunale civile di Genova aveva condannato la Arturo Srl, ex società di Renzi senior attiva nella distribuzione di giornali, a pagare quel risarcimento per ingiusto licenziamento e mancate retribuzioni. Nel 2009 un secondo giudice aveva ordinato sempre alla Arturo Srl e ad altre due aziende di versare alla moglie di Evans, Marcy Omorodion, un risarcimento di oltre 92.000 euro. Purtroppo la ditta rignanese al momento delle condanne era già stata cancellata dal registro delle imprese e per questo è diventato impossibile recuperare il risarcimento.Per anni Omoigui ha atteso inutilmente che qualcuno lo pagasse ed è caduto in depressione. Nel 2014 i giornali si interessarono alla sua storia quando minacciò di buttarsi da una gru del porto non essendo riuscito a incassare i suoi soldi. Ma dopo anni di buio, Evans è passato al contrattacco. Per esempio ha scritto un libro intitolato Il mondo deve sentire la mia storia. Nella prefazione il portavoce di una delle più importanti autorità religiose del Paese, ha consigliato ai connazionali di pensarci bene prima di lasciare la Terra dei Padri, visto il rischio di finire «nelle mani» di gente come Tiziano Renzi. Evans ha affidato la sua battaglia non solo alle parole scritte, ma anche a quelle cantate, realizzando tre canzoni con tema babbo Tiziano: Io ballerò (ritornello: «Io ballerò finché Renzi mi pagherà i miei soldi»); Uguale diritto, uguale giustizia e Il ruggito del leone.Da qualche tempo le propone come artista di strada nei caruggi genovesi. Memorabile è stato lo scazzo che Evans e Tiziano Renzi hanno avuto nei mesi scorsi davanti alle telecamere delle Iene, mentre il nigeriano ballava e cantava. Il babbo perse le staffe: «Vai a farlo fuori per favore! Ci vediamo in tribunale! Faccia di merda!». Evans: «Già ho fatto una causa, già ho vinto!». Renzi senior: «Ma stai zitto faccia di merda!». Evans: «Ho bisogno dei soldi. I miei soldi». Renzi senior: «Ma quali soldi!?». Una volta uscito dal piazzale della ditta Omoigui tradusse la richiesta: «I want my money» e recitò sconsolato il testo della sua canzone: «Sì sì, io ballo. Finché lui mi pagherà miei soldi. La legge deve essere uguale per tutti». C'è infine un altro nigeriano che ha incrociato con poca soddisfazione la strada del babbo. Lo abbiamo intervistato qualche tempo fa. Si chiama Monday Alari e ha 39 anni. Anche lui ha lavorato per Renzi senior e lo ha denunciato in sede penale (ma l'inchiesta non è mai partita per la prescrizione degli eventuali reati), dopo aver vinto una causa civile contro la Arturo Srl e un'altra ditta. Nel 2009 Monday aveva fatto ricorso contro il licenziamento. La Arturo e la Eukos, nel frattempo sciolte, furono processate in contumacia. Nel 2011 il Tribunale le condannò a pagare in solido un risarcimento di circa 15.500 euro a Monday per differenze di paga, indennità di ferie e permessi, straordinari e Tfr non saldati. Ma il magistrato non gli riconobbe le retribuzioni successive alla cacciata. Il motivo? Monday era sprovvisto di permesso di soggiorno e quindi «non avrebbe potuto svolgere attività lavorativa». Tiziano sapeva di utilizzare lavoratori clandestini? Durante il processo è emerso che solo la ditta Dmp (che venne assolta) aveva «vietato in modo categorico che potessero lavorare» i nigeriani sprovvisti di permesso di soggiorno, mentre la Eukos e la Arturo non avrebbero applicato restrizione alcuna. Che l'azienda di Rignano sull'Arno non andasse troppo per il sottile con le assunzioni è certificato da un altro episodio. Nel marzo del 2007 Tiziano Renzi lasciò l'incarico di amministratore della Arturo all'amico fotografo Pier Giovanni Spiteri, oggi coindagato con lui per la bancarotta di una coop. Nella notte tra l'11 e il 12 aprile i nigeriani inscenarono una protesta per rivendicare i propri diritti e vennero trascinati in Questura a causa degli schiamazzi. Undici lavoratori non risultarono in regola con i permessi di soggiorno e per questo Spiteri venne denunciato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Nonostante questo rapporto d'amore e odio con la Nigeria e i suoi abitanti, sembra che nei mesi scorsi il babbo, per le proprie comunicazioni riservate, si sia affidato alla Sim proprio di un cittadino del paese africano. Si spera che almeno lui fosse in regola.
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