2020-11-02
L’arte postmoderna ossessionata dall’abuso
Mostra di Marina Abramovic (Ansa)
Come chi dipende dall'eroina passa sempre per la cannabis, così chi arriva alla pedopornografia consuma prima il «normale» porno. Ma anche le «opere» contemporanee inneggiano spesso al maltrattamento dei bambini: c'entra forse la storia personale degli autori.Chi semina cannabis raccoglie cocaina ed eroina. Questa terrificante frase ha due significati. Il primo è evidente: non tutti i consumatori di cannabis diventano eroinomani, ma tutti gli eroinomani e i cocainomani, con pochissime eccezioni, hanno cominciato con la cannabis. Il secondo significato è meno palese, ma non per questo meno vero. Anche la malavita comincia con la cannabis, il piccolo spacciatore di spinelli all'angolo della strada fa quasi tenerezza, poi però cresce e si mette nel mercato internazionale. Non tutti i piccoli spacciatori crescono, molti muoiono sempre con i loro spinelli all'angolo della strada, ma tutti i grandi spacciatori hanno cominciato con gli spinelli. Lo stesso vale per la pornografia. Chi semina pornografia raccoglie pedopornografia. Non tutti i guardatori di «normale» pornografia finiscono a guardare pedopornografia, magari quella interattiva in diretta, dove il cliente spettatore può chiedere all'«operatore», di fare azioni precise di tortura e violenza, ma tutti i guardatori di pedopornografia, tutti senza nessuna eccezione, hanno cominciato con la «banale» pornografia. E tutti i fabbricanti di pedopornografia hanno cominciato riprendendo pornografia «normale». Quella dove normalmente si chiede a un uomo di orinare in faccia a una donna e a una donna di subirlo o non porta a casa la cena. La pornografia non è mai banale: sono corpo veri, è degradazione vera, modifica il cervello, non solo alterando la biochimica dei neurotrasmettitori, ma con modificazioni sinaptiche che rendono il cervello sempre più dipendente, sempre più incapace a resistere all'impulsività. La liberalizzazione della pornografia è stata la battaglia dei libertari, ma la pornografia non è libertà, perché sono corpi veri, quelli che subiscono colpi, umiliazioni, sesso non desiderato, sono malattie vere quelle che si trasmettono. Il cervello pornodipendente vuole dosi sempre più grosse di violenza, dosi sempre più grosse di trasgressione. Quella che era la pornografia degli anni '70 ora è considerata soft. Molti cartoni e il 95 per cento degli attuali video musicali ai miei tempi sarebbero stati vietati ai minori di 18 anni. Il sadismo, il provare piacere davanti al dolore e all'umiliazione altrui è una potenzialità umana. Il Colosseo serviva per questo. In Cina l'arte del boia tramandava di padre in figlio i raffinati segreti, perché la tortura fosse il più atroce possibile e il più lunga possibile. L'empatia, la compassione è una potenzialità umana che deve essere coltivata e sviluppata. Il sadismo è una potenzialità umana che può essere sviluppata e potenziata: non si passa in cinque minuti da chierichetto a carnefice. Occorre un'inversione del senso del piacere e del dolore, all'inizio vedere ferite o sentire urla è sgradevole, poi diventa piacevole e alla fine occorre esposizione a dosi sempre più grosse da cui si diventa dipendenti. La pedofilia, attrazione per un minore, è sempre sadica. Chi vuole una bambina o un bambino, lo vuole perché si nutre della sua paura per eccitarsi. Un enorme mercato di pedopornografia sta portando guadagni da far impallidire quelli della droga e della guerra. Bambini scompaiono in tutto il mondo. Famiglie sfasciate, dove il padre non c'è, rendono più facile arrivare al bambino. Un'altra miniera sono i porti aperti: arrivano terroristi assassini, bizzarri minori di un metro e novanta per un metro di spalle che rifiutano di farsi fare la radiografia del polso perché se ne possa stabilire l'età, ma anche veri bambini, molti dei quali scompaiono. Dove? C'è un preciso filone che inneggia all'abuso del bambino, ed è la cosiddetta arte postmoderna. L'arte postmoderna è la figlia scema dell'ideologia postmoderna, che già di suo non era geniale. Non ha alcun valore, e come ogni cosa priva di valore, è elitaria e dogmatica. Solo chi appartiene all'élite può stabilire cosa sia arte e cosa non lo sia: orinatoio, scatoletta di escrementi, blasfemia con ostia consacrata. Il critico è più importante dell'artista. Senza il critico l'orinatoio resta orinatoio, lo si vende in un negozio di sanitari. L'arte postmoderna non esiste senza gallerie d'arte e spostamento di denaro. È impensabile che qualcuno, artista, critico, gallerista, non sia di sinistra. La cosiddetta arte postmoderna quindi è l'ennesimo megafono della sinistra, non la vecchia sinistra che cercava di proteggere le mani delle lavandaie e i polmoni dei minatori, la sinistra di mio padre e dei miei nonni, ma la nuova sinistra 2.0, la sinistra del vietato vietare. L'arte postmoderna torna ossessivamente sull'abuso. Nel momento in cui qualcuno alza la voce il critico di turno, sacerdote custode del dogma, interviene spiegando che quella è arte. Solo gli eletti, gli appartenenti all'élite possono distinguere tra cosa è arte e cosa non lo è. Le sculture di Patricia Piccinini rappresentano corpi deformi. Gli unici corpi normali sono quelli di bimbi costretti a subire corpi deformi. Una rappresentazione dell'abuso perfetta. L'artista è stata abusata? Le sue immagini sono follia onirica o metafora di un ricordo? Perché Tony Podesta, fratello di John Podesta, il democratico assistente di Hillary Clinton, colui che ha diretto la sua campagna elettorale, tiene un'opera di questa artista nella sua casa? Perché ama l'arte? È possibile per un cervello normale provare piacere davanti a queste immagini? Se un vostro vicino di casa tenesse un'opera di questo tipo nel suo salotto, andreste a prendere il caffè da lui? Avere un'opera del genere è una cosa normale, come avere una natura morta o un paesaggio di mare? Ma certo, è arte! Noi bifolchi non la capiamo, perché siamo noi che siamo scemi. Biljana Djurdjevic è il nome dell'artista che dipinge quadri di bambini torturati, di abusi, di violenze, di torturatori. Djurdjevic è stata abusata? Le sue immagini sono follia onirica o ricordi? I suoi quadri vanno per la maggiore nell'élite democratica statunitense. Il nome dei Podesta è rimbalzato nelle cronache dopo che Julian Assange pubblicò una presunta email con cui Marina Abramovic avrebbe invitato entrambi a uno «spiritual dinner» a base di latte di donna, sangue mestruale e sperma secondo i dettami del satanista Aleister Crowley. Lo scopo è quello di aumentare la propria energia spirituale. Non deve essere stato di molta utilità perché pochi giorni dopo la cena Hillary Clinton perse le elezioni. Noi cafoni bifolchi abbiamo tirato il fiato quando Donald Trump ha vinto.Cosa succede alla mente di un bambino torturato e abusato? Il 90 per cento delle persone con un disturbo dissociativo dell'identità è stato abusato da bambino. Il corpo vuol sopravvivere, quando il dolore è troppo il cervello si dissocia e può sviluppare personalità multiple. Marina Abramovic è un'artista. Un'artista la cui arte consiste nel farsi torturare senza cambiare espressione. Questa è body art, insisto sull'assoluta scempiaggine di tutta l'impresa. È possibile che si tratti di un disturbo a personalità multiple, in cui una delle personalità non sente il dolore?È possibile che esistano due mondi, in questo istante? Un mondo dove noi bifolchi ci svegliamo al mattino, beviamo il caffellatte, a mezzogiorno mangiamo gli spaghetti con le vongole, i bambini dormono in bianchi lettini puliti, e un mondo parallelo fatto di dolore, sangue e orrore, dove le bambine sopravvissute diventano artiste? Sono migliaia e migliaia i bambini scomparsi. L'arresto per abusi su minori multipli del miliardario Jeffrey Epstein è stato un lampo nel buio. I nostri media non lo raccontano, ma negli Stati Uniti quasi ogni settimana salta una rete di pedopornografia. Non vuol dire che saltano dei computer. Vuol dire che saltano dei lucchetti, si aprono celle, si aprono gabbie e bambini vengono salvati. Gabbie proprio come nei quadri di Kim Noble. Anche quelli sono solo arte?
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco
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