2023-12-06
L’arcivescovo che in chiesa leggeva omelie anti Salvini «Fu il primo ad appoggiarci»
Corrado Lorefifce (Imagoeconomica)
Monsignor Corrado Lorefice, titolare della diocesi di Palermo, è allievo della progressista Scuola di Bologna. Ha dato un supporto economico fondamentale agli attivisti.Il vescovo di Palermo che lottava contro i decreti sicurezza di Matteo Salvini deve essere stato il primo a credere nel grande progetto dell’Ong Mediterranea saving humans e nella cricca dell’ex Tuta bianca Luca Casarini. In un report preparato dai Casarini boys che descrive la relazione della Ong con la Chiesa cattolica, infatti, monsignor Corrado Lorefice, venuto su alla Scuola di Bologna (quella di Giuseppe Dossetti e Giuseppe Alberigo, padri nobili della Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXIII) con una visione del Concilio Vaticano II nella piena interpretazione più progressista e in piena sintonia con Bergoglio, viene presentato come l’uomo di Chiesa del «primo appoggio esplicito a Mediterranea». Correva l’anno 2019 e l’8 aprile Casarini, appena folgorato sulla via di Damasco, incontra monsignor Lorefice. Quello stesso anno a Natale Lorefice fa mettere un Bambino Gesù di colore sull’altare in segno di accoglienza per i migranti e gli stranieri. Proprio dal 2019, secondo Mediterranea, sarebbe «scaturita la relazione con tanti altri vescovi ed esponenti della Chiesa cattolica italiana ed europea, che ha portato allo sviluppo di relazioni importanti, come quella con il cardinale Jean Claude Hollerich (arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione delle Conferenze episcopali europee)». Il percorso di conversione pecuniaria dei Casarini boys ha portato poi fino a papa Francesco e agli intrecci finiti impressi nella documentazione dell’inchiesta di Ragusa. Gli incontri con Lorefice, come emerge dalle chat recuperate dagli inquirenti, non si contano. E don Mattia Ferrari, il «padre boat» partito sulla Mare Jonio (la nave di Mediterranea) con i gradi da viceparroco per fare da sacerdote di bordo, a un certo punto piazza Lorefice tra i vescovi indicati come «i più politici».Che Lorefice sia una tonaca militante è evidente almeno dal Natale 2018, quando l’arcivescovo ha invitato a leggere nelle comunità parrocchiali una preghiera che in realtà era un vero e proprio attacco politico diretto all’allora ministro dell’Interno Salvini e ai suoi decreti contro l’immigrazione incontrollata: «Che non ci accada di rimanere in silenzio dinnanzi ai “dis-umani” decreti, tanto meno ad approvarli, che aggravano la sofferenza di quanti sono già vessati dalla povertà e dalla guerra, vere cause del fenomeno migratorio che l’idolatria del capitale e lo strapotere dei manager mondiali della finanza continua a generare dalle regioni e dai continenti periferici della terra». E dalle chat emerge anche che Lorefice potrebbe aver messo tonaca e zuccotto a disposizione di Mediterranea. «A Czerny (Michael, sottosegretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ufficio del quale poi è diventato prefetto, ndr) lo chiama Lorefice», afferma il 14 agosto 2020 don Mattia. In quel momento i Casarini boys si affannavano spasmodicamente di cercare fondi per le loro operazioni da taxi del mare. Nel settembre di quello stesso anno un discorso di Lorefice sull’accoglienza deve aver conquistato il cuore di «padre boat»: «Sono sconvolto dalle parole di Lorefice, molto di quel discorso nasce dalla mail di Luca ai vescovi sull’ultima missione e dalla chiacchierata in Arcivescovado a Palermo». Casarini, oltre a essere definito come il ghostwriter di Bergoglio, avrebbe ispirato anche i discorsi del monsignore di Palermo. Mentre in un successivo messaggio sempre don Mattia sostiene che Lorefice avrebbe detto che «Luca (Casarini, ndr) lo ha evangelizzato». A sua volta Lorefice deve aver evangelizzato i suoi fedeli. Proprio Casarini fa sapere ai soci di aver ricevuto un messaggio da «don Salvatore», il segretario del vescovo, il quale avrebbe detto loro «di passare» a ritirare «una busta con un contributo». Si è scoperto che era l’offerta di un fedele: 200 euro per Mediterranea, ritirati direttamente in episcopio. Qualche settimana dopo sarebbe anche arrivata una proposta dal vescovo palermitano. È sempre don Mattia a riportarla a Casarini: «Sei pronto a incontrare una schiera di giovani cattolici?». Ma è quando la situazione economica si è fatta critica per Mediterranea che l’ancora di salvezza si è dimostrata essere ancora una volta quella piantata anche dal vescovo di Palermo. «Se la situazione finanziaria diventa drammatica», scrive Beppe Caccia a Casarini, «bisogna andare da Matteo Zuppi e da Lorefice e battere cassa. Loro hanno soldi e personalmente gli arcivescovi hanno sempre una dotazione di cui dispongono liberamente. Dopo tutta la gratuita pubblicità che gli abbiamo fatto». Nell’agosto scorso, intervenendo al Meeting di Comunione e liberazione, Lorefice ha difeso a spada tratta le Ong: «Le parole d’ordine oggi devono essere: accoglienza e non demonizzare gli uomini e le donne delle Ong che oggi si mettono in mare per salvare altri uomini e donne non perché hanno altri interessi ma perché custodiscono un cuore umano e non sono mercenari, trafficanti di esseri umani come a volte si dice». Parole che, alla luce di quanto emerso dalle carte dell’inchiesta, sembrano quasi una difesa di Casarini & C. in relazione ai finanziamenti ricevuti dai cardinali. Poi Lorefice, per definire il personale delle organizzazioni, usa una definizione particolare: «Non si possono penalizzare uomini e donne delle Ong che ancora credono al volto umano e vogliono diventare pescatori di uomini perché custodiscono ancora un cuore umano». «Pescatori di uomini», proprio come il titolo del libro scritto a quattro mani don Mattia, insieme al giornalista di Avvenire Nello Scavo.
Pier Luigi Lopalco (Imagoeconomica)
Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo