2022-07-26
L’Aiuti bis è in pista come previsto, solo che spunta il taglio Iva pre voto
Sergio Mattarella ha concesso poteri al premier sotto il cappello degli affari correnti, eppure giornali e sinistra tifavano per il blocco fondi. Che invece arrivano, ma all’agenda Draghi si aggiunge la mancia elettorale.Fra le misure, il prolungamento del taglio di 30 centesimi per i carburanti almeno fino alla fine di settembre e l’innalzamento del reddito Isee per gli sconti in bolletta.Lo speciale contiene due articoliIl capo della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, aveva ammonito gli italiani. Poco prima della caduta del governo aveva invitato tutti a fare «uno scatto di responsabilità». Caduto il governo ha lanciato l’allarme. «La caduta di Draghi», ha detto, «penalizza i poveri e mette a repentaglio i fondi del Pnrr». Immaginando che tra le due cose non ci sia una stretta correlazione, è lecito pensare che il capo dei vescovi si riferisse all’impossibilità di licenziare decreti e stanziare i fondi contro la crisi e l’aumento continuo delle bollette del gas e dell’elettricità. Un messaggio lanciato senza mezzi termini da molti esponenti della sinistra e da un certo numero di quotidiani. La Stampa e La Repubblica in prima fila. Per giorni abbiamo assistito a una carrellata di articoli per denunciare la triste fine del dl Aiuti colto in fase di preparazione dalla caduta del governo. Invece delle decine di miliardi attesi al massimo 3 miliardi striminziti, il succo del discorso dei giornaloni. D’altro canto senza Draghi sarebbero rischio il Pnrr e tutti i progetti. Compresa la possibilità di garantire bonus e aiuti. Questo nonostante le carte già da subito lasciassero intendere il contrario. Il decreto firmato dal presidente Sergio Mattarella permette al governo dimissionario (che resterà in carica fino alla fine di settembre) una lunga serie di attività che andranno sotto il cappello del disbrigo degli affari correnti. A differenza dei precedenti storici, il governo Draghi potrà intervenire su numerosi decreti attuativi e valutare interventi di emergenza (vedi la guerra e soprattutto la crisi energetica). Insomma, esattamente quanto sta succedendo in queste ore. Domani è infatti atteso un cdm nel quale dovrebbe essere licenziato un testo da almeno 12 miliardi (potrebbero essere 13) al cui interno sono previsti aiuti contro il caro bollette, interventi sul carburante, garantendo sconti alla pompa fino al 30 settembre e forse anche fino al termine del 2022, e infine il taglio dell’Iva sui prodotti alimentari di largo consumo. Pane e pasta senza Iva, carne e pesce con l’Iva al 5% contro l’attuale 10. «È un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro», ha dichiarato Laura Castelli, viceministro al Mef, ai microfoni di Radio 24, «si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani, interverremo in questo senso nel decreto di luglio. Stiamo riassestando in queste ore il decreto, le risorse che vengono dall’assestamento sono di più, stiamo contando perché l’aumento dei tassi di interesse erode un po’ queste risorse», ha aggiunto, «ma non è una misura in deficit come tutti i decreti che abbiamo fatto quest’anno». La Castelli ha quindi sottolineato in merito all’Iva che «ora stiamo parlando di alcuni beni, quelli soprattutto alimentari, anche se rispetto al 1986 oggi rappresentano solo un quinto del consumo degli italiani. Anche se noi crediamo, come Insieme per il futuro, che vada fatto un passo in più e quindi sulla legge di bilancio si debba costruire una riduzione dell’Iva su alcuni prodotti in maniera strutturale». In particolare, ha concluso, «pensiamo, oltre agli alimentari, quelli di cui si parla oggi sui giornali, carne, pasta, quelli necessari anche a beni come le bollette, come i prodotti della natalità e ai farmaci. Avevamo già lavorato anche su questa linea per renderlo strutturale. In questo momento sulla legge di bilancio vuol dire affrontare bene anche i prossimi anni». La proposta del taglio Iva era già stata avviata alla fine del 2020 dalla Lega al Senato. Non ha mai marciato. Eppure se si vuole intervenire contro l’inflazione - su questo dice bene la Castelli -è importante tagliare l’imposizione fiscale. Abbiamo d’altra parte visto che nei primi quattro mesi del 2022 il gettito è aumentato notevolmente. Oltre 14 miliardi in più. Aumentano i prezzi e di conseguenza aumentano gli incassi dello Stato. Ridistribuirli non è poi la stessa cosa. L’ideale sarebbe non toglierli dalle tasche degli italiani. Su un altro aspetto la Castelli è improvvida. Far pensare che il taglio possa essere definitivo. La Ragioneria dello Stato sa bene che non è possibile. Le casse nazionali non possono stare in piedi senza la partita di giro dell’Iva. Con l’imposta sui consumi arriva la liquidità, il cash. Con cui lo Stato paga gli stipendi pubblici e altre cose. Senza l’anticipo di cassa non riuscirebbe. Il tema è questo ed è molto semplice. La domanda a questo punto è, perché il taglio spunto soltanto ora? Non è che chi sta al governo e si intesta la bandiera dell’agenda Draghi abbia il retropensiero di usarla con l’aggiunta di qualche marchetta ai fini elettorali? Ovviamente a pensare male si fa peccato, ma non si sbaglia quasi mai. Oggi c’è il cdm e vedremo che cosa uscirà dal cilindro.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/laiuti-bis-e-in-pista-come-previsto-solo-che-spunta-il-taglio-iva-pre-voto-2657726755.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="provvedimento-fra-12-e-13-miliardi" data-post-id="2657726755" data-published-at="1658775466" data-use-pagination="False"> Provvedimento fra 12 e 13 miliardi Secondo le cassandre, con la fine del governo Draghi tutte le forme di supporto ai cittadini colpiti dalla crisi economica sarebbero dovute cessare, invece all’interno del decreto Aiuti bis ci saranno circa 12/13 miliardi di euro di incentivi per gli italiani. Il decreto, del resto, dovrebbe poter fare affidamento sui circa 10 miliardi scaturiti dall’assestamento di bilancio presentato a fine giugno alle Camere. Proprio su questo il cdm si riunirà oggi per poi fare in modo che l’assestamento venga votato dal Parlamento quanto prima. All’interno della norma che dovrebbe partire a inizio agosto, più precisamente la settimana prossima, c’è la cancellazione dell’Iva per i prodotti alimentari definiti «essenziali» come pane e pasta, farina, patate, latte e olio d’oliva proprio una di quelle categorie che ha visto i prezzi salire di oltre il 9% nel 2022. In particolare, l’idea del ministro del Tesoro Daniele Franco è di azzerare l’imposta sul valore aggiunto portandola dal 4 allo 0%, riducendo allo stesso tempo dal 10 al 5% quella su carne e pesce, uova, cioccolato e gelati. Secondo quanto rivela Assoutenti, d’altronde, una famiglia italiana, in media, ha visto aumentare la spesa alimentare quest’anno di 674 euro. All’interno del provvedimento ci saranno di certo anche strumenti per combattere l’ascesa dell’inflazione. Con ogni probabilità e come richiesto dai sindacati verrà prorogato ed esteso il bonus da 200 euro per tutti i lavoratori che percepiscono un reddito fino a 35.000 euro. Si stima che questa misura dovrebbe avvantaggiare circa 30 milioni di italiani. Il bonus elargito in precedenza è costato circa 6,8 miliardi, una spesa non indifferente rispetto ai 12-13 previsti per tutto il pacchetto Aiuti. In realtà non è ancora chiaro se il bonus 200 euro e il taglio dell’Iva troveranno entrambi posto all’interno del decreto Aiuti bis. I sindacati, su questo, non sembrano trovarsi d’accordo. Cgil e Uil, ad esempio spingono per il bonus, mentre altri ritengono sia più cruciale il taglio dell’Iva perché interessa più italiani. «È un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro, si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani, interverremo in questo senso nel decreto di luglio», ha detto ieri il viceministro dell’Economia Laura Castelli a Radio24. «Stiamo riassestando in queste ore il decreto (di luglio, ndr), le risorse che vengono dall’assestamento sono di più, stiamo contando perché l’aumento dei tassi di interesse erode un po’ queste risorse, ma non è una misura in deficit come tutti i decreti che abbiamo fatto quest’anno», ha continuato il viceministro, ricordando che 12-13 miliardi sono una «cifra possibile, molto vicina alla realtà» e che «se non fosse caduto il governo probabilmente avremmo fatto questo decreto di luglio e anche altri interventi prima della legge di bilancio». Via libera anche alla proroga della misura contro il caro bollette, quella che attualmente scade il 30 settembre. Allo studio c’è la possibilità di alzare il limite Isee di altri 12.000 euro per dar modo a un maggior numero di italiani di usufruire dei benefici. A oggi il taglio in bolletta viene utilizzato da circa 5 milioni di famiglie italiane. Allo studio pure l’ipotesi di azzerare gli oneri di sistema per luce e gas fino a settembre. All’interno del decreto, inoltre, dovrebbe trovare posto anche la proroga del taglio di 30 centesimi sui carburanti fino alla fine di settembre. Quest’ultima misura potrebbe rappresentare una boccata di ossigeno per i molti italiani che non possono rinunciare alla macchina. Per le unioni dei consumatori come il Codacons, però, servono misure più strutturali perché i rincari cui gli italiani devono far fronte superano i 2.500 euro annui.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)