2019-07-19
La «misericordia» di Bergoglio azzera le congregazioni più tradizionaliste
Dalle Piccole suore di Maria alla Fraternità dei santi apostoli, una pioggia di commissariamenti che lascia più di un dubbio.Papa Francesco è stato eletto 266° vicario di Cristo il 13 marzo 2013, dopo le inopinate dimissioni di Benedetto XVI. Il pontificato di Bergoglio è stato presentato come meno dottrinale di quello di Joseph Ratzinger e più pastorale, meno teologico e più evangelico, meno da «diritto canonico» e più da «ospedale da campo» per tutti i fedeli, buoni e cattivi.Eppure nel luglio dello stesso anno vennero commissariati i frati francescani dell'Immacolata, un nuovo istituto della grande famiglia francescana, nato nel 1970, formato allora da oltre 300 suore e 300 frati e che, al contrario di molte realtà cattoliche, non svendeva conventi e seminari, ma ne apriva in mezzo mondo, dall'Italia alle Filippine. Fino al punto di aver creato, oltre a molte riviste di formazione, una radio e una televisione per evangelizzare, la TeleRadio buon consiglio. Il motivo del commissariamento che ha portato alla distruzione dell'istituto? Ufficialmente ancora ignoto, anche se la causa di fondo sarebbe nella grave colpa dei fraticelli di voler continuare a vivere la vita religiosa secondo la tradizione, seguendo integralmente i tre voti di povertà, castità e obbedienza. E di presentare così un ritorno al passato, poco gradito agli innovatori vaticani.Da allora la maggioranza dei frati e delle suore, sono usciti, hanno chiesto dispense dai voti, o sono stati messi in stato di non nuocere. A partire dal fondatore padre Stefano Manelli, ancora vivente come semirecluso in diocesi di Albenga, e figlio spirituale di padre Pio, che conobbe bene da giovane a San Giovanni Rotondo.Si noti che i francescani dell'Immacolata erano stati riconosciuti prima in sede diocesana (1990) e poi eretti di diritto pontificio sotto Giovanni Paolo II (1998), e non avevano nulla di scismatico o eretico, anzi. Di sicuro, nella vastissima famiglia francescana (che comprende frati minori, cappuccini e conventuali), si trattava di un raro caso di istituto come dire identitario, il quale a seguito di Benedetto XVI aveva assunto l'uso di celebrare la messa secondo l'antico messale romano. E mantenuto la pia tradizione di non dismettere mai l'abito religioso e i sandali. Per questo tale commissariamento sembrò subito un tantino sospetto.Ma la punizione, sospensione, distruzione degli ordini religiosi più «conservatori» e «tradizionali» è andata avanti sino ad oggi. Vediamone alcuni casi eclatanti.Nel 2017 è iniziata una contrapposizione tra le Piccole suore di Maria, fondate a Tolosa da suor Maria della Croce (1901-1999), riconosciute nel 1954, e l'ordinario della diocesi di Laval in Francia, monsignor Thierry Scherrer. Le suore hanno subìto una dura repressione senza che alcuno potesse mai sapere le loro vere colpe. E ancora una volta si tratta di un istituto rimasto classico nello stile, nell'abito religioso e nella vita spirituale.La commissaria nominata dalla Congregazione dei religiosi, suor Geneviève Médevielle non è riuscita a smuovere le suore le quali hanno finito, dopo decenni di vita dedita ad anziani e malati in case di riposo, per richiedere di essere prosciolte dall'obbligo dei voti piuttosto che tradire lo spirito della congregazione. E così, con gran scandalo dei fedeli, ora sono delle laiche cattoliche in abiti civili.Il 12 aprile 2018 è stata sciolta, con un decreto di papa Francesco, la Fraternità sacerdotale dei santi apostoli, fondata nel 2013 nella diocesi di Bruxelles da padre Michel-Marie Zanotti, con l'approvazione esplicita e l'incoraggiamento dell'allora arcivescovo André Léonard. Ma nel 2016 il vescovo ratzingeriano Léonard fu sostituito dal bergogliano Joseph De Kesel. E per la comunità, piccola ma fiorente, iniziarono i guai… Stavolta, il comunicato della diocesi, diretta da De Kesel, una spiegazione alla soppressione la dà. Ma è aberrante. Si tenga presente che se in tutto l'Occidente le vocazioni scemano, nei Paesi più laici, come il Belgio, la Francia e l'Olanda esse sono ormai al contagocce (Angel Pardilla, La realtà della vita religiosa, Vaticana, 2016). Ebbene, secondo De Kesel, «l'iniziativa (ovvero l'apostolato della Fraternità ora distrutta, ndr) pone dei problemi, constatato il fatto che i seminaristi della Fraternità dei santi apostoli vengono dalla Francia e da altre regioni che conoscono una mancanza crudele di preti». Come l'Olanda e la Scandinavia.E il fatto che la comunità di padre Zanotti, prete dinamico e autore stimato, abbia avuto in pochi anni molte vocazioni di giovani, manifesterebbe «una grave mancanza alla solidarietà tra vescovi». Come a dire che se un seminario della diocesi di Bruxelles si riempie di seminaristi francesi, fors'anche perché in Francia molti seminari sono ipermodernisti, chiusi o semichiusi, sarebbe come fare un furto di seminaristi alla Francia.C'è bisogno di ricordare il commissariamento dell'Ordine di Malta, che fece grande scalpore mediatico nel 2016-2017? E il Sodalizio di vita cristiana, fondato da Luis Fernando Figari nel 1971 e commissariato nel 2018? E il santuario di Lourdes, commissariato nel 2019? E le serie reprimende e correzioni di altre congregazioni, meno note, ma comunque di stampo tradizionale e perfino di un istituto che nel nome e nello spirito è bergogliano da prima di Bergoglio, come i Servi dei poveri del terzo mondo?Questi ultimi sono stati fondati nel 1986 dal siciliano padre Giovanni Salerno e hanno case e scuole per handicappati e nullatenenti sulle Ande (Perù), condividendo la vita dei più poveri tra i poveri, come direbbe madre Teresa di Calcutta. Però, portano l'abito religioso e hanno una spiritualità classica e decisamente missionaria (si dialoga per convertire, non per passare il tempo…). Ebbene? Commissariati!Nel dicembre del 2014 il vaticanista Sandro Magister scriveva che «Per le comunità religiose maschili e femminili l'attuale stagione non è delle più fiorenti. Il segretario della congregazione vaticana per i religiosi, l'arcivescovo José Rodríguez Carballo, ha recentemente quantificato in “parecchie decine" le visite apostoliche in corso, in 39 gli istituti che sono stati commissariati e in 3.000 il numero medio annuo dei religiosi e delle religiose che lasciano i voti».Per giustizia va detto che i commissariamenti o le altre punizioni ecclesiastiche, fino alla scomunica e alla riduzione allo stato laicale del sacerdote e del vescovo, non le ha inventate papa Francesco, ma sono sempre esistite nella Chiesa. Essendo la comunità cattolica una realtà non solo spirituale-caritativa, ma anche una giuridica e sociale, riconosciuta a livello civile e legale. E queste legittime punizioni sono normate dal codice di diritto canonico del 1983, che ha sostituito quello del 1917.Certo, ci sono stati casi di sacerdoti macchiatisi di gravi colpe morali e penali appartenenti sia ai conservatori sia ai progressisti, e verso entrambi la severità deve essere netta. Ma in linea di massima verso ordini e istituzioni affini alla linea prevalente, come i gesuiti, i monaci di Bose o la comunità di sant'Egidio, pare esserci maggior comprensione e rispetto. Verso comunità di segno opposto, rigore e fermezza.Non è un paradosso, questo nell'era della misericordia inaugurata nel 2013? Benedetto XVI aveva ipotizzato una inchiesta canonica, per ragioni di eterodossia, verso l'ordine dei gesuiti, ma essi hanno oggi un ruolo predominante. Mentre piccole realtà come quelle viste sembrano attenzionate con occhi da questori più che da pastori.