2020-08-04
La libertà di opinione è un diritto garantito ed è a rischio mortale se passa la legge Zan
Una nazione imbavagliata è in pugno ai movimenti arcobaleno che si permettono di «concederci» la possibilità di esprimerci.La legge Zan Scalfarotto ci «concederà» la libertà di opinioni, se però non sarà qualcosa che «istigherà all'odio». Questo infatti il testo dell'emendamento approvato: «Dopo l'articolo 2, aggiungere il seguente: Art. 2-bis/1. Ai sensi della presente legge, sono consentite la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee e alla libertà delle scelte». Ringraziamo commossi. Noi bifolchi pensavamo che la libertà di parola ci toccasse di diritto, non che ce la dovessero concedere personalità del calibro di Alessandro Zan, Ivan Scalfarotto, Laura Boldrini e Monica Cirinnà. Pensavamo che già ce la garantisse il sangue che è stato versato perché questa nazione si formasse e trovasse la strada per la democrazia. Di sangue ne è stato versato tanto, i morti ammazzati non sono stati effetti speciali, ma, giustamente, non sono bastati. Perché, come noi bifolchi avevamo dimenticato, la libertà non è un bene immobile che può essere ereditato di padre in figlio, come i campi e la casa. Per la libertà occorre combattere giorno per giorno, e noi non abbiamo combattuto. Abbiamo permesso a una magistratura politicizzata di trasformare l'Italia in una dittatura giudiziaria dove gli oppositori del mai veramente defunto Partito comunista sono abbattuti in processi molto creativi, come serenamente riconosciuto nelle intercettazioni del dottor Luca Palamara. Un ministro degli Interni andrà sotto processo e sarà probabilmente condannato per aver difeso i confini della nazione, che invece devono restare aperti, spalancati, a chiunque voglia farsi mantenere dagli italiani. Gli immigrati, già indispensabili perché possa attuarsi il progetto della distruzione economica e antropologica della nazione, sono ora fondamentali per ridiffondere un virus, senza il quale non si giustifica il prolungamento della sospensione dei diritti costituzionali. Il Consiglio di Stato sospende l'accesso ai verbali del «comitato tecnico scientifico» che ha gestito in maniera ascientifica e ipotecnologica un'emergenza riuscendo a dare il risultato peggiore con lo sforzo maggiore e più dannoso per l'economia, per la scuola e per il sistema immunitario delle persone, abbattuto dalla clausura, e per la loro psiche. Droni, poliziotti e esercito, tutti bravissimi a aggredire cittadini su una spiaggia, a interrompere messe e incriminare famiglie che pranzavano su un terrazzo, sono incapaci come micetti ciechi quando si tratta di impedire di scappare dai centri di raccolta a energumeni di un metro e novanta per un metro di spalle. Abbiamo perso la libertà perché abbiamo dimenticato quello che Paolo Borsellino ci aveva ricordato: la nostra unica arma è il voto, anche questo costato lacrime e sangue. Non abbiamo votato o abbiamo votato in maniera arrabbiata. Il Movimento 5 stelle che ora tiene in pugno la nazione è andato al governo con i voti di protesta. Il voto di protesta non si dà mai, equivale a prendere a calci il televisore difettoso nella speranza che funzioni. Eppure in numeri enormi non sono andati a votare. Esasperati, si sono lasciati incantare dalle sirene dell'antipolitica e un terzo degli italiani che hanno votato ha dato il voto a un partito eterodiretto. Il M5s prende ordini ufficialmente da Beppe Grillo e ufficiosamente da Davide Casaleggio. Il suo programma era la decrescita felice, vezzoso termine con cui di indica la miseria generalizzata, e lo svuotare il Parlamento: li ha realizzati entrambi. Abbiamo permesso alla scuola politicizzata un martellamento continuo sui futuri elettori, una campagna elettorale permanente senza contraddittorio per la sinistra, ed è il motivo per cui il Pd continua a tenere in pugno il Paese. Un'epidemia virale, gestita in maniera talmente sbagliata che diventa dubbia la buona fede, ha permesso la distruzione delle libertà più elementari, inclusa quella di parola: i «negazionisti», termine dispregiativo con cui si indicano tutte le persone perplesse davanti ai decreti governativi, sono censurati sui social e minacciati di Tso. Non si è ancora arrivati all'incarceramento. A quello ci pensa il ddl Zan Scalfarotto. L'art. 2-bis è un'ammissione di colpa, resosi necessario perché il ddl Zan vietava la libera espressione di convincimenti e opinioni essendo liberticida. Quindi va rifiutato. Il movimento Lgbt promuove di sé un'immagine «libertaria», portandola avanti in maniera carnevalesca nei Gay pride, una libertà pornografica e blasfema, che offende pesantemente la morale e la religione, e in giacca e cravatta nei luoghi parlamentari imponendo la non discriminazione, cioè la non distinzione tra diversi che arbitrariamente devono considerarsi uguali.Un bambino può vivere con il padre e il signore con cui il padre si scambia pratiche erotiche, tanto è lo stesso che essere allevato da sua madre, un bambino può farsi castrare prima chimicamente, a 12 anni, poi chirurgicamente a 18, perché tanto è lo stesso. La pratica del (falso) cambiamento di sesso moltiplica i suicidi, e una martellante propaganda che vende una dissociazione dalla realtà biologica come una bella festa può indurre a scelte che poi si rivelano catastrofiche. Chi si oppone a tutto questo deve essere isolato, azzittito, incarcerato in nome di una supposta tutela dei perseguitati, termine che però non include il bambino comprato, la donna povera che ha distrutto la sua salute vendendo ovuli o gravidanze, la persona che dopo essersi fatta castrare si pente e si suicida, la persona che avrebbe potuto essere curata dalla sua dissociazione dalla realtà biologica e invece è stata affidata al chirurgo per realizzare un delirio. L'articolo 2-bis ha il compito di evitare che il ddl venga sicuramente bocciato dalla Corte costituzionale. I padri costituenti hanno scritto la Costituzione in un momento storico in cui era molto chiaro cosa fosse una dittatura, e hanno fatto il possibile per proteggere l'Italia da questa deriva. Anche con questo emendamento il ddl resta un pericolo mortale. La senatrice dei 5 stelle Alessandra Maiorino ha esplicitamente dichiarato: «Avendo inserito il reato di incitamento all'odio, lì prendiamo tutto». In effetti prendono tutto. Dichiarare che il 50% dei nuovi casi di Aids e l'80% dei nuovi casi di sifilide appartengono al mondo gay che è solo il 2% della popolazione può indurre all'odio? Perché no? Qualcuno potrebbe odiare questo profluvio di malattie. Descrivere il dolore della vendita di ovuli e della gravidanza per altri potrebbe istigare all'odio di chi usa questa pratica? Beh, in fondo sì, o perlomeno non si può escludere. Zan vince su tutti i tavoli.Il ddl Zan passa: una nazione imbavagliata e in pugno agli attivisti Lgbt che piagnucolano il loro dolore perché l'articolo 2-bis/1 «consente» nella sua bontà e munificenza la libera espressione di convincimenti od opinioni.Se il ddl Zan venisse bocciato dalla Corte costituzionale in un sussulto di dignità, come sarebbe logico, si perderebbero le pene carcerarie, ma sicuramente resterebbero in piedi le parti non meno pericolose che riguardano l'indottrinamento scolastico, che esiste già, ma che diventerebbe ancora più martellante, incluso nelle attività ordinarie, non più evitabile. Passerà emendato, nessuno oserà contrastare la giornata contro «l'omofobia» e l'indottrinamento scolastico capillare, mentre gli attivisti tutti strilleranno al martirio. San Paolo, la Bibbia, Cristo nominando la distruzione di Sodoma, condannano la sodomia. Così Santa Caterina da Siena. Nel cristianesimo è peccato, come peccato è l'adulterio. In una nazione liberale la legge deve concedere di fare peccato. L'adulterio nel cristianesimo è peccato. Deve essere permesso legalmente, come afferma anche Cristo evitando la condanna dell'adultera, ma resta un peccato mortale. Nessuno dovrebbe poter entrare in una scuola a dire che l'adulterio è bello e sano e giusto, e che quindi Cristo e San Paolo che lo condannano hanno torto. L'atto sessuale tra due maschi è esplicitamente condannato da San Paolo e dalla totalità dei dottori della Chiesa inclusa Santa Caterina. Non è qualcosa di neutro. Riguarda la religione della maggioranza della popolazione. Se il ddl passa, quella religione sarà vietata. O, meglio, ne sarà permessa una versione edulcorata, amputata e insulsa, quella che stanno diffondendo già nelle chiese cattoliche tedesche e nelle parrocchiette dove pretini tanto carucci organizzano veglie antiomofobia. Ma San Paolo e Zan non possono convivere.