2020-06-13
La Consulta salva il renziano Ruffini
Ernesto Maria Ruffini (Ansa)
Una sentenza della Corte costituzionale mette una pezza sui 1.477 dirigenti assunti senza concorso (e senza laurea). Anche se nel 2015 il giudizio era stato opposto.La Corte costituzionale presieduta dalla renziana Marta Cartabia salva l'Agenzia delle entrate diretta dal renziano Ernesto Maria Ruffini. Non si può che definire così l'ultima sentenza della Consulta che giovedì ha stabilito che le Poer (posizioni organizzative per lo svolgimento di incarichi di alta responsabilità) hanno legittimità costituzionale. Quindi i 1.477 incarichi dirigenziali che furono assegnati durante gli ultimi governi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni sono salvi. Del resto all'Agenzia delle entrate erano già sicuri di un esito positivo, dal momento che il 4 giugno scorso avevano già comunicato, in un confronto con i sindacati, che il quadro normativo di riferimento sarebbe rimasto lo stesso. In questo modo la Consulta conferma che l'Agenzia delle entrate resta un feudo del centrosinistra, importante dal punto di vista strategico, economico e politico. Del resto la Cartabia è sempre stata vicina all'attuale leader di Italia viva, mentre Ruffini è stato più volte alla Leopolda renziana: nel 2010 propose in quell'occasione la riforma del fisco. I giudici, infatti, hanno ritenuto che queste «posizioni organizzative non sono qualificabili come posizioni dirigenziali», in contrasto con una precedente sentenza della stessa Corte del 2015 che aveva definito invece come «incostituzionale le disposizioni sul conferimento di incarichi dirigenziali mediante la stipula di contratti di lavoro a tempo determinato». Secondo la Corte, «non è stato dunque violato il principio dell'accesso per concorso ai pubblici uffici». La decisione però rischia di riaprire un annoso dibattito iniziato appunto all'epoca del governo Renzi. Nel 2014 furono assegnati ben 800 incarichi da dirigenti nell'Agenzia delle entrate senza ricorrere a un concorso pubblico. Poi nel 2015 la Consulta definì incostituzionale questo tipo di assegnazione, ricordando che l'articolo 97 della Costituzione impone (salvo i casi stabiliti dalla legge) che agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso. Da lì il governo di Matteo Renzi prima e quello di Paolo Gentiloni poi hanno trovato un modo per aggirare l'ostacolo della Consulta. E proprio mentre Ruffini era direttore dell'Agenzia delle entrate sono state istituite le Poer, un modo per assumere personale senza concorso o promuovere dirigenti interni. La misura fu inserita nell'ultima legge di bilancio del governo Gentiloni, nel 2018. Il Tar - dopo il ricorso presentato da Dirpubblica, la stessa che aveva stimolato la Consulta nel 2015 - aveva nel 2019 chiesto appunto alla Corte se non servisse invece un concorso pubblico per questi incarichi. Il tribunale regionale del Lazio temeva appunto che le Poer potessero rappresentare un tentativo di aggirare la sentenza della Corte costituzionale del 2015. Del resto questo tipo di incarichi rappresentano in ogni caso posizioni giuridiche differenti rispetto a quelle dei semplici funzionari. Non a caso prendono più soldi (in media 2.000 euro in più al mese) e hanno una posizione all'interno dell'ente che controlla le nostre cartelle esattoriali. Tra i requisiti per partecipare alla selezione non serve nemmeno la laurea. Lo si legge nero su bianco nelle linee guida, dove l'Agenzia spiega che per partecipare a queste procedure basta che i dipendenti siano in possesso del diploma di scuola media superiore: basta che abbiano superato alcune procedure interne. Nonostante l'Italia sia ormai nella terza fase dopo la fine dell'emergenza sanitaria, si può effettuare il colloquio anche a distanza in videoconferenza. A esaminare le candidature è una commissione che viene nominata dal direttore Ruffini. Viene tenuto conto dell'esperienza professionale, ma poi è sempre il numero uno dell'Agenzia delle entrate a decidere. Vengono poi valutate le motivazioni, il percorso e la conoscenza degli aspetti gestionali come anche le competenze amministrative. L'incarico ha durata triennale.