
Ha «benedetto» le sardine, ha spalleggiato il Pd e ora, per bocca di padre Bartolomeo Sorge, offende chi nell'urna ha preferito la destra. Se Gualtiero Bassetti arriva persino a scomunicare chi critica il Papa, significa che ha un grave problema con la maggioranza dei fedeli.«L'altro siamo noi». È paradossale ma necessario partire dal titolo di un saggio breve di Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose e opinionista cult del politicamente corretto, per illuminare una contraddizione forte uscita dalle urne in Emilia Romagna dove la Chiesa ha esplicitamente benedetto il Pd (con una menzione speciale per le dolci Sardine) e lanciato anatemi su tutti gli altri. I crocifissi nelle aule dei seggi erano distratti, visto che la Lega ha quasi triplicato i voti e Fratelli d'Italia ne ha ottenuti otto volte di più che nel 2014, ma il tuono ecclesiastico rimane come un sigillo. Raramente è stato così forte, mai così divisivo.L'altro siamo noi, potrebbe legittimamente pensare quel 43% abbondante di fedeli dipinti come barbari, indegni, odiatori, citofonatori da strapazzo dai vescovi emiliani e dalla crème degli intellettuali vaticani. Ma se per «l'altro» - quando rappresenta altri mondi, altre religioni - l'abbraccio è doveroso fino a diventare scontato, risulta difficile cogliere il destino dei fedeli non allineati quando sono i tuoi. E quando ti voltano le spalle votando contro le tue indicazioni gridate come diktat. La Chiesa che fa, li scheda, li bandisce, li prende a calci, li scomunica? Oggi, dati e coerenza alla mano, ci sono 855.000 emiliani con i quali le diocesi non interloquiscono più. È anche facile individuarli in una logica di bipolarismo radicalizzato dal voto di lista: sono i cittadini italiani che ritengono il centrodestra una casa politica nella quale riconoscersi, demonizzati come fascisti e razzisti dalle rockstar del pensiero francescano fino a un minuto prima dell'apertura dei seggi.Poiché c'è sempre un giorno dopo, oggi il problema rimane lì piantato come un macigno sulla strada della parrocchia, dove mille sacerdoti saggi e inascoltati conoscono quei fedeli, li aiutano e vengono aiutati. E insieme, tutti i giorni, percorrono la via faticosa del bene comune. Perché quegli uomini e quelle donne presi a schiaffi dall'establishment curiale sono coloro che creano una famiglia, battezzano i figli, li mandano al catechismo, li sposano, credono nel parroco come guida morale dell'esistenza e seguono il precetto domenicale. Cacciare di casa i tuoi figli è sempre un rischio, ma il dettaglio non sembra interessare ai campioni dell'ideologia cattolica di sinistra, coloro che per una vita hanno demonizzato le figure dei «vescovi pilota» semplicemente per sostituirli nel fare politica. Padre Bartolomeo Sorge è al settimo cielo e dà del voto un'interpretazione sociologica: «Due Italie. Emilia Romagna: benestante, guarda al futuro, rinvigorita dalla linfa nuova delle Sardine. Calabria: ferma al palo, si affida al congenito antimeridionalismo della Lega, senza speranza». È un messaggio feroce che conferma un pregiudizio: chi ha votato a sinistra è degno di camminare con la luce divina a illuminare la via, chi ha votato a destra è un ignorante senza speranza, destinato al buio eterno. Morale, quando gli altri sono i tuoi, marciscano all'inferno. Più sottile padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, che per ora dispensa due brevi tweet. Il primo potrebbe essere stato scritto da Enrico Mentana e non da un prete: «Oggi il Paese ha preso la scossa bipolare» (grazie, invece l'Inter ha pareggiato). Il secondo è più succoso: «Procede lo spoglio e ci si spoglia delle retoriche». Bye bye Movimento 5 stelle.Politica pura, da meritarsi una candidatura alle suppletive di Roma. Non è certamente questo che i cittadini si aspettano dal buon pastore, ma è in linea con ciò che sabato sera ha detto un numero uno, il presidente della Conferenza episcopale cardinal Gualtiero Bassetti, lasciando tutti esterrefatti. Forse travolto dall'enfasi o forse per compattare le fila, si è lasciato scappare: «Criticare va bene ma questo distruttismo no. Se a qualcuno non piace questo Papa lo dica perché è libero di scegliere altre strade». Qui affiora un nervosismo da schiaffo sulle mani al pellegrino, una tendenza a mal tollerare (ancora una volta) l'altro, quando l'altro è pecora del tuo gregge ma ha un approccio dialettico e non si inginocchia subito come un suddito passivo. Intimare ai cattolici non allineati di andarsene (dove, fra i protestanti o gli evangelici pentecostali?) invece che ribadire con serena saggezza il valore supremo del pontefice chiamato dallo Spirito Santo a capo della cristianità, conferma solo una volontà politica da perseguire con un linguaggio da talk show in prima serata tv. Un atteggiamento che fa esplodere un contrasto: il pontificato che maggiormente cerca il plauso del mondo secolarizzato si trasforma nel più duro censore dei fedeli, dimentico del senso più profondo di quella misericordia attorno alla quale cinque anni fa è stato realizzato un Giubileo straordinario.I buoni da una parte, i cattivi dall'altra. Chi vota a sinistra è «benestante e lungimirante», chi vota a destra è «un ignorante senza speranza». Parola di padre Sorge, colui che voltò le spalle a Giovanni Falcone. Eppure la Chiesa dovrebbe essere molto più inclusiva di una sezione per gli affari religiosi del Pd. Ma il ponte levatoio di Castel Sant'Angelo è sollevato; lo conferma una notizia non smentita che rimbalza dall'autorevole blog del vaticanista Marco Tosatti, «Stilum Curiae». Matteo Salvini avrebbe chiesto udienza al pontefice senza ottenere neppure una risposta. Quando è scomodo e non si chiama Evo Morales o Bono Vox, l'altro rimane l'altro.
Un frame del video dell'aggressione a Costanza Tosi (nel riquadro) nella macelleria islamica di Roubaix
Giornalista di «Fuori dal coro», sequestrata in Francia nel ghetto musulmano di Roubaix.
Sequestrata in una macelleria da un gruppo di musulmani. Minacciata, irrisa, costretta a chiedere scusa senza una colpa. È durato più di un’ora l’incubo di Costanza Tosi, giornalista e inviata per la trasmissione Fuori dal coro, a Roubaix, in Francia, una città dove il credo islamico ha ormai sostituito la cultura occidentale.
Scontri fra pro-Pal e Polizia a Torino. Nel riquadro, Walter Mazzetti (Ansa)
La tenuità del reato vale anche se la vittima è un uomo in divisa. La Corte sconfessa il principio della sua ex presidente Cartabia.
Ennesima umiliazione per le forze dell’ordine. Sarà contenta l’eurodeputata Ilaria Salis, la quale non perde mai occasione per difendere i violenti e condannare gli agenti. La mano dello Stato contro chi aggredisce poliziotti o carabinieri non è mai stata pesante, ma da oggi potrebbe diventare una piuma. A dare il colpo di grazia ai servitori dello Stato che ogni giorno vengono aggrediti da delinquenti o facinorosi è una sentenza fresca di stampa, destinata a far discutere.
Mohamed Shahin (Ansa). Nel riquadro, il vescovo di Pinerolo Derio Olivero (Imagoeconomica)
Per il Viminale, Mohamed Shahin è una persona radicalizzata che rappresenta una minaccia per lo Stato. Sulle stragi di Hamas disse: «Non è violenza». Monsignor Olivero lo difende: «Ha solo espresso un’opinione».
Per il Viminale è un pericoloso estremista. Per la sinistra e la Chiesa un simbolo da difendere. Dalla Cgil al Pd, da Avs al Movimento 5 stelle, dal vescovo di Pinerolo ai rappresentanti della Chiesa valdese, un’alleanza trasversale e influente è scesa in campo a sostegno di un imam che è in attesa di essere espulso per «ragioni di sicurezza dello Stato e prevenzione del terrorismo». Un personaggio a cui, già l’8 novembre 2023, le autorità negarono la cittadinanza italiana per «ragioni di sicurezza dello Stato». Addirittura un nutrito gruppo di antagonisti, anche in suo nome, ha dato l’assalto alla redazione della Stampa. Una saldatura tra mondi diversi che non promette niente di buono.
Nei riquadri, Letizia Martina prima e dopo il vaccino (IStock)
Letizia Martini, oggi ventiduenne, ha già sintomi in seguito alla prima dose, ma per fiducia nel sistema li sottovaluta. Con la seconda, la situazione precipita: a causa di una malattia neurologica certificata ora non cammina più.
«Io avevo 18 anni e stavo bene. Vivevo una vita normale. Mi allenavo. Ero in forma. Mi sono vaccinata ad agosto del 2021 e dieci giorni dopo la seconda dose ho iniziato a stare malissimo e da quel momento in poi sono peggiorata sempre di più. Adesso praticamente non riesco a fare più niente, riesco a stare in piedi a malapena qualche minuto e a fare qualche passo in casa, ma poi ho bisogno della sedia a rotelle, perché se mi sforzo mi vengono dolori lancinanti. Non riesco neppure ad asciugarmi i capelli perché le braccia non mi reggono…». Letizia Martini, di Rimini, oggi ha 22 anni e la vita rovinata a causa degli effetti collaterali neurologici del vaccino Pfizer. Già subito dopo la prima dose aveva avvertito i primi sintomi della malattia, che poi si è manifestata con violenza dopo la seconda puntura, tant’è che adesso Letizia è stata riconosciuta invalida all’80%.






