2023-12-08
La banda Casarini recita nel film di Checco Zalone e incassa 200.000 euro
La Taodue, che produsse il film «Tolo Tolo», pagò per affittare la Mare Jonio. I soldi finirono come al solito alla Idra social shipping di Beppe Caccia. Che ai suoi contatti raccomandava di non rivelare l’escamotage.alla generosità di personaggi come Checco Zalone. Capace di far arrivare alla società armatrice, la Idra social shipping, la bellezza di 201.300 euro in un mese per usare la nave e l'equipaggio per le riprese del film Tolo Tolo.La prima traccia di questa storia l’abbiamo trovata nell’informativa finale della Guardia di finanza depositata agli atti dell’inchiesta per favoreggiamento di immigrazione clandestina della Procura di Ragusa, procedimento che vede alla sbarra, tra gli altri, Luca Casarini e i due principali soci della Idra, Giuseppe Caccia e Alessandro Metz. Il documento rivela quali fossero le vere finalità di Idra, nata nel 2018, e del rimorchiatore Mare Jonio, acquistato ai tempi dei decreti Sicurezza del ministro Matteo Salvini e del governo giallo-verde. Ad affrontare l’argomento in un’intercettazione è il socio di maggioranza della Idra, Caccia.L’armatore parla con una giornalista veneziana e, nella conversazione, per gli investigatori, «spicca la preoccupazione di evitare che sia resa pubblica la stessa esistenza di Idra in modo che rimanga celato alla opinione pubblica il particolare rapporto che questa ha con Mediterranea». In particolare, non deve essere divulgato «lo svolgimento di operazioni prettamente commerciali». E a tal proposito Caccia avrebbe citato, a mo’ d’esempio, «il noleggio di un’altra imbarcazione da lui procurata in favore di una impresa che se ne era servita per l’allestimento di un set cinematografico». «lascia stare il nome» Tra queste operazioni a fine di lucro c’è quella per cui Caccia, Casarini e altri quattro sono oggi imputati, ovvero il trasbordo di 27 migranti dal mercantile Maersk Etienne in cambio di 125.000 euro (è questa la ricostruzione dell’accusa). La giornalista domanda il nome della società e Caccia risponde di «lasciare perdere il nome della società, aggiungendo la testuale frase: “Quella la teniamo coperta perché fa anche attività commerciali tra… per finanziare Mediterranea». L’ex assessore veneziano ribadisce di «utilizzare la società per fare delle operazioni, tra virgolette, commerciali che servono a…». La frase si interrompe e l’uomo invita l’interlocutrice a non diffondere la notizia: «Questa parte teniamola riservata». Poi, «a patto che resti tra loro due», svela che «Checco Zalone, per finanziarli indirettamente, ha voluto la loro collaborazione al film Tolo Tolo, noleggiandogli la nave con l’equipaggio per le scene dei salvataggi». In un’altra intercettazione Caccia rimarca la differenza tra il loro sistema e quello delle altre Ong. Infatti, precisa che Mediterranea «a differenza delle altre ha un rapporto formalmente commerciale con la società armatoriale (la Idra) che è anomala nella gestione, che condivide gli obiettivi sociali e umanitari» e, per far comprendere meglio il concetto all’interlocutore, «riferisce che come esperienza fatta da loro c’è il noleggio della nave Mare Jonio che ha portato benefici a tutto il meccanismo». Soprattutto al portafogli degli indagati.Nell’annotazione sui conti bancari di Casarini, in cui si parla, però, dei guadagni di tutta la «banda», si legge: «I rapporti intestati ai soggetti indagati risultano essere alimentati sia dalle somme provenienti dalla Idra social shipping Srl che da bonifici esteri. Le uscite sono rappresentate sia da spese di natura personale che da donazioni alla Mediterranea saving humans Aps che, come detto, procede a sua volta al trasferimento delle stesse alla Idra. Le somme percepite dai soggetti indagati non corrispondono a quanto effettivamente dichiarato anche alla luce del sistematico utilizzo di carte di credito prepagate intestate alla società, ma di fatto utilizzate per fini personali o per far transitare somme provenienti dai conti correnti aziendali».In un’intercettazione del 30 novembre 2020, quando tutti i problemi economici sembrano superati, Caccia è in vena di confidenze con un amico e spiega che «per lui e Luca si è trattato di una scelta di vita e che, fermo restando l’aspetto umanitario, per lui lo shipping management è motivo di divertimento, aggiungendo che essere amministratore delegato di una società che si occupa di shipping […] è molto gratificante». Sempre Caccia riferisce che «se Mediterranea è riuscita ad andare in mare, è stato possibile farlo grazie al fatto che si sono potute compiere delle operazioni commerciali» e «porta come esempio le scene girate per il film di Checco Zalone, che hanno portato denaro a Mediterranea».Quanto? In un’annotazione della Guardia di finanza sui conti bancari di Casarini c’è uno specchietto molto chiaro, in cui sono indicati 4 bonifici inviati dalla Taodue Srl, società di produzione televisiva e cinematografica, datati 10 e 20 giugno (come anticipo), 11 e 15 luglio, rispettivamente da 54.900 euro, 45.750, 50.325 e 50.325, per un totale di 201.300 euro.I soldi, secondo quanto scoperto dalla Finanza, sarebbero finiti direttamente sul conto della Idra, la società privata che ha messo a disposizione la barca e l’ha noleggiata.Contattato dalla Verità Pietro Valsecchi, fondatore della Taodue e successivamente produttore di Zalone, ricorda la nave, ma non i conti: «È un film di quattro anni fa», dice subito. Poi spiega: «Noi non siamo più nella Taodue e io non mi occupavo di queste cose». Di fronte alle nostre insistenze prova a liquidarci così: «Ma sapete quanti bonifici si fanno per un film? 12.000 o 13.000, quindi non so neanche di cosa stiate parlando francamente». Quando gli viene spiegato, però, che la cifra è importante, Valsecchi cerca di fare due conti al volo e dopo essersi consultato «con un amico» richiama: «Guardi che le cifre che lei mi ha detto non esistono... hanno pagato, così mi han detto, a naso... 40-50.000 euro...». Il conto di Idra è stato aperto l’11 settembre del 2018 e su di esso sono stati versati i 525.000 euro del mutuo chirografario garantito da una ventina di politici. La carta di credito collegata aveva un massimale di 14.000 euro.l’elenco degli sponsorDall’apertura al 17 febbraio 2021 sono entrati 3.463.762,13 euro: 1.568.200 euro inviati dall’associazione YaBasta, 704.000 da Mediterranea, 85.330 dall’Arci, 18.300 dal Corriere della Sera. Ma il terzo miglior finanziatore, dopo YaBasta e Mediterranea, risultava essere la Taodue. I finanzieri che hanno indagato nella loro ultima informativa, prima della richiesta di rinvio a giudizio per Casarini & C., avevano annotato: «Vi è il fondato sospetto che l’attività di donation crowdfunding […] della Mediterranea saving humans sia esclusivamente posta in essere per reperire somme da trasferire a una società di natura commerciale». La Idra, appunto. Sempre secondo gli investigatori c’era il rischio che «le somme così raccolte e pubblicizzate come destinate per il salvataggio di vite in mare fossero in realtà destinate per la gran parte ad interessi personali». Ma l’ipotesi era che tutto ciò avvenisse «all’insaputa dei donatori i quali» sarebbero stati «ignari del fatto che la Mare Jonio non fa parte di alcuna Ong, ma è di proprietà di una società di natura commerciale, la Idra, la quale per natura e per statuto non è autorizzata ad attività di “search and rescue”, ma all’esercizio di attività finalizzate allo scopo di lucro». E qui, le Fiamme gialle ricordavano «i bonifici ricevuti dalla Taodue Srl relativamente all’utilizzo dell’imbarcazione per le riprese cinematografiche del film Tolo tolo di Checco Zalone».Le chat sequestrate nel procedimento ragusano immortalano gli imputati mentre, nella primavera del 2019, cercano di chiudere l’affare del film. Nei messaggi viene citata anche Mediaset, che distribuiva Tolo tolo e che oggi è, attraverso Rti, proprietaria di Taodue.L’1 maggio, un mese prima dell’anticipo, Casarini scrive: «Mi è venuto il dubbio che Mediaset si sia cacata addosso pensando a scandalo Med, finanziata da loro. Loro fanno finta di niente, ma secondo me c’è questo. E poi Zalone che vuole la nave, perché fanno riprese con lui che si affaccia. Ma hanno provato a dirmi che non potevano fare con Idra perché possono solo stipulare contratti diretti, con proprietario nave. Quando gli ho detto che gli facevamo causa e che avevano affossato Mediterranea, allora mi ha parlato il produttore e mi ha detto “troviamo una soluzione”». Poi ha aggiunto: «Ma senza Mediaset credo siamo messi davvero male».propaganda a scuolaA fine dicembre del 2019 Casarini inoltra un video del sito di Repubblica intitolato «Checco Zalone presenta Tolo tolo: “Un mostro costruito su Di Maio, Conte e Salvini”».Il 20 febbraio 2020, l’ex leader delle Tute bianche racconta di essere stato invitato a presentare Mediterranea e a introdurre la proiezione del lungometraggio in una scuola e si lancia in una versione di sé a noi ancora sconosciuta, quella del critico cinematografico: «Dopo aver visto il film ragazzi e insegnanti erano entusiasti. E tra le cose reali e quelle rappresentate non vi è stato nessuno stacco, nessuna differenza. L’opera di Zalone ha raggiunto nel profondo le persone, senza mai rinunciare alla leggerezza, necessaria per non fuggire. È stato davvero bello e le ragioni del nostro lavoro in mare non potevano avere miglior interpretazione che quella creata da Tolo Tolo». Per almeno 201.000 buoni motivi.
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