2020-02-21
Italiani miracolati: il governo li recupera quasi per ultimi e non si sono infettati
L'unico malato verrà curato a Yokohama, gli altri 30 tornano oggi. Mentre per i 55 della Cecchignola è finita la quarantena. Sono attesi in Italia entro sabato i 30 connazionali che per due settimane sono stati intrappolati nella nave da crociera Diamond Princess. Messa in quarantena dal governo giapponese al porto di Yokohama per contenere la diffusione del nuovo coronavirus (Covid-19), il colosso del mare, con oltre 600 casi, è diventato il focolaio più grande del virus dopo la città cinese di Wuhan, epicentro dell'epidemia. Sbarcati ieri dal lazzaretto galleggiante, prima di lasciare il Giappone, i nostri connazionali hanno dovuto provare di essere negativi al test del Covid-19. Proprio in attesa dei risultati definitivi di questi esami, effettuati dal personale medico arrivato dall'Italia, è slittato a questa mattina il decollo del volo speciale dell'Aeronautica. Salvo il caso risultato positivo nei giorni scorsi, in base ai risultati dei primi esami, tutti i 34 italiani avrebbero il via libera per rientrare. Il crocerista settantatreenne contagiato verrà probabilmente curato in Giappone. Inizialmente era previsto per lui il rientro con un volo speciale in «alto biocontenimento» come è stato per Niccolò, il minore arrivato da Wuhan la settimana scorsa, dopo due tentativi falliti per la presenza di alcune linee di febbre. Sulla Diamond Princess si sono intanto registrati anche i primi due decessi, entrambi cittadini giapponesi, un uomo di 87 anni e una donna di 84 con patologie preesistenti, di cui i media nipponici hanno annunciato la morte ieri mattina. Sugli oltre 3.700 passeggeri, 634 sono risultati positivi, 13 solo nella giornata di ieri. Sono stati portati in ospedale, tra loro c'è anche l'italiano. Al momento 29 risultano in gravi condizioni. Oltre ai connazionali, dalla Diamond Princess sono sbarcati ormai circa un migliaio di croceristi risultati negativi ai test. I primi gruppi di turisti sono già arrivati nei rispettivi Paesi dove dovrebbero essere messi in quarantena. Solo nella giornata di ieri sono scesi in 500. A coordinare le operazioni di sbarco c'è il capitano, Gennaro Arma, uno dei quattro italiani membri dell'equipaggio che non tornerà con gli altri 30. Al termine delle operazioni rimarranno a bordo per mantenere la nave in sicurezza. Una volta sbarcati tutti i passeggeri - che dovrebbero finire la quarantena entro sabato 22 - l'equipaggio entrerà nuovamente in isolamento per le consuete due settimane. I 30 connazionali pronti a rientrare, insieme a una ventina di altri cittadini europei, sono invece stati accompagnati ieri al vicino aeroporto di Yokohama. Il prolungarsi dell'attesa li ha costretti a passare un'altra notte in Giappone, non all'interno della nave, come inizialmente prospettato - perché l'ambiente è troppo a rischio - ma nella struttura ospedaliera dell'aeroporto. Il volo dell'Aeronautica militare che decolla oggi, dice Sky Tg24, farà tappa in Germania prima di atterrare all'aeroporto di Pratica di Mare. Per i primi giorni della quarantena prevista, gli ex croceristi saranno trattenuti nella stessa struttura militare, poi saranno trasferiti alla Cecchignola, previa bonifica degli ambienti dove sono stati finora i 55 italiani rientrati il 3 febbraio da Wuhan. È finito infatti ieri per loro l'isolamento nella città militare romana. I primi 19 ospiti del centro sportivo sono usciti ieri sera per tornare a casa dalle loro famiglie. Mentre i restanti 36 reduci dall'inferno cinese partono oggi a bordo di navette dirette all'aeroporto di Fiumicino e alla stazione Termini. Si è quindi conclusa per loro la quarantena di 17 giorni - dato che le due settimane sono ripartite il secondo giorno, dopo la scoperta del primo connazionale positivo al test e attualmente ricoverato allo Spallanzani. A salutare i primi italiani dichiarati liberi dalla Covid-19, finalmente liberi di tornare alla vita normale, c'erano ieri anche i ministri della Difesa Lorenzo Guerini e della Sanità e Roberto Speranza. «Lo Stato ha fatto la sua parte», ha detto il responsabile della Salute, «grazie anche al supporto logistico e specialistico del personale militare e medico militare». In molti, fra i connazionali rientrati da Wuhan, temono di non poter tornare, almeno subito, alla vita di tutti i giorni per quanto riguarda i rapporti con familiari, amici e colleghi per la paura, non scientificamente provata, di essere ancora contagiosi. Guerini e Speranza, così come le altre autorità militari e civili alla Cecchignola, non hanno indossato mascherine e hanno salutato ogni ospite della caserma. Due degli ormai ex ospiti del centro dell'esercito hanno anche girato un video selfie, diffuso da SkyTg24. Indossando la mascherina e i guanti di lattice hanno detto di non vedere l'ora di non dovere usare più queste precauzioni e di tornare alla vita di tutti i giorni. «Siamo i primi italiani virus free», hanno esultato poco prima di uscire. «Vi chiediamo di non riprenderci con le telecamere, perché da domani torneremo alle nostre vite e non vogliamo essere guardati come persone potenzialmente nocive agli altri. Stiamo bene, lo attestano tutti i controlli e lo stesso certificato che ci hanno rilasciato, vogliamo proteggerci dai pregiudizi». Con un piede già fuori dalla cancellata, Fabio non ha dubbi: «Ho solo voglia di riabbracciare i miei cari. La Cina? Non credo ci tornerò».
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