Tra Italia e Ue Prodi sceglie sempre la Cina

Tra Italia e Ue Prodi sceglie sempre la Cina
Romano Prodi (Ansa)
Il Professore teme che il legame del premier con Donald Trump e Ursula von der Leyen possa sconvolgere gli equilibri che lui ha avviato 25 anni fa a Bruxelles. Per questo invita a non rompere con Pechino, ma le sue aperture verso il Dragone non han mai fatto bene al nostro Pil.
Così riducono Venezia a una Ong pro Pal in cerca di applausi
  • Il bando contro Gal Gadot, israeliana, e Gerard Butler, filo Idf, è figlio del facile conformismo, tanto quanto i veti ai «putiniani».
  • Il regista di «Queer» Luca Guadagnino legato al direttore Barbera attraverso una stretta rete di rapporti.

Lo speciale contiene due articoli.

Berlino non riconoscerà la Palestina. Merz: «Mancano i presupposti»
Friedrich Merz
Proteste in Israele, i manifestanti bloccano le autostrade chiedendo il rilascio immediato degli ostaggi. I patriarchi Pizzaballa e Teofilo: «Non evacueremo da Gaza verso Sud, sarebbe una condanna a morte».
Pure la bandiera di Genova diventa razzista
iStock
Per i talebani dell’accoglienza del Regno Unito chi espone il vessillo di San Giorgio per protestare è un pericoloso sovversivo. Starmer, con la sua finta faccia dura, è sempre più patetico mentre Farage annuncia un piano per risolvere il nodo migranti.
Per salvarsi l’Europa deve ripartire dalla centralità del Mediterraneo
Ursula von der Leyen e Mario Draghi
La crisi del Vecchio continente si può superare solo capendo che il Mare Nostrum è luogo di incontro, il tavolo permanente a cui far sedere i grandi del mondo. Ma manca una leadership in grado di realizzare la svolta.
Le Firme

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