2023-12-31
Israele: «Presa una base di Hamas». Colpito anche l’aeroporto di Aleppo
Irruzione dell’Idf nel quartier generale jihadista a Khan Yunis. Il Qatar apre sugli ostaggi: «Il negoziato su 40 prigionieri può riprendere». E il «New York Times» torna sul 7 ottobre: «Stupri usati come armi».L’Occidente ha imparato presto a sue spese a conoscere bene il terrore come arma di guerra. Dopo il 7 ottobre scorso, anche lo stupro lo è diventato. Il massacro di Hamas ha significato purtroppo anche numerosissime violenze sessuali spietate e brutali ai danni delle donne israeliane, trattate come oggetti da profanare. Le immagini di quelle terribili ore a distanza di quasi tre mesi sono ancora ben impresse nelle nostre menti. Adesso però, è un’indagine condotta per due mesi dal New York Times a rivelare che quelle violenze non sono stati casi isolati, ma frutto di una strategia di attacco contro tutte le donne, colpevoli di essere donne e soprattutto colpevoli di essere donne israeliane. L’inchiesta dimostra che ovunque abbia colpito Hamas, al rave party, nelle basi militari lungo il confine con la Striscia di Gaza, nei kibbutz, ci sono stati stupri. Alcuni dei passaggi dei racconti riportati dall’inchiesta sono raccapriccianti. Gambe divaricate, vestiti strappati, segni di violenza nell’area dei genitali, sono decine i corpi di donne ritrovati in queste condizioni. Sapir, 24 anni, è una delle testimoni della polizia israeliana. Non vuole che si conosca la sua identità, perché è certa che se il suo cognome fosse reso noto, resterebbe sotto il mirino dei terroristi per il resto dei suoi giorni. Sapir si trovava al festival di musica di Re’im. È sopravvissuta perché è riuscita a nascondersi. Da lì racconta di aver visto gruppi di uomini che imbracciavano armi pesanti violentare e uccidere almeno cinque donne. La prima vittima che Sapir ha visto è stata una giovane dai capelli ramati: aveva la schiena macchiata di sangue e i pantaloni abbassati a metà gamba. Un uomo l’ha tirata per i capelli e l’ha fatta inginocchiare. Un altro l’ha stuprata. Sapir ha detto di aver visto che ogni volta che la giovane barcollava, l’uomo le affondava un coltello nella schiena. È sempre il New York Times a scrivere anche che l’esercito israeliano non aveva alcun piano per fronteggiare un attacco di questa portata. Per lunghe ore, afferma il quotidiano americano, l’esercito israeliano non è stato in grado di comprendere la portata dell’attacco in corso, rispondendo lentamente e in modo inefficiente, inviando squadre troppo piccole e impreparate per affrontare un assalto di massa. Anche per questo in migliaia sono scesi in piazza ieri a Tel Aviv per protestare contro il premier, Benjamin Netanyahu, chiedendo le dimissioni.Nel frattempo, mentre il Qatar torna a mediare sugli ostaggi («Il negoziato su 40 prigionieri può riprendere»), Hamas accusa gli Stati Uniti per i civili morti nella Striscia. Gli Usa, e in particolare l’amministrazione Biden (che ieri ha approvata la vendita urgente di munizioni a Israele), sta partecipando alla guerra di sterminio dei bambini e dei civili nella Striscia di Gaza, denunciano, accusando gli americani di sostenere tutti i massacri e le violazioni commesse dalle forze di Israele. Tra queste le uccisioni di massa e lo sfollamento forzato degli abitanti nella Striscia di Gaza. I morti, secondo il bilancio tenuto dal ministero della Salute controllato dai terroristi, sono saliti a 21.672 dall’inizio della guerra. Le operazioni dell’Idf proseguono intanto su larga scala. L’esercito israeliano ha reso noto di aver fatto irruzione nella base del quartier generale militare della divisione di intelligence di Hamas a Khan Yunis, dopo essere avanzato ulteriormente nel Sud di Gaza. Il quartier generale dell’intelligence è responsabile di tutte le attività sensibili del gruppo terroristico, hanno riferito i militari, aggiungendo di aver localizzato nello stesso complesso anche un centro di comando della jihad islamica palestinese. L’esercito ha riferito di aver trovato materiale di intelligence «molto prezioso» e ha fatto irruzione in diversi altri siti di Hamas. I combattimenti a Khan Yunis d’altra parte negli ultimi giorni si sono intensificati. E Israele invita la popolazione a lasciare molte zone della Striscia, considerate roccaforti di Hamas. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) stima che almeno 100.000 persone si siano trasferite per questo motivo a Rafah. L’Ocha sottolinea che l’afflusso di persone ha peggiorato il sovraffollamento e messo sotto pressione le risorse già limitate, mentre aumenta la preoccupazione per l’aumento della diffusione di malattie a Gaza. L’Idf, per facilitare gli aiuti umanitari in quelle zone, ha previsto una pausa tattica di quattro ore tra le 10 e le 14 di ieri. Non solo Gaza, sono diversi i fronti aperti di questa guerra, oltre a quello con il Libano, negli ultimi giorni sono stati segnalati degli attacchi israeliani in territorio siriano. Secondo i media siriani ieri un massiccio attacco aereo, attribuito a Israele, ha preso di mira l’aeroporto internazionale di Aleppo, nel Nord della Siria. La radio filogovernativa Sham Fm non riferisce di danni allo scalo, ma le immagini che circolano sui social mostrano grandi colonne di fumo nella zona. Non è la prima denuncia di questo tipo da parte della Siria, il giorno precedente era stato colpito l’aeroporto di Damasco. Il 12 ottobre, dopo cinque giorni dall’inizio della guerra c’erano stati altri due attacchi simili negli stessi aeroporti. Secondo i media panarabi, in quell’occasione Israele avrebbe preso di mira depositi di armi iraniane custoditi dagli Hezbollah. Probabile che anche in questo caso gli obiettivi fossero gli stessi ed è chiaro che l’intenzione resta quella di interrompere le linee di rifornimento.
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)