2025-10-15
La Roccella non è l’Albanese: il Pd la censura
Francesca Albanese (Ansa)
La rappresentante Onu ha umiliato il sindaco di Reggio, solo perché lui aveva rivolto un pensiero anche ai rapiti israeliani. La giunta non ha fatto una piega, mentre è scattata contro il ministro sul caso Auschwitz «rispolverando» anche la Segre.A quanto pare non si sono fatti umiliare abbastanza. Reggio Emilia si è guadagnata di recente gli onori (si fa per dire) delle cronache per il patetico spettacolo di cui è stato protagonista il sindaco Marco Massari del Partito democratico, una figura di palta che mezzo mondo ha potuto ammirare. Il primo cittadino reggiano ha omaggiato la relatrice speciale Onu Francesca Albanese del primo Tricolore, simbolo cittadino di sacrale importanza. Durante la pubblica cerimonia di consegna, Massari ha avuto una giusta idea, cioè quella di ricordare - assieme al massacro del popolo palestinese - la dura sorte degli ostaggi israeliani, augurandosene la pronta liberazione. Non lo avesse mai fatto: l’Albanese gli ha rivolto uno sguardo misto di condanna e compatimento e gli spettatori si sono immediatamente scatenati, subissando il sindaco di fischi e insulti. Cessato il pandemonio, è arrivato lo sputazzo finale: la relatrice Onu ha preso il Tricolore e si è rivolta a Massari con fare pietoso dicendo: «Sindaco, lei ha sbagliato ma la perdono». Questa tragica scena è fin troppo eloquente. Il sindaco si è preso improperi e sberleffi rimanendo in imbarazzato silenzio e ha pure dovuto sorbirsi la reprimenda finto compassionevole della donna a cui ormai aveva concesso un solenne omaggio. A ciò va aggiunto il sottile senso di schifo che suscita la folla rabbiosa che rifiuta compassione perfino a dei poveracci segregati per oltre due anni e sopravvissuti a stento. Insomma, si può dire che ce ne fosse abbastanza per seppellirsi nella vergogna per un bel po’ di tempo. E invece no. A quanto risulta, le istituzioni reggiane non pensano di essersi rese sufficientemente ridicole agli occhi del mondo, motivo per cui hanno messo in piedi una nuova e grottesca esibizione. Lunedì, come riferisce Il resto del Carlino, il Consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato con 20 voti favorevoli (Pd, M5S, Lista Marco Massari sindaco, Europa verde-Possibile, Coalizione civica) e cinque contrari (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier) un ordine del giorno urgente che impegna la giunta comunale a prendere le distanze dal ministro Eugenia Roccella, accusata di sminuire «l’importanza dei Viaggi della Memoria e del loro significato didattico, storico e culturale» ponendosi così «in aperto contrasto con il dettato costituzionale e con i valori fondanti della nostra città». Il riferimento è ovviamente alle frasi della Roccella sui viaggi ad Auschwitz, parole che da qualche giorno vengono pateticamente strumentalizzate da sinistra per suggerire che il ministro abbia detto il contrario di ciò che ha sostenuto. «Tutte le gite scolastiche ad Auschwitz cosa sono state?», ha detto Roccella. «Sono state davvero gite? A che cosa sono servite? Sono servite, secondo me, sono state incoraggiate e valorizzate, perché servivano a dirci che l’antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella storia, in un passato storico e in una precisa area: il fascismo». Il senso, lo ribadiamo, è cristallino: Roccella sostiene che l’antisemitismo non sia prerogativa dei regimi destrorsi del Novecento, ma che sia vivo e vegeto e molto presente anche a sinistra. Opinione che si può non condividere, ma che è disonesto mistificare. Sul tema, è noto, è intervenuta pure Liliana Segre, ed è questo l’aspetto più allucinante della faccenda. La senatrice a vita ha voluto ribadire l’importanza dei viaggi della memoria, che pure la Roccella non aveva certo voluto svalutare. In ogni caso, la sinistra ha colto la palla al balzo e negli ultimi due o tre giorni si è riscoperta amicissima degli ebrei. Il consigliere comunale di Reggio Emilia Dario De Lucia, per dire, ha voluto specificare che «i viaggi della Memoria sono un modello nazionale di educazione civile. A Reggio hanno coinvolto negli anni oltre 20.000 studenti, docenti e lavoratori del territorio. Delegittimarli è un messaggio pericoloso». È intervenuto sull’argomento anche il direttore di Istoreco (l’istituto storico della resistenza reggiano) Matthias Durchfeld: «Mi dispiace quando temi seri vengono usati a scopo politico», ha detto. «A noi piace studiare la storia e non essere in balia di una campagna elettorale permanente».Tutto ciò è semplicemente surreale. La maggioranza progressista reggiana censura la Roccella accusandola di delegittimare la memoria dell’Olocausto, seguendo così la linea dettata da Liliana Segre. Ma a questi sinceri democratici gli ebrei stanno bene soltanto se sono morti, e la Segre piace solo se la possono usare contro i nemici politici. Si tratta infatti della stessa compagine politica che ha premiato Francesca Albanese, ovvero una signora che giudica la Segre non in grado di parlare di genocidio perché poco lucida. Quindi la senatrice a vita ha la mente annebbiata solo se si occupa di Auschwitz e non se parla di Palestina? È attendibile se attacca la Roccella ma non se difende Israele? Curioso. Nell’ordine del giorno approvato lunedì, la maggioranza sinistrorsa reggiana afferma la necessità di «rafforzare il contrasto all’antisemitismo promuovendo i viaggi della memoria e di incoraggiare i giovani alla partecipazione, evidenziandone il profondo significato didattico». Chissà, magari il prossimo viaggio potrebbero organizzarlo assieme alla Albanese.
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 15 ottobre 2025. Ospite Daniele Ruvinetti. L'argomento di oggi è: "Tutti i dettagli inediti dell'accordo di pace a Gaza".