![Invasioni musulmane e distopia: da Howard a Houellebecq](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8yNzI1Mzg2MC9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTczNzI2NDI1Nn0.pax0UfAEXR4KjE4FwO5PPaCp6G6y_vIMxNBKq3pQyhY/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C4%2C0%2C78)
Michel Houellebecq e Robert Howard (Getty Images-Ansa)
Le cronache che giungono dall'Afghanistan rilanciano il tema dell'avanzata dell'islam, proprio nel momento in cui, complice la distruzione del «califfato» dell'Isis – che pur sopravvive come organizzazione terroristica –, sembrava che quel fronte fosse diventato secondario rispetto ad altri grandi temi, dal Covid ai cambiamenti climatici. Ma la paura – o, su altre sponde – la fascinazione per l'islam è un tema frequente nella cultura europea ormai da secoli.