2022-10-22
Inizia l’avventura di Meloni premier. Ecco la squadra: Salvini e Tajani vice
Il capo di Fdi accetta l’incarico senza riserva, cambia i nomi in salsa sovranista di qualche dicastero e annuncia la lista dei ministri. Tra di loro nove senatori: maggioranza meno ampia a Palazzo Madama.!function(e,i,n,s){var t="InfogramEmbeds",d=e.getElementsByTagName("script")[0];if(window[t]&&window[t].initialized)window[t].process&&window[t].process();else if(!e.getElementById(n)){var o=e.createElement("script");o.async=1,o.id=n,o.src="https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js",d.parentNode.insertBefore(o,d)}}(document,0,"infogram-async");Il governo Meloni, il primo a essere guidato da una donna nella storia della Repubblica italiana, nasce ufficialmente alle 17.49 di ieri, quando il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, comunica che la leader di Fratelli d’Italia ha accettato senza riserva l’incarico. Sui 68 governi che ha avuto l’Italia repubblicana, prima di Giorgia Meloni solo altre quattro volte il premier incaricato aveva accettato senza riserva - ovvero avendo già con sé la lista dei ministri - l’incarico di formare un governo: Giuseppe Pella nel 1953, Giovanni Leone nel 1963, Giulio Andreotti nel 1979 e Silvio Berlusconi nel 2008. Giorgia Meloni, nel giorno più importante della sua vita politica, resta a colloquio con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, per più di un’ora: entra alle 16.42, sottopone al presidente della Repubblica la lista dei ministri. La discussione tra i due, a quanto apprende la Verità da una fonte qualificata, è «serena, franca, cordiale», nello spirito di una «collaborazione leale che dura da giorni». Del resto, aggiunge la nostra fonte, «non è che le scelte sui ministri sono state fatte oggi (ieri, ndr) pomeriggio». Al termine del colloquio con Mattarella, Giorgia Meloni legge la lista dei ministri. Stavolta la «dura» Giorgia ha la voce rotta dalla comprensibile emozione. A Fratelli d’Italia vanno nove ministri: Luca Ciriani ai Rapporti con il Parlamento; Nello Musumeci alle Politiche del mare e Sud; Raffaele Fitto agli Affari europei, Politiche di coesione e Pnrr; Carlo Nordio alla Giustizia; Guido Crosetto alla Difesa; Francesco Lollobrigida all’Agricoltura e Sovranità alimentare; Daniela Santanchè al Turismo; Adolfo Urso alle Imprese e Made in Italy (ex Mise); Eugenia Roccella alla Famiglia, natalità e pari opportunità; Alfredo Mantovano sarà sottosegretario alla presidenza del Consiglio e segretario del Consiglio dei ministri. Alla Lega vanno sei ministri: Matteo Salvini sarà vicepremier e ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili; Giancarlo Giorgetti va all’Economia; Alessandra Locatelli alle Disabilità; Matteo Piantedosi all’Interno; Roberto Calderoli agli Affari regionali e alle Autonomie; Giuseppe Valditara all’Istruzione. A Forza Italia vengono assegnati cinque ministeri: Antonio Tajani va agli Esteri e sarà vicepremier; Maria Elisabetta Alberti Casellati alle Riforme; Gilberto Pichetto Fratin all’Ambiente e Sicurezza energetica (ex Transizione ecologica); Paolo Zangrillo (fratello del noto primario, Alberto) alla Pubblica amministrazione; Anna Maria Bernini all’Università e Ricerca. I tecnici sono Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, che è appunto il ministro del Lavoro, e il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano alla Cultura (entrambi in quota Fdi); il manager Andrea Abodi allo Sport e Orazio Schillaci, rettore dal novembre 2019 dell’università di Roma Tor Vergata, alla Salute. Curiosità: nell’elenco letto dalla Meloni le deleghe di Zangrillo e Pichetto Fratin erano invertite, in serata una nota del suo ufficio stampa ha corretto l’errore di trascrizione. Subito dopo la lettura della lista dei ministri da parte di Giorgia Meloni, Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, si rivolge ai giornalisti : «Desidero ringraziarvi», dice un Mattarella rinfrancato per la rapida nascita del governo, «per l’attenzione con la quale avete seguito i lavori per la formazione del nuovo governo. Questa volta il tempo è stato breve, è passato meno di un mese dalla data delle elezioni. È stato possibile per la chiarezza dell’esito elettorale ed è stato necessario procedere velocemente anche in considerazione delle condizioni interne e internazionali che esigono un governo nella pienezza dei suoi compiti. Il governo uscente», aggiunge rincuorato Mattarella, «nei tre mesi esatti dalla data di scioglimento anticipato delle Camere ha fatto fronte alle esigenze di guida del Paese, concludendo la sua attività con il Consiglio europeo di ieri e di stamani. Lo ringrazio ancora una volta. E rivolgo con lo stesso spirito di collaborazione», conclude soddisfatto il capo dello Stato, «gli auguri di buon lavoro al nuovo governo». Al suo fianco, oltre a Zampetti, c’è il portavoce del Quirinale, Giovanni Grasso, definito durante la consultazione del mattino «alto e bello» da Silvio Berlusconi, rilassato e sorridente. Alle 19 la portavoce del premier uscente, Mario Draghi, Paola Ansuini, che ha svolto il suo compito con puntualità e disponibilità pur mantenendo sempre un profilo istituzionale, diffonde il comunicato della presidenza del Consiglio: «Si svolgerà domenica 23 ottobre, alle ore 10.30 a Palazzo Chigi, la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne tra il presidente uscente, Mario Draghi, e il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. Al termine della cerimonia», prosegue la nota, «alle ore 12, si terrà la prima riunione del Consiglio dei ministri». La Meloni e Draghi si sentono telefonicamente. Il rapporto tra i due è sempre stato cordiale e collaborativo. La squadra è composta per il 28% da donne: sono sette su 25, compresa la stessa Meloni. Sul fronte dei partiti, la composizione del governo lascia tutti soddisfatti, tranne Maurizio Lupi, che non è entrato a far parte dell’esecutivo, che non comprende nessun esponente di Noi moderati. Fratelli d’Italia schiera in cdm tutti i suoi big, tranne Giovanbattista Fazzolari, l’alter ego della Meloni, che Giorgia vuole accanto a sé libero da incombenze di governo. Le Lega incassa sei ministeri, tra i quali alcuni molto pesanti, come Economia, Interno e Infrastrutture. Pure Fi può dirsi «tendenzialmente soddisfatta», come ci dice un big del partito di Berlusconi: la sorpresa è Paolo Zangrillo, senatore, così come Urso, Salvini, Bernini, Santanché, Ciriani, Calderoli, Musumeci e Casellati. La maggioranza di centrodestra a Palazzo Madama conta 115 esponenti su 206, quindi ci sarà da essere attenti alle presenze in Aula. La Meloni ha cambiato il nome di qualche dicastero: l’Agricoltura diventa «Agricoltura e sovranità alimentare», come si chiama in Francia, mentre arriva pure il ministero del Mare che si unisce a quello per il Sud; alla delega all’Ambiente, si affianca la Sicurezza energetica, mentre lo Sviluppo economico diventa alle Imprese e made in Italy. Mentre alla Famiglia si aggiunge la delega alla natalità. Giorgia Meloni si reca poi a colloquio dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e da quello del Senato, Ignazio La Russa. Elegante quanto sobria, ha scelto per questa giornata storica un infallibile tailleur blu Armani con camicetta in tinta e scarpe azzurre di velluto con il tacco. Questa mattina alle 10, dunque, appuntamento al Quirinale per il giuramento: come di consueto, la curiosità sarà catturata dagli outfit delle ministre. Da domani, il governo Meloni sarà pienamente operativo. !function(e,i,n,s){var t="InfogramEmbeds",d=e.getElementsByTagName("script")[0];if(window[t]&&window[t].initialized)window[t].process&&window[t].process();else if(!e.getElementById(n)){var o=e.createElement("script");o.async=1,o.id=n,o.src="https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js",d.parentNode.insertBefore(o,d)}}(document,0,"infogram-async");!function(e,i,n,s){var t="InfogramEmbeds",d=e.getElementsByTagName("script")[0];if(window[t]&&window[t].initialized)window[t].process&&window[t].process();else if(!e.getElementById(n)){var o=e.createElement("script");o.async=1,o.id=n,o.src="https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js",d.parentNode.insertBefore(o,d)}}(document,0,"infogram-async");
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)