Carovita sotto il 2% e mercato interno dinamico. Incognita sulle provviste energetiche e le politiche verdi anti agricoltura.
Carovita sotto il 2% e mercato interno dinamico. Incognita sulle provviste energetiche e le politiche verdi anti agricoltura.Nel mese di giugno, ha comunicato ieri l’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua. «L’inflazione di fondo», al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile al +2%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +2% a +1,9%). Sempre secondo l’Istat, ad aprile il fatturato dell’industria (al netto dei fattori stagionali) è aumentato in termini congiunturali dello 0,8% sia in valore che in volume, sintesi di un moderato aumento sul mercato interno (+1,6% in valore e +1,3% in volume) e di una leggera flessione su quello estero (-0,6% in valore e -0,3% in volume). Attenzione, però: su base tendenziale, rispetto ad aprile 2023, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra comunque una flessione in valore del 2% (-1,7% sul mercato interno e -2,5% sul mercato estero). Non solo. «Per il 2024 le imprese prefigurano un rallentamento degli investimenti, dei prezzi di vendita e dell'occupazione», segnala anche Bankitalia nella sua ultima indagine sulle imprese industriali e dei servizi per il 2023. Le aziende si attendono comunque per il 2024 un lieve incremento del volume delle vendite (0,2% nel complesso; 1 nella manifattura e -0,6 nei servizi). Di fronte a qualche timido spiraglio di ripresa, c’è un problema che avevamo sottolineato qualche giorno fa quando Terna aveva diffuso il consueto rapporto mensile sul sistema elettrico italiano, relativo a maggio. Le agenzie, nel dare la notizia, enfatizzavano il dato relativo alla quota di domanda elettrica coperta nel mese dalla produzione da fonte rinnovabile: il 52,5 per cento. Ma è una domanda elettrica che langue sotto i livelli già non eccelsi del 2022. Assistiamo a una lieve ripresa dei consumi elettrici industriali dell’1,4% rispetto al maggio del 2023, senza però dimenticare che nel maggio 2023 i consumi industriali furono in calo rispetto a quelli del maggio 2022 dell’8%. I consumi elettrici dei primi cinque mesi del 2023 erano inoltre diminuiti del 6,6% rispetto al corrispondente periodo del 2022. Quindi, mentre ragioniamo sulla sostenibilità del Paese e mentre arriva qualche segnale di ripresa, dovremmo brindare con moderazione considerando che se e quando la produzione industriale riprenderà vigore, le rinnovabili non basteranno più. In vista di una possibile ripresa nel 2024, resta il problema dell’approvvigionamento energetico rispetto al quale siamo per ora al sicuro ma un domani chissà. Anche nella relazione sulla sicurezza delle forniture energetiche, presentata il 24 giugno dalla Corte dei Conti Ue, viene lanciato un monito sulle nuove sfide che dovranno essere affrontate per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas a lungo termine, come la maggiore dipendenza dal gas naturale liquefatto (gnl) e la necessità di decarbonizzare parte del proprio consumo di gas. Di certo, se andiamo avanti con la solita musica delle politiche green – «idiozie, fesserie» avviate sin qui da degli «ignoranti ideologizzati» (i virgolettati sono del vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera) – e con nuove norme come la legge Natura che limitano l’utilizzo della terra da coltivare, rischiamo di schiantarci di nuovo. Proprio ieri è stata pubblicata un’analisi della Coldiretti su dati Unioncamere da cui emerge che nell’ultimo decennio hanno chiuso i battenti 110.000 imprese giovani under 30 in tutti i settori, con la sola eccezione dell’agricoltura che è l’unico tra i comparti principali ad avere tenuto. Nel periodo 2014-2024 le imprese italiane condotte da under 30 sono passate da 514.000 a 404.000, con una perdita netta del 21% - spiega Coldiretti – e i cali più sensibili che si registrano nelle costruzioni (-40%) e nel commercio (-34%), mentre quelle agricole sono rimaste poco sotto le 48.000 unità, senza variazioni sostanziali. Il segno di una resilienza dei giovani agricoltori che viene però messa a dura prova dai troppi ostacoli che impediscono o rallentano l’ingresso e la continuità nella gestione delle imprese agricole: la mancanza di accesso al credito, la burocrazia, la carenza di infrastrutture e il limitato accesso alla terra ne sono alcuni esempi, secondo un rapporto del Centro Studi Divulga. Condizioni, peraltro, che cambiano da territorio a territorio. Secondo l’analisi Divulga su dati Crea, in Emilia- Romagna, Toscana, Veneto e Friuli Venezia-Giulia gli ostacoli che impediscono ai giovani di entrare nelle attività agricole possono essere legati al limitato accesso alla terra. Resta però il fatto che i giovani agricoltori italiani rappresentano un’eccellenza a livello europeo. Secondo l’analisi Divulga sugli ultimi dati Eurostat le aziende agricole condotte da under 35 in Italia generano una produzione standard di 4.296 euro ad ettaro circa il doppio rispetto alla media europea pari a 2.207 euro a ettaro, e ben sopra Francia (2.248 euro a ettaro), Spagna (1.828 euro a ettaro), e Germania (2.749 euro a ettaro).
Manfred Weber e Ursula von der Leyen (Ansa)
Manfred Weber e il Ppe accusano gli alleati di mancanza di responsabilità sul Mercosur: «Serve dire di sì all’accordo». I dem (insieme con i Verdi) li silurano: «Voi siete il nemico». Da Patrioti e The Left doppia mozione di sfiducia.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Il discorso di Ursula von der Leyen sullo Stato dell’Unione insiste sull’elettrificazione dell’auto «a tutti i costi». I costruttori (e Friedrich Merz) chiedono il contrario.
Ursula von der Leyen (Ansa)
Nel discorso sullo stato dell’Unione, la Von der Leyen insiste con il bellicismo sfrenato, tra gli applausi della sinistra. E alza il tiro anche contro Israele annunciando sanzioni.
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L’area tra Varese, Como e Canton Ticino punta a diventare un laboratorio europeo di eccellenza per innovazione, finanza, sviluppo sostenibile e legalità. Il progetto, promosso dall’associazione Concretamente con Fabio Lunghi e Roberto Andreoli, prevede un bond trans-frontaliero per finanziare infrastrutture e sostenere un ecosistema imprenditoriale innovativo. La Banca Europea per gli Investimenti potrebbe giocare un ruolo chiave, rendendo l’iniziativa un modello replicabile in altre regioni d’Europa.