2023-05-28
Incontro a tre con Parigi e Berlino: Roma va a trattare negli Usa per l’Ira
Bruno Le Maire e il tedesco Volker Wissing si vedranno con Adolfo Urso per l’inaugurazione della gigafactory di Stellantis, poi il ministro volerà alla Casa Bianca. L’obiettivo è evitare che il piano americano di incentivi danneggi l’Ue.Martedì sarà inaugurata la gigafactory prodotta da Stellantis in Francia. Si trova a Douvrin, nell’Hauts-de-France, non distante da Lille. Ad accogliere gli ospiti sarà Carlo Tavares. Tra i politici arriveranno Bruno Le Maire, ministro dell’Economia francese, Volker Wissing, titolare del dicastero tedesco dei trasporti e del digitale. Mentre per l’Italia ci sarà il ministro del made in Italy, Adolfo Urso. A pieno regime la fabbrica dovrebbe avere una capacità totale di 32 Gigawattora, dal momento che si parla di un enorme polo per la produzione di batterie e altri componenti per auto elettriche. L’occasione è importante non tanto per Stellantis, almeno nella speranza che a breve si svolga un evento simile anche in Italia, ma per i tre politici che si incontrano e, tra un taglio del nastro e l’altro, si troveranno a parlare di almeno tre grosse tematiche. Il futuro del motore a scoppio, l’approvvigionamento di materie prime e di microchip, infine di rapporti con gli Stati Uniti in relazione al mega piano di rilancio inventato dalla Casa Bianca, l’Ira o Inflaction reduction act. Negli ultimi sei mesi a Bruxelles si è discusso a lungo di come poter evitare un impatto troppo negativo dell’Ira sulla nostra economia. Il piano di incentivi da circa 400 miliardi consente crediti d’imposta, finanziamenti per il nucleare, la decarbonizzazione, le vetture elettriche, il metano e tutte le tecnologie legate all’energia alternativa. Ovviamente solo per le aziende che portano o riportano la produzione su suolo americano.Una concorrenza spietata che, di fronte all’incapacità di Bruxelles di trovare una linea comune e fare richieste concrete a Washington, ha spinto lo scorso febbraio Le Maire e il collega tedesco Robert Habeck a prendere l’aereo e andare alla Casa Bianca. Il viaggio è durato poco perché i due sono tornati senza accordo, con il risultato per giunta di aver scoperto le carte e dimostrato quanto fosse spaccata l’Ue su questi temi. Nel frattempo i problemi hanno continuato a ribollire in pentola. A Bruxelles i tre Paesi che si ritroveranno a casa di Tavares martedì hanno anche preso posizioni diverse sull’e-fuel, ma lavorano a qualcosa di congiunto sull’Euro 7. Senza contare che l’Italia ha avviato in interessante percorso di riavvicinamento a Taiwan, Corea e Giappone proprio per importare know sui microchip. Insomma, la situazione è fluida ma il testimone sembra adesso passare al nostro Paese. Dopo aver incontrato Le Maire e Wissing e cercato di trovare una seppure sottile ma comune agenda, Urso giovedì volerà a Wasghinton per incontrare l’indomani Gina Raimondo. Si tratta dell’attuale segretario al Commercio, già governatore del Rhode Island e il politico che ha stoppato i dazi contro la Ue voluti da Donald Trump. Raimondo lo scorso aprile ha fatto un lungo discorso in relazione all’Ira e come sempre fanno gli americani è stata molto diretta. Ha chiesto espressamente all’Europa di allearsi con gli Usa nella battaglia dei chip. Il sottinteso era: allearsi contro la Cina. Venerdì dunque Urso avrà dalla sua la visita di Giorgia Meloni in Giappone, la missione dei suoi funzionari nei Paesi dell’Estremo Oriente proprio sui temi dei chip, ma soprattutto la possibilità di riavvolgere il nastro allo scorso gennaio. Grazie all’incontro di martedì in Francia, il governo italiano potrà per la prima volta rappresentare le posizioni europee sul tema dell’automotive e in genere sulla questione degli aiuti di Stato e dei sussidi. Ritornare con anche un principio d’impegno sarebbe un successo per il nostro Paese e la possibilità, a quel punto, di non subire la linea dell’asse franco tedesco. Ma di creare un triangolo. Non solo, la visita governativa permetterà di fare incontri con funzionari Usa che si occupano di Spazio, ma anche con fondi Usa a cui sarà presentato lo schema del nascente fondo sovrano italiano, inserito nel decreto sul made in Italy. Il colonnello di Fdi, già presidente di Farefuturo, non è la prima volta che va negli Usa. Era già successo a giugno e a settembre. Prima dell’estate c’era stato in qualità di numero uno del Copasir. L’occasione per confrontarsi con i comitati per il controllo parlamentare sull’intelligence del Senato e della Camera. In questo quadro, il viaggio è stato tra l’altro un’occasione per sollecitare l’inclusione dell’Italia nei Five eyes; l’alleanza tra Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda in materia di intelligence. Senza contare che proprio negli ultimi mesi si sono riallacciati numerosi rapporti tra salotti. Ad esempio con la Cpac, coalizione dei conservatori, collaborano anche alcuni importanti think tank statunitensi, come il Leadership institute e la Heritage foundation. Tra l’altro, proprio Heritage è uno dei pensatoi con cui si è incontrato il senatore di Fdi nel successivo viaggio, quello di settembre a pochi giorni dal voto. Questo oltre che avvenire con il grado da ministro segue di poco l’incontro con Bibi Netanyahu e la visita a Kiev. Stiamo a vedere se l’asse politico conservatore aiuterà Fdi ad avere più forza con Francia e Germania e se quest’ultime daranno poi altre formali deleghe all’Italia per trattare su temi delicati come gli aiuti di Stato. Urso dovrà dal canto suo aspettarsi domande secche e dirette sulla Via della seta. Entro fine anno o l’Italia trova il modo di fermare l’accordo con la Cina o il memorandum ripartirà in automatico.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.