2021-06-13
In autunno serve un cambio delle regole
Le inoculazioni di massa fermano gli effetti gravi del virus ma non la sua circolazione. Basandoci solo sui nuovi positivi rischiamo altre restrizioni. E sarebbe un disastro.Se non si cambiano in fretta, e con largo anticipo - cioè entro agosto, cioè domani - i parametri di rilevazione dei contagi o dei positivi, a settembre/ottobre rischiamo seriamente di avere, se non un nuovo lockdown, delle chiusure che ci ammazzerebbero da diversi punti di vista: economico, sociale, personale. Perché scriviamo questo? Ci siamo informati parlando con diversi medici, e anche virologi - né catastrofisti né negazionisti, ma più semplicemente realisti e dotati di buonsenso, materia sempre più rara. Non c'è dubbio, infatti, che con la campagna vaccinale che, finalmente, grazie al generale Figliuolo e malgrado gli stop and go di Speranza, ha preso il via, i contagi stanno diminuendo e con loro i ricoveri, i morti e i pazienti in terapia intensiva. Ma, come gli stessi medici ci insegnano, il vaccino non fa scomparire il virus, semmai ne attenua gli effetti fino a ridurlo a poco più di un'influenza nel caso in cui si contragga. In altre parole: un vaccinato asintomatico potrebbe risultare positivo al tampone. Ora, è probabile che, come dicevamo, a settembre/ottobre riaumentino i positivi. La domanda di fondo è la seguente: nel caso in cui questi positivi siano vaccinati, e dunque o asintomatici o curabili a casa, senza ospedalizzazione né in forma tenue né, soprattutto, in forma grave, cosa facciamo? Continuiamo a utilizzare i parametri attualmente esistenti, cioè la determinazione del colore delle Regioni anche sulla base dei positivi che risultano dal tampone e sull'incidenza conseguente o passiamo a un altro tipo di misurazione più adeguato che vedrà - se tutto procede bene - la maggioranza della popolazione vaccinata?Avete idea, o meglio hanno idea dalle parti del ministero della Salute e del celeberrimo Cts cosa ciò significherebbe per un'economia che dovrebbe essere in piena ripresa (e non per gli aiuti inesistenti del governo, ma per le capacità straordinarie degli imprenditori italiani di inventarsi, di adoperarsi, di creare le condizioni per ripartire)? Lo sanno che per ripartire, lorsignori del ministero e del Cts, molti di questi imprenditori e le loro famiglie, hanno dovuto dare fondo a quello che avevano messo da parte in una vita e si trovano nelle condizioni di ripartire non da poco ma da zero? Zero assoluto e spesso sotto zero, avendo accumulato debiti? Il famoso bazooka di Conte ha sparato, ma li ha colpiti a morte e neanche dal davanti ma dal didietro. Lo sanno tutto questo.Siccome almeno Draghi di economia ci capisce sa che per - come si dice - agganciare la ripresa, e non attaccarsi al tram, questi imprenditori devono e dovranno investire, riempire i magazzini, ordinare la merce, insomma organizzarsi con largo anticipo per non farsi trovare impreparati e perdere questa occasione, e quindi sa che una chiusura ulteriore, e magari generalizzata, significherebbe una strage, un eccidio delle imprese. Questa volta sì, definitivo e irrimediabile. E badate che se non ci affidiamo alla ripresa frutto delle capacità e del coraggio degli imprenditori ma ai soldi dell'Europa non andremo da nessuna parte sia perché alla fine saranno pochi, sia perché molti li dovremo ridare indietro, compresi quelli cosiddetti a fondo perduto. Dunque occorre immediatamente stabilire regole nuove e diverse sulle quali regolarsi perché l'attuale sistema dei colori e indici di contagio è ormai anacronistico. Non occorre essere scienziati per capirlo e comunque prima di scriverlo con loro abbiamo parlato. Come ci comportiamo e comporteremo dunque? Si deve agire almeno su due piani distinti in modo egualmente urgente ed efficace.Primo. Occorre rivedere i parametri considerando la possibilità dei vaccinati positivi asintomatici. Ce ne saranno quasi certamente. Non possiamo saperne ora il numero ma potrebbe essere anche non minimo. Dunque i colori e gli indici debbono essere cambiati non nel senso di un «liberi tutti», ma nel senso di adeguare i parametri alla nuova situazione post-vaccino, concentrandoci solo sulle ospedalizzazioni.Secondo. Occorre fare in fretta ad attivare le cure a domicilio dotando un protocollo serio – che avrebbe dovuto essere concepito e diffuso da un anno almeno – in modo che i medici di base possano disporre di indicazioni serie e non come oggi dell'utilizzo della tachipirina e della vigile attesa, perché, altrimenti, per l'economia di questo Paese, la vigile attesa ci sarà, sì, ma della vita eterna.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)