2019-08-17
In 49 gridano: «Stop alle epurazioni al GP2»
Un gruppo di studiosi di assoluto rilievo scrivono al Gran cancelliere Vincenzo Paglia e al preside Pierangelo Sequeri per far reintegrare i professori eliminati dal «ristrutturato» istituto che difende la famiglia. No a limitare ricerca e dialogo fra idee. Ma il monsignore è in tour...Sono 49 studiosi di diverse nazionalità, la maggioranza con un consistente curriculum accademico, e hanno scritto al Gran cancelliere Vincenzo Paglia e al preside Pierangelo Sequeri per far reintegrare i professori eliminati dal «ristrutturato» istituto fu Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. «Non vediamo nessun motivo convincente di carattere scientifico-accademico, tantomeno dottrinale e disciplinare, che giustificherebbe il loro sollevamento dall'incarico», hanno scritto in una lettera aperta.La triste vicenda che ha travagliato il Vaticano in questa estate bollente vede aggiungersi un altro capitolo dopo quelli della lettera degli studenti che hanno chiesto conto della mutazione genetica dell'identità dell'istituto a cui si sono iscritti; dopo le chiare interviste del vicepreside José Granados e quella, concessa alla Verità, dall'ex preside ed ex insegnante di teologia morale fondamentale Livio Melina; e dopo la «solidarietà» espressa allo stesso Melina dal papa emerito Benedetto XVI. Tra i 49 studiosi e accademici che hanno firmato la lettera aperta ci sono nomi di assoluto rilievo, solo per citarne alcuni: Francesco Botturi, professore emerito di Filosofia morale presso l'Università Cattolica di Milano, Gabriele Kuby, sociologa e saggista di fama mondiale, Kevin L. Flannery, professore di storia della filosofia antica all'Università Gregoriana di Roma e membro della Pontificia Accademia di San Tommaso, Harvey C. Mansfield, professore ordinario di Filosofia politica alla Harvard University; tra gli italiani ricordiamo Sante Maletta, professore associato di filosofia politica all'università di Bergamo, Paolo Ricca, professore emerito della facoltà valdese di teologia a Roma, Eugenia Scabini, professore emerito di psicologia sociale dell'Università Cattolica di Milano, Stefano Fontana, direttore dell'osservatorio internazionale cardinale Van Thuân sulla dottrina sociale della Chiesa e anche il medico bioeticista Renzo Puccetti, firma nota ai nostri lettori.Questi studiosi e accademici hanno tutti preso parte al monumentale Dizionario su sesso, amore e fertilità, un'opera diretta dai professori José Noriega e René e Isabelle Ecochard, il primo dei quali vittima del siluramento operato dalla «ristrutturazione» firmata dal Gran cancelliere Paglia. Il dizionario, oltre 1.000 pagine e pubblicato dalle edizioni Cantagalli a giugno 2019, è un lavoro che si colloca chiaramente nell'alveo della teologia morale così come delineata dalle enciclica Humanae vitae di Paolo VI e Veritatis splendor di Giovanni Paolo II. E forse per questo il Dizionario risulta abbastanza indigesto a Paglia, visto che il «nuovo paradigma» che introduce la vera novità all'interno dell'istituto riguarda proprio una rilettura della teologia morale secondo l'esortazione di papa Francesco Amoris laetitia. Tutto ora è all'insegna delle circostanze e del «bene possibile» da benedire, anche nella contraccezione, magari nelle coppie non sposate e perfino in quelle fra persone dello stesso sesso. La «ristrutturazione» e la cancellazione di alcune cattedre, in particolare quelle di teologia morale affidate a Melina e Noriega, in fondo si spiega tutta in questo cambiamento. Lo sviluppo della dottrina sarebbe in sostanza un superamento del precedente magistero, con una comprensione dello sviluppo omogeneo con molti nodi da sciogliere.Il Dizionario è diventato insomma una pietra d'inciampo. È stato approvato dal Consiglio del Pontificio istituto Giovanni Paolo II nel giugno 2016 quando a presiederlo era Melina, ma non ha mai ricevuto opposizioni di sorta dell'attuale preside Sequeri che ha considerato il lavoro come qualcosa di utile nel dialogo accademico fra idee. Con la «ristrutturazione» estiva di Paglia (e Sequeri) però sembra che l'epoca del dialogo con chi offre una riflessione teologica diversa dal nuovo paradigma sia conclusa. Ma gli studiosi, si sa, sono suscettibili quando sentono puzza di manovre che limitano la ricerca e, appunto, il dialogo fra idee. Così in 49 hanno preso carta e penna e hanno detto la loro: «Con grande costernazione abbiamo dunque appreso la notizia dell'improvviso licenziamento di due professori ordinari, José Noriega e Livio Melina, insieme ad altri colleghi», ma non si vedono motivi «di carattere scientifico-accademico, tantomeno dottrinale e disciplinare» che giustifichino tale scelta e «se il vostro istituto desidera mantenere il suo alto profilo accademico e la sua reputazione internazionale, vi preghiamo di revocare questi licenziamenti e di reintegrare i summenzionati studiosi nel corpo docente del vostro istituto». Con tanti cordiali saluti.È chiaro che per il «ristrutturato» istituto fu Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia non è un gran bell'inizio nel mondo accademico. Intanto però il Gran cancelliere Paglia sembra in altre faccende affaccendato e twitta la sua partecipazione alla seconda edizione di Pescasseroli legge, la rassegna di libri del Comune abruzzese diretta da Dacia Maraini e che aprirà appunto con monsignor Paglia oggi (a seguire Marcello Fois, Paola Di Nicola, Antonio Padellaro, Nadia Terranova e Michela Murgia). Da quanto si apprende il problema della «ristrutturazione» si farà passare con un metodo attualmente abbastanza di moda, cioè l'accusa ai rimostranti di tendenziosità morbosa, l'attivazione di pompieri mediatici, magari un documento di risposta alle critiche (a proposito, agli studenti si risponderà prima o poi?), quindi il silenzio. E poi, come diceva un tale, tirare diritto.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
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