
Pasticcio del Mit, il Cts protesta. E la Lombardia si ribella al nuovo diktat di Roberto Speranza.Ministeri contro e i nonsense del governo viaggiano sui treni dell'alta velocità. Il via libera di venerdì del ministero dei Trasporti ai treni a pieno carico, ovvero senza più sedili vuoti per garantire il distanziamento tra i passeggeri, aveva creato sconcerto nel Comitato tecnico scientifico, che si era detto «preoccupato», ma anche negli enti locali, a cominciare dalla Regione Lazio, visto che tutti i treni ad alta velocità hanno come destinazione Roma. Sui convogli di Italo, sui Frecciarossa e Frecciargento di Trenitalia e sulle lunghe percorrenze, da ieri, si sarebbe potuto viaggiare anche vicini, indossando la mascherina, perché si sarebbero realizzate le condizioni poste dal Dpcm del 14 luglio, che permettono di attuare le deroghe al distanziamento previste nelle linee guida del ministero sui Trasporti, ovvero: la misurazione della temperatura dei viaggiatori prima di salire, l'autodichiarazione dei passeggeri con la quale certifichino di non aver avuto contatti con persone contagiate dal Covid, né sintomi influenzali, l'obbligo della mascherina con la sostituzione dopo 4 ore. Una condizione che certo contrasta con la proroga dello stato d'emergenza fino al 15 ottobre, appena varata dal governo Conte, «presupposto per l'attivazione di poteri volti ad affrontare la situazione con tempestività ed efficacia, il più importante dei quali è il potere di ordinanza». L'esecutivo, insomma, rischiava di perdere uno dei segni visibili dell'allarme cui i giallorossi s'appoggiano come a una stampela. E così, ieri, prima il ministro Paola De Micheli, contraddicendo il suo dicastero, ha inviato una lettera alle compagnie per «tornare alle misure precedenti», poi il collega della Sanità, Roberto Speranza, ha firmato un'ordinanza per ribadire l'obbligo del distanziamento sui convogli. Una disastrosa «retromarcia di treni», a ribadire lo stato di confusione del governo che continua a minacciare il ritorno del Covid in autunno e poi mentre la curva dei contagi sta lentamente risalendo e l'indice Rt ha superato la soglia di guardia in 8 regioni, soprattutto per lo spostamento di migranti sbarcati in Sicilia, prende una decisione da cancellare nell'arco di 24 ore. Ma tant'è. Il primo affondo contro il governo «che si affidava ai tecnici» è arrivato da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità: «Stupisce un po', per non dire che sconcerta, la decisione assunta di porre fine al distanziamento sui treni. Il Comitato tecnico scientifico non è mai stato investito del problema, e non posso non dire che questa decisione desta preoccupazione e perplessità, in un momento in cui i nuovi casi di Covid-19 stanno crescendo». Anche ilconsulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi, ha protestato. E così il ministro di Leu ieri ha firmato il suo provvedimento, sottolineando: «È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela. Per questo ho firmato una nuova ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l'obbligo delle mascherine. Questi sono i due principi essenziali che», ha ripetuto Speranza, «assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus». Nel pomeriggio, però, la Lombardia ha fatto sapere che non si allineerà all'esecutivo e conserverà la propria ordinanza di venerdì: «Si potranno continuare a utilizzare il 100% dei posti a sedere e il 50% di quelli sui mezzi pubblici». Intanto, il New York Times ha lodato il governo italiano la gestione dell'emergenza. Se è così bravo, allora, perché ci vuole in emergenza permanente?
Sigfrido Ranucci (Ansa)
Ennesimo scontro tra la trasmissione Rai e l’Autorità, che dice: «Inchiesta errata sugli Smart glasses, il servizio non vada in onda». La replica: «È danno erariale».
Non si ferma lo scontro tra Report, la trasmissione di Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci e il Garante della privacy. Anche questa settimana, alla vigilia della puntata di stasera, l’Autorità di controllo ha chiesto alla Rai lo stop alla messa in onda di un servizio sulle attività del Garante. Report ha infatti pubblicato sui social una clip con l’anticipazione di un’inchiesta sull’istruttoria portata avanti dal Garante della privacy nei confronti di Meta, relativa agli Smart glass, gli occhiali da sole che incorporano due obiettivi in grado di scattare foto e registrare filmati. Il servizio di Report punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio dell’Autorità Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia, «prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni».
Diego Moretti (Ansa)
I dem che hanno sempre criticato l’ex sindaco Anna Maria Cisint firmano una mozione sul lavoro nei cantieri navali. Ora vogliono superare il modello di immigrazione a basso costo.
«Nella sua campagna permanente contro gli stranieri che a Monfalcone regolarmente lavorano, la Cisint aggiunge un nuovo tema: ora mette in discussione anche le rimesse economiche, annunciando misure per vietarle o limitarle. Una delle tante dichiarazioni che si aggiungono a quelle del passato, sicuramente buone per costruire narrazioni false e per alimentare odio nei confronti dello straniero».
Elly Schlein (Ansa)
La leader Pd dice che la manovra «favorisce solo i ricchi», come se avere un reddito da 50.000 euro lordi l’anno fosse da nababbi. In realtà sono fra i pochi che pagano tasse dato che un contribuente su due versa zero Irpef. Maurizio Landini & C. insistono con la patrimoniale. Giorgia Meloni: «Con me mai». Pure Giuseppe Conte non ci sta.
Di 50.000 euro lordi l’anno quanti ne finiscono in tasca a un italiano al netto di tasse e contributi? Per rispondere è necessario sapere se il contribuente ha moglie e figli a carico, in quale regione viva (per calcolare l’addizionale Irpef), se sia un dipendente o un lavoratore autonomo. Insomma, ci sono molte variabili da tener presente. Ma per fare un calcolo indicativo, computando i contributi Inps al 9,9 per cento, l’imposta sui redditi delle persone fisiche secondo i vari scaglioni di reddito (al 23 per cento fino a 28.000 euro, al 35 per la restante parte di retribuzione), possiamo stimare un netto di circa 35.000 euro, che spalmato su tre dici mensilità dà un risultato di circa 2.600 euro e forse anche meno. Rice vendo un assegno appena superiore ai 2.500 euro al mese si può essere iscritti d’ufficio alla categoria dei ricchi? Secondo Elly Schlein e compagni sì.
Elly Schlein e Vincenzo De Luca (Ansa)
Dopo aver sfidato lo «sceriffo di Salerno» il segretario dem si rimangia tutto. E per Roberto Fico conta sui voti portati dal governatore, che impone ricompense per il figlio. Sulla partita veneta, Ignazio La Russa apre a Luca Zaia nel governo.
«Vinciamo»: il coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, Fulvio Martusciello, capodelegazione azzurro al Parlamento europeo, lo dice alla Verità e sembra convinto. L’ennesima manifestazione elettorale di Fi al centro di Napoli è un successo clamoroso: centinaia di persone, il ritratto di Silvio Berlusconi troneggia nella sala. Allora crede ai sondaggi più ottimisti? «No», aggiunge Martusciello, «credo a quello che vedo. Siamo riusciti a entrare in tutte le case, abbiamo inventato il coordinatore di citofono, che si occupa di curare non più di due condomini. Parcellizzando la campagna, riusciremo a mandare a casa una sinistra mai così disastrata». Alla remuntada in Campania credono tutti: da Giorgia Meloni in giù. Il candidato presidente del centrodestra, Edmondo Cirielli, sente aria di sorpasso e spinge sull’acceleratore.






