2019-12-22
Il futuro della mobilità è elettrico. Italia più virtuosa della Germania
È l'unica tecnologia in grado di contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti.La mobilità elettrica si sta affermando come la vera alternativa a quella tradizionale e, nei prossimi anni, quella che qualche tempo fa sembrava un'idea lontana potrà diventare una realtà consolidata con il definitivo «passaggio di consegne» dal motore termico a quello elettrico, attraverso l'unica tecnologia in grado di contribuire efficacemente alla decarbonizzazione dei trasporti.Eppure questo è un ben strano Paese, in cui tutti sono esperti di tutto e quindi si raccontano (e scrivono) cose del tipo: «L'energia elettrica è fatta col carbone e le auto elettriche non fanno altro che spostare l'inquinamento dalle strade alle centrali elettriche».Crediamo che sia ora di descrivere un po' meglio come stanno veramente le cose.L'Italia è tra i pochi paesi ad aver raggiunto in anticipo gli obiettivi del 2020 sulla decarbonizzazione dell'energia elettrica e si è data ambiziosi target per 2030. Siamo quindi più virtuosi della media europea su questo fronte.Oggi in Italia l'energia elettrica è prodotta per il 50% con il gas naturale, 10% con il carbone e 40% con l'energia rinnovabile (idro, solare, eolica). Quindi si fa tanta energia verde, il carbone procede verso la scomparsa e il resto è prodotto attraverso il gas.Ora, è da comprendere una cosa: anche se tutta l'energia fosse prodotta con il gas fossile, converrebbe sempre alimentare un'auto con l'energia elettrica così prodotta piuttosto che farla andare con un combustibile fossile. Questo per tre ottimi motivi.1 Il rendimento di una centrale a gas è tre volte quello medio di un motore a combustione interna, quindi bisogna bruciare un terzo di combustibile per fare andare un'autoelettrica.2 Una centrale è mantenuta efficiente in tempo reale, a differenza di un'auto.3 Una centrale controlla in continuo le sue emissioni e viene aggiornata nella tecnologia quando i limiti sono aggiornati (non vi sono centrali Euro 0, 1, 2, 3 etc.)L'Italia, con il suo 40% di energia verde, rende questi ragionamenti completamente a favore dello sviluppo delle auto elettriche. Questo sul fronte delle emissioni di CO2.Se poi parliamo di inquinamento locale chimico, polveri sottili, ossidi di azoto e zolfo, ozono, che incidono direttamente sulla salute nelle nostre città, ebbene il confronto tra un tubo di scarico e un «non tubo di scarico» di un mezzo elettrico è francamente impietoso per il fossile.Quindi, mentre in novembre la Germania (che pure ancora ha tanto carbone e non è virtuosa come noi) ha immatricolato lo stesso numero di auto elettriche che l'Italia in undici mesi, noi ci autoflagelliamo come penitenti.Siamo quindi virtuosi che si si vogliono fare del male e non vogliono migliorare. Vogliamo continuare così o vogliamo porre fine alle guerre di religione sulle tecnologie e concentrare le energie sulla gestione della transizione in atto e sul ruolo che il nostro Paese può e deve giocare grazie alle competenze industriali di cui è già ampiamente in possesso?In fondo abbiamo solo inventato la pila, la dinamo e costruiamo le più belle auto del mondo. Sappiamo sicuramente costruire le migliori auto non inquinanti. E siamo sicuri che lo dimostreremo.
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)