2022-02-25
Il difficile equilibrismo di Draghi tra fedeltà agli Usa e gas di Mosca
Il premier italiano, che oggi avrebbe dovuto essere ricevuto al Cremlino, si allinea al coro di condanne dell’invasione. Gli interessi strategici in ballo, tuttavia, costringono Palazzo Chigi a un’ardua mediazioneDoveva essere a Mosca, oggi, Mario Draghi. La scorsa settimana era stato invitato al Cremlino da Vladimir Putin, ma l’invasione dell’Ucraina ha stravolto i piani del premier italiano, che ora si trova in una strada strettissima, quella che separa la impossibilità dell’Italia di smarcarsi dalla linea dura della Nato e della Ue contro Mosca dalla prospettiva di ripercussioni pesantissime sul nostro Paese di una rottura delle relazioni con la Russia. Non esattamente un gesto di cortesia, quello di Putin nei confronti di Draghi: il leader russo quando ha fissato per oggi l’appuntamento a Mosca con il nostro premier sapeva perfettamente che 36 ore prima avrebbe invaso l’Ucraina. E nessuno meglio di Draghi può calcolare quanto peserà, sull’economia italiana, il muro contro muro: energia, commercio, sistema bancario i settori destinati a subire le ripercussioni più pesanti. Ieri pomeriggio si è riunito il consiglio supremo di Difesa, presieduto ieri dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Il Consiglio Supremo di Difesa», si legge in una nota diffusa al termine della riunione, «esprime la più ferma condanna per l’ingiustificabile aggressione militare lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, che rappresenta una grave e inaccettabile violazione del diritto. La Repubblica Italiana chiede alla Federazione Russa l’immediata cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze fuori dai confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina. L’imposizione alla Federazione Russa di misure severe», conclude la nota, «vede l’Italia agire convintamente nel quadro del coordinamento in seno all’Unione europea». «Convintamente»: un avverbio che appare come una excusatio non petita. Tra oggi e domani potrebbe riunirsi il Consiglio dei ministri, per decretare un nuovo dislocamento delle truppe italiane in sinergia con la Nato, previa approvazione del Parlamento. Il contingente andrebbe comunque a rafforzare le truppe già dispiegate in Lettonia e Bulgaria. Durissima la posizione del premier Draghi, che ha espresso «solidarietà piena dell’Italia all’Ucraina, un Paese Ue, una nazione amica e una democrazia colpita nella legittima sovranità». Draghi ha rivolto a Putin un appello affinché «metta fine allo spargimento di sangue e ritiri le forze militari dai confini ucraini in modo incondizionato. In sede Ue sarà previsto un pacchetto duro di sanzioni. Con la Russia ora», ha aggiunto il premier, «il dialogo è impossibile». Draghi ha poi partecipato al G7 prima di partire in serata per Bruxelles, per partecipare al Consiglio europeo straordinario. A Palazzo Chigi si è riunito nel tardo pomeriggio di ieri il comitato politico strategico. «Quello che verrà fuori dal Consiglio europeo», ha detto al termine della riunione il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, «e quello che approveremo anche domani (oggi, ndr) in Cdm sarà l’ennesima dimostrazione che chi ha provato a dividerci ci vedrà ancora più uniti. Ciò che avverrà nelle prossime ore, nei confronti di chi sta provocando la morte di innocenti», ha aggiunto Di Maio, «è un pacchetto di sanzioni senza precedenti contro la Russia e l’economia russa. Ora la Russia deve capire l’alto costo che paga nell’aggredire uno Stato europeo. Avevamo invitato nelle ultime settimane i cittadini italiani in Ucraina a tornare in Italia, solo 30 su circa 2.000 lo hanno fatto», ha sottolineato Di Maio, «a tutti gli altri consigliamo vivamente di restare a casa». Unanime la condanna dell’invasione russa da parte della politica italiana. «L’Italia deve condannare senza ambiguità l’attacco all’Ucraina», ha scritto su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta, «e, insieme agli alleati, reagire a questa sfida senza precedenti ai principi di libertà e democrazia in Europa». «Inaccettabile attacco bellico su grande scala», ha scritto sui social la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, «della Russia di Putin contro l’Ucraina. L’Europa ripiomba in un passato che speravamo di non rivivere più. È il tempo delle scelte di campo». «Non è il momento delle divisioni interne», ha sottolineato il presidente del M5s Giuseppe Conte, «una crisi internazionale di questa portata è un banco di prova importante per la politica. Le forze del Parlamento devono unirsi e ragionare su come supportare l’azione del governo in sede europea. Non è il momento di polemiche». «La Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare», ha sottolineato il leader del Carroccio, Matteo Salvini, «l’auspicio è l’immediato stop alle violenze».
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.