2020-03-19
I titoli di Stato Usa offrono rifugio. Dieci prodotti con cui sfidare la crisi
Oggi più del solito le obbligazioni governative americane a lungo termine sono un riparo: buone prospettive anche grazie all'intervento della Fed e al piano di stimoli promesso da Donald Trump, con infrastrutture e meno tasse.In quello che viene definito il «meltdown» dei mercati finanziari, ovvero il crollo e la catastrofe, l'obbligazionario soprattutto governativo statunitense si è rivelato al momento fra le poche certezze soprattutto sulle lunghe durate. «Il dollaro Usa riveste storicamente un ruolo tradizionale di bene rifugio quando i capitali scappano via dalle azioni», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert, «perché nel pianeta tutto sommato gli Stati Uniti ancora vengono considerati la patria del capitalismo e dove comunque c'è più tutela e capacità di reazione, senza considerare che in caso di massicci interventi della Fed, la Banca centrale americana, con tassi d'interesse portati quasi a zero il Treasury (ovvero l'equivalente del nostro Btp), l'obbligazionario a lungo termine è la scelta migliore e più decorrelata storicamente con l'azionario». Al momento anche oggi sta andando in questa maniera con il decennale Usa che da inizio anno è cresciuto del 17,5% mentre la Borsa americana nello stesso periodo ha perso il 27%. Del resto, è di domenica la decisione della Federalreserve di riportare i tassi di interesse vicino allo zero lanciando un programma di quantitative easing da 700 miliardi di dollari. Una risposta all'impatto economico del coronavirus salutata come una «notizia fenomenale» dal presidente Donald Trump. «I tassi», dice Gaziano, «sono stati tagliati di un punto e portati all'interno di una forchetta tra lo 0 e lo 0,25%. Un livello così basso era stato toccato solo durante la crisi finanziaria del 2008». Il nuovo Qe consisterà per 500 miliardi in acquisti di titoli di Stato e per altri 200 miliardi in operazioni su titoli ipotecari. E lo scorso 3 marzo, per rispondere all'emergenza coronavirus, l'istituto guidato da Jerome Powell aveva già ridotto il costo del denaro di mezzo punto, ma la mossa era stata ritenuta insufficiente sia dai mercati sia da Trump. «Il ricorso all'armamentario monetario ha spinto giù i tassi d'interesse e su i prezzi dei Bond in un mercato che fatica a comprendere dove si raggiungerà un punto di equilibrio e si potrà almeno uscire prima di tutto dall'emergenza sanitaria», conclude l'esperto, «Il prossimo passo sarà l'utilizzo anche della clava fiscale, ovvero investimenti infrastrutturali e minori tasse».In una selva di segni meno, dunque, chi vuole investire nell'obbligazionario americano (e non solo) ha a disposizione diversi prodotti che limitano i rischi ricorrendo alla diversificazione. Si tratta di fondi ed Etf che stanno continuando a offrire buoni rendimenti anche in questi tempi di panico sui mercati. L'iShares $ corp bond ucits wtf, ad esempio, in tre anni ha guadagnato il 10,7% e in un anno il 9,2%. Il Lyxor core Us treasury 10+ è salito del 36,8% in 36 mesi e del 33,8% negli ultimi 12. Ha fatto bene anche il Lyxor usd coroporate bond ucits etf che è salito del 10,9% in tre anni e del 9,9% in una anno. Investire nell'obbligazionario Usa, insomma, sembra ancora una certezza. Soprattutto in tempi in cui tutti i mercati registrano perdite a doppia cifra.
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