2019-10-11
I porti aperti ci condannano all’etnocidio
Non stiamo assistendo allo sterminio del nostro popolo, ma alla distruzione della nostra civiltà. Anche se viene dipinta come accoglienza. In realtà, si tratta di una sostituzione portata avanti importando da altre nazioni migliaia di maschi in età militare.Il nostro cervello ha due emisferi, uno funziona per via razionale e l'altro per via analogica. La ragione è un modo per conoscere la realtà e capirla, l'analogia, la metafora, il mito sono un altro modo, più nascosto e non meno potente. Dalla letteratura fantastica di un periodo si intuisce la sua realtà. Noi siamo immersi in due generi: fantasy e horror. La letteratura fantasy è l'epica dei nostri giorni, e i nostri sono giorni pericolosi, giorni dove ci rendiamo conto di avere disperatamente bisogno di un'epica. Come il genere horror nasce da una paura che nel XX secolo diventa reale: la paura della fine del mondo. La fine di tutto il mondo, guerra nucleare, inquinamento, pandemia, o la fine del proprio mondo, quando si fa parte di un popolo sottoposto a etnocidio o genocidio. Etnocidio vuol dire distruzione di una civiltà, non sterminio fisico di un popolo. I convertiti e i bambini sono salvati. Tutta la civiltà di quel popolo viene derisa, a cominciare dalla lingua. Non esiste popolo che non abbia commesso crimini: la normale ferocia insita nel cervello umano fa sì che tutte le civiltà siano sopravvissute commettendo quelli che alla luce della morale attuale sono crimini. L'etnocidio consiste nel concentrare ossessivamente l'attenzione sui crimini, nell'inventarne ove non ce ne siano, nel giudicare con standard attuali situazioni storicamente diverse.Il nazismo, il piacere di sentirsi geneticamente superiore, è genocidario. Il comunismo, il piacere di sentirsi moralmente superiori, non può non essere etnocidario, con onestamente pochi genocidi, e piuttosto con lo sterminio sistematico di classi sociali ritenute socialmente pericolose, quindi, per usare un termine caro a Lenin infette: contadini ucraini ed etiopi sterminati con la fame, classe sociale borghese, cinese, cambogiana e di molti Paesi africani, quelli per cui il periodo post coloniale è un'irrisolvibile catastrofe. La carestia che ha sterminato «alcuni milioni» di contadini cinesi, durante il cosiddetto Grande balzo in avanti, l'industrializzazione della Cina rurale, fu una morte involontaria: avevano fatto male i conti e avevano sottratto ai contadini tutte le derrate alimentari. Da Pechino era arrivato l'ordine di prelevare un tot di derrate e i funzionari eseguirono. Nessuno ebbe il coraggio di spiegare che ne prendevano troppe e i contadini sono morti, ma almeno senza acrimonia, dolcemente. Una svista.Non tutti gli etnocidi evolvono in genocidio, ma tutti i genocidi cominciano con un etnocidio. Il futuro sono i rami, i frutti, il passato sono le radici. Per vivere abbiamo bisogno di entrambi. Le civiltà fortemente maschili, quelle dove le donne sono spazzatura, non evolvono mai. Le società dove i padri sono ridicolizzati, il passato deriso, sono civiltà che hanno preso a colpi di ascia le proprie radici, e il destino di un albero sradicato è cadere.Anche se il comunismo è fondamentalmente etnocidario e solo occasionalmente degenera in genocidi, la cellula madre del genocidio è Ekaterinenbourg, lo sterminio della famiglia dello zar. Lo zar era un tiranno, certo, ma non si era mai sognato di torcere un capello alle famiglie degli oppositori politici. Lo sterminio della famiglia dello zar è lo spartiacque: il bambino non è più innocente. A Bologna esiste una via Lenin: chi ha dato l'ordine di sterminare quattro ragazzine e un bambino con l'emofilia, la famiglia dello zar, è osannato come un grande uomo. Sono stati etnocidi: 1 La rivoluzione francese. C'è il linguaggio cambiato, la religione della dea ragione, la religiosità derisa, i nuovi nomi dei mesi, nuovi nomi di città e strade. È degenerato in genocidio in Vandea. Importante il cambiamento del linguaggio: signor tale è sostituito da cittadino tale, la parola signore diventa cattiva. Distruzione di monumenti storici e chiese, tra cui l'abbazia di Cluny.2 La rivoluzione russa. Come sopra. Cambia il linguaggio e il modo di salutare. Degenera in genocidio in Ucraina nel 1932. L'occupazione delle repubbliche sorelle e dei Paesi del patto di Varsavia è di tipo etnocidario: anche la lingua nazionale è vietata. Distruzione sistematica di edifici antichi e chiese.3 La rivoluzione cinese. Idem. Degenera in sterminio mediante pubblico linciaggio di dieci milioni di borghesi (medici farmacisti professori eccetera) durante la rivoluzione culturale. Molti degli orfani delle vittime moriranno in orfanotrofio sterminati mediante la fame. Distruzione sistematica di edifici e oggetti. Tutti i segni del passato sono cancellati. Possedere un oggetto come un libro o un vaso prerivoluzionari può determinare la condanna a morte.4 Il fascismo e il nazifascismo. Il nazismo è genocidario: è per i suoi crimini che è stata creata la parola genocidio. Fascismo e nazismo sono anche etnocidari per quanto riguarda le proprie nazioni di origine, di cui disprezzano costumi e tradizioni, etichettati come borghesi, di cui modificano linguaggio e feste. Spesso il nazismo e il fascismo vengono etichettati come dittature di destra. In questa maniera è sufficiente essere di sinistra per essere antifascisti. Benito Mussolini nella campagna di Etiopia, costata al popolo etiope decine di migliaia di vittime, parlava di un'Italia proletaria e rivoluzionaria che conquistava il posto che le potenze conservatrici le negavano. Conservatore vuol dire di destra. Quelli di destra erano gli altri. La dualità non è sinistra-destra, ma democrazia-dittatura. La fantasiosa teoria che il nazionalsocialismo, sottolineo la parola socialismo, e il movimento creato da l'ex peone Mussolini siano movimenti di destra e che chi li combatte sia di sinistra, porterebbe a etichettare Winston Churchill e Charles De Gaulle come rappresentanti di sinistra, cioè è un controsenso storico, termine colto con cui si traduce la parola fesseria.Churchill era di destra, una destra dura e pura che più di destra non si può. Paragonata a Churchill la signora Margaret Thatcher era una via di mezzo tra Heidi e Madre Teresa di Calcutta, anzi una somma delle due. Se noi non marciamo a passo dell'oca è perché Churchill ha portato il suo Paese alla catastrofe economica, lo ha annegato in lacrime e sangue e ha fermato Adolf Hitler, quindi la fantasiosa teoria che il nazismo sia di destra e chiunque sia antinazista sia di sinistra, vediamo di archiviarla e non pensarci più. E ora arriviamo ai nostri fantasiosi giorni. Questo è il regalo del Terzo millennio, una geniale somma dei due: un etnocidio talmente micidiale da spingere un popolo all'autoestinzione e alla sostituzione etnica. Porti spalancati a una «immigrazione» fatta al 90 per cento da maschi in età militare sono passati come un gesto di solidarietà umana; la nuova Chiesa 2.0, che mentre migliaia di cristiani muoiono massacrati nelle lande dell'islam o di quelle del socialismo reale nella sua paffuta, compassionevole e inclusiva indifferenza, trilla e scintilla di odio livido a chiunque quei porti cerchi di socchiuderli un po'. L'odio di sé, il politicamente corretto, il desiderio di sentirsi buoni davanti a un potere talmente crudele, da rimproverare anche la produzione di anidride carbonica come un crimine, spingono a una forma di depressione stagnante e opaca che annienta uno degli istinti di sopravvivenza. Chi mette al mondo un figlio crea altra anidride carbonica ed è cattivo. A noi cafoni sembrava di ricordare che senza l'anidride carbonica che noi produciamo le piante non potrebbero vivere, ma Greta Thunberg dice di no e i poteri forti annuiscono. Evidentemente nella scuola dove va lei la biochimica la facevano il venerdì e lei deve aver saltato sia il ciclo di Krebs che la fotosintesi clorofilliana, che sono simmetrici e complementari. Chiunque appartenga a un popolo europeo è malvagio a prescindere. Ha chili di colpe da espiare. Inclusa la produzione di anidride carbonica. Quindi, anche per il clima, altre tasse che strangoleranno tutti e impediranno alle coppie di mettere al mondo un bambino, ma non di tenere i porti spalancati. La forza di una catena è quella del suo anello più debole. La forza di un popolo è quella del suo anello più forte. Fino a che qualcuno si batte, quel popolo non è finito.