2019-05-10
I libri fascisti banditi dal Salone di Torino li vende la Feltrinelli
Censurato il marchio vicino a Casapound. Ma la kermesse è piena di volumi sovranisti e neri. Grazie agli editori progressisti.Nel 1928, il giovane filosofo Julius Evola pubblicò un libro intitolato Imperialismo pagano, un appello al Duce e a tutti «i fascisti degni di questo nome» in cui la lotta al cristianesimo viene presentata come l'«unico orientamento concepibile per un fascismo coerente e coraggioso». Era un volume fiammeggiante, scritto da un autore per cui, all'epoca, «il fascismo era troppo poco». Evola, successivamente, moderò i toni. Ma l'opera rimane comunque una testimonianza affascinante, e merita di essere letta. Se volete acquistarla, potete farlo tranquillamente al Salone del libro di Torino, presso lo stand delle Edizioni Mediterranee, dove tutti i tomi della splendida biblioteca evoliana sono disponibili a prezzi accessibili. Se invece vi interessano le idee di un altro rilevante intellettuale d'area fascista - Berto Ricci - potreste dirigervi verso il banchetto torinese delle edizioni Mimesis, che distribuiscono i curatissimi volumi del marchio Oaks, tra cui compare la raccolta degli articoli dell'Universale, la rivista che Ricci fondò nel 1931. Se invece preferite qualcosa di più recente e di stampo sovranista, correte all'esposizione di Neri Pozza, che pubblica, tra gli altri, l'ultraconservatore anti invasione Douglas Murray e il padre del populismo contemporaneo, Christopher Lasch.Intendiamoci: i volumi pubblicati dagli editori che abbiamo citato sono davvero belli e meritevoli di lettura. E fa onore a questi marchi il fatto di averli stampati. Li citiamo solo per mostrare che, al Salone del libro, di opere «fasciste» è pieno. Anche se l'editore vicino a Casapound, Altaforte, è stato bandito e allontanato in malo modo. E la faccenda è davvero curiosa. Perché fra i libri di Altaforte non ci sono testi sul fascismo, né opere di Mussolini. Eppure i volumi di questo piccolo editore alla kermesse torinese non potete comprarli né sfogliarli: li hanno di fatto sequestrati (compreso il mio L'era delle streghe, se permettete l'automarchetta). Gli scritti di Benito, al contrario, si trovano eccome. Per esempio allo stand di Chiarelettere, che ne pubblica un'antologia intitolata Me ne frego. Magari, se siete fortunati, potete trovare qualche copia avanzata dei Diari del Duce presso Bompiani. Sicuramente, invece, da Mondadori troverete una marea di saggi storici sul Ventennio, alcuni per nulla antipatizzanti, anzi. Singolare, no? Al Salone non si può leggere il libro intervista di Matteo Salvini edito da Altaforte, né il saggio sul sistema delle Ong firmato da Francesca Totolo. È roba pericolosa, sono fascisterie, contengono i germi del Male. Così, se proprio questi saggi vi incuriosiscono, sapete che vi tocca fare? Vi tocca andare su Internet, sul sito della Feltrinelli (www.lafeltrinelli.it), e comprarli online. Davvero: sul portale di uno degli editori più progressisti d'Italia, almeno fino a ieri, i libri di Altaforte (cioè dei pericolosi fasci di Casapound) risultavano ordinabili. Quindi, a rigor di logica, anche Feltrinelli dovrebbe essere bandito dal Salone, o no? Lo stesso discorso si può fare per Mondadori, che consente di acquistare sul sito il libro intervista a Salvini. Altaforte viene punita per aver diffuso tali orrendi libercoli, ma Feltrinelli fa lo stesso, e non in uno stand di 10 metri quadri, bensì su un visitatissimo sito Web. Altri portali online, invece, vendono soltanto il volume salviniano e oscurano il resto del catalogo (per esempio Ibs, dove pure fino a pochi giorni fa si trovavano tutti i testi). La contraddizione è piuttosto evidente, oltre che grottesca. Altaforte non pubblica libri «fascisti», semmai «sovranisti» o «identitari». E viene censurata. Gli altri possono liberamente diffondere materiale mussoliniano (o sovranista, o identitario, o populista). Al Salone, quest'anno, non ci sono nemmeno le edizioni di Ar di Franco Freda (che pure, giustamente, parteciparono negli anni passati). In compenso ci sono miriadi di editori che più a sinistra non si potrebbe. E ci sono pure gli stand di Paesi islamici ultraconservatori. Ma a tutti sta bene così: via Altaforte, perché è fascista. Ah, giusto per la cronaca: proprio ieri il tribunale di Torino, riporta l'Ansa, ha archiviato un fascicolo d'indagine su Casapound e Forza Nuova per violazione del divieto di riorganizzazione del partito fascista. Fu un deputato Pd, Davide Mattiello, a presentare denuncia. Secondo i giudici, la violazione della legge Scelba non può essere dimostrata. Si vede che al tribunale di Torino sono più tolleranti che al Salone del libro.