L’intesa raggiunta a inizio dicembre introduce una clausola di revisione che imporrà alla Commissione di preparare, entro il 30 aprile 2026, una valutazione ed eventualmente una proposta legislativa per apportare ulteriori semplificazioni ancora prima che il regolamento sia attuato. Tradotto: non finisce qui, questo è solo l’inizio.
Nello specifico la semplificazione consiste nella limitazione dell’obbligo di presentare una dichiarazione di due diligence solo per gli operatori che immettono per la prima volta il prodotto sul mercato. Gli operatori a valle dovranno solo conservare e trasmettere il numero di riferimento della dichiarazione originale, mentre i micro e piccoli operatori primari presenteranno una dichiarazione semplificata. Dal campo di applicazione del regolamento sono esclusi alcuni prodotti stampati come libri, giornali, immagini stampate. «Il voto positivo di oggi sull’accordo raggiunto in trilogo sulla deforestazione conferma con ancora più forza la linea espressa dalla maggioranza di centrodestra, contro ideologie e ambizioni prive di solide basi. Una posizione che continua a incidere in modo razionale e concreto su molti dei voti più rilevanti del Parlamento europeo. E ribadisce il nostro sostegno alle filiere del legno, dell’agricoltura, dell’allevamento e dei loro prodotti», dichiarano in una nota congiunta il capodelegazione di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, il copresidente del Gruppo Ecr Nicola Procaccini e Pietro Fiocchi, eurodeputato di Fratelli d’Italia-Ecr e vicepresidente della Commissione Envi. «In questa direzione, grazie agli emendamenti congiunti del Gruppo Ecr e Ppe durante la scorsa votazione», continuano, «l’intesa raggiunta introduce risultati concreti e fondamentali: il posticipo generale dell’applicazione del regolamento, l’inserimento di una clausola di revisione entro il 30 aprile 2026 per valutare l’impatto del testo sui piccoli operatori e, se necessario, un intervento con ulteriori semplificazioni, la limitazione dell’obbligo di due diligence al solo primo importatore del prodotto. Restituiamo ai cittadini un’Europa del buon senso, a fianco degli operatori economici e a sostegno una sostenibilità praticabile, capace di tutelare l’ambiente senza penalizzare le imprese».
Non un’alleanza formale, questa di centrodestra, ma un dialogo sui temi che, via via, voto dopo voto, sta di fatto cambiando il paradigma delle politiche europee degli ultimi anni volute e messe a terra specialmente dai socialisti con il Ppe che gli andava dietro contribuendo al declino dell’industria europea.
Oggi anche i popolari hanno capito che queste ricette non funzionano, facendo quindi il famoso «cordone sanitario» che isolava i gruppi della destra europea come i patrioti e i sovranisti. Naturalmente tutto questo ha generato una vera e propria psicosi a sinistra: dai socialisti ai verdi, passando per The Left.
«Anche oggi il Ppe ha applicato la politica dei due forni, votando con l’estrema destra su temi importanti come quello sull’istituzione di un elenco di Paesi di origine sicuri a livello dell’Unione europea, demolendo il diritto d’asilo, e degli screening a tutela dell’ambiente per contrastare la deforestazione»: così si agita l’europarlamentare dem appena sconfitto nella corsa alla guida della Regione Marche, Matteo Ricci. Che attacca: «Un governo europeo con questo Ppe non può continuare così. L’inizio del nuovo anno dovrà essere un momento di verifica degli accordi europei. La presidente, Ursula von Der Leyen, si faccia sentire se c’è, non si possono cambiare le alleanze una volta ogni tre voti schierandosi con l’estrema destra. Il mandato della presidente è legato a un programma europeista, non sovranista. Per cui questo programma va rispettato».
Per Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde, «è eticamente inaccettabile che lei (Giorgia Meloni, ndr) festeggi per lo stop alla legge europea contro la deforestazione. Che futuro consegniamo ai nostri figli se favoriamo la distruzione delle foreste dall’Indonesia passando per l’Africa arrivando in Amazzonia».
Intanto, però, gioisce FederlegnoArredo: «Il nuovo testo recepisce i punti essenziali che abbiamo sostenuto e portato avanti con coerenza e impegno, per garantire la piena tutela degli obiettivi ambientali senza compromettere la competitività delle nostre imprese», ha commentato il presidente Claudio Feltrin.
Il testo passa ora al Consiglio per l’ultimo passaggio necessario. La pubblicazione in Gazzetta ufficiale è prevista entro la fine dell’anno.