2019-01-10
I grillini promettono la cannabis libera. Ma gli Usa si pentono «È una sciagura»
Il disegno di legge del senatore del M5s Matteo Mantero apre all'uso ricreativo. Negli Stati Uniti però ha fatto aumentare la violenza e gli incidenti stradali.La questione della liberalizzazione della cannabis leggera (light) torna a infiammare il Parlamento in uno scenario che ha dell'assurdo. Mentre in America, sulla base di dati scientifici, è scattato l'allarme per i danni causati dalla marijuana libera, i nostri legislatori citano proprio gli Usa per supportare la bontà della liberalizzazione. Il disegno di legge depositato a Palazzo Madama dal senatore del M5s Matteo Mantero apre all'uso ricreativo. Il ddl consente di detenere 15 grammi di cannabis in casa e 5 fuori, di coltivare le piante da soli (fino a un massimo di tre) o in società di massimo 30 persone. Sulle infiorescenze che sono in tabaccheria e negli «shop», il ddl prevede che la vendita sia anche per uso alimentare o erboristico. Accanto a quella pentastellata ci sono altre quattro proposte presentate da Pd, FdI, Leu e Gruppo Misto: vanno da un estremo all'altro. Tutti i testi devono chiarire la situazione paradossale creata dalla legge 242/2016 che autorizza la coltivazione e la vendita delle infiorescenze di canapa di semi certificati con principio attivo (Thc) massimo 0,2%, ma non ne definisce l'impiego. Attualmente la cannabis light è venduta dal tabaccaio come «prodotto da collezione». In questo vuoto normativo si sono però moltiplicati i siti che spiegano come trasformare l'oggetto da collezione in una canna legale. Sulla potenziale pericolosità dei prodotti a basso contenuto di Thc della cannabis light si è pronunciato, nell'aprile 2018, il Consiglio superiore di sanità (Css). Oggi quel Css è stato azzerato dal ministro Giulia Grillo, che già allora aveva liquidato il tutto dichiarando che «il Css è un organo consultivo, chi decide è il governo. Non c'è emergenza o prova di nocività». La politica sembra proprio ignorare la scienza e la realtà dei dati. Anche il senatore Mantero va a parare su quello che sostengono i paladini della droga leggera come Roberto Saviano e il rapper J-Ax. A smentire tali posizioni ci sono i dati di studi americani ed europei come quelli raccolti nel saggio di Alex Berenson, dal titolo: Ditelo ai vostri figli: la verità su marijuana, malattie mentali e violenza.Il senatore pentastellato, che ha dovuto incassare la stroncatura del ministro leghista per la Famiglia e la Disabilità, Lorenzo Fontana («La legalizzazione non è nel contratto di governo, il resto sono solo provocazioni»), sostiene che la stessa Direzione nazionale antimafia, sia nel 2016 che nel 2017, si sia detta «favorevole alla legalizzazione prendendo atto sulla base di numeri, fatti, indagini e processi in nostro possesso del fallimento delle politiche proibizioniste». Guardando però a quello che è successo in Uruguay, primo Paese dove la droga è legale dal 2013, le cose cambiano. Nel 2016 sono state sequestrate 4,3 tonnellate di cannabis, il doppio di quelle del 2015, con sovraccarico di lavoro per la polizia. Inoltre, tre quarti degli uruguayani continuano a comprare illegalmente dagli spacciatori, che hanno ribassato i prezzi. Uno studio su 9.000 adolescenti americani dimostra che il consumo di marijuana è associato a un raddoppio nei casi di violenza domestica. Anche studi sulla violenza stradale danno risultati simili. In Colorado, Washington, Alaska e Oregon, i primi Stati americani a liberalizzare la cannabis sono aumentati, con valori superiore alla media nazionale, il numero degli omicidi e delle aggressioni violente. «In Italia la legalizzazione della cannabis», secondo il senatore Mantero, «consentirebbe un risparmio dei costi legati alla repressione penale del fenomeno e riassorbirebbe buona parte dei profitti criminali del mercato nero». Il business complessivo del narcotraffico mondiale è attestato sui 560 miliardi di euro l'anno, di cui 30 in Italia (2% del Pil) e più della metà del mercato è costituito dalla marijuana e suoi derivati. Secondo uno studio dell'economista Marcello Esposito, poiché il mercato legale arriverebbe intorno al 30%, lo Stato, a fronte di entrate modeste (intorno al miliardo di euro), dovrebbe comunque prevedere i costi per le attività di polizia e giudiziarie, oltre a quelli sociali e sanitari attesi in aumento, come si è visto in Uruguay.Ignorando il giudizio dei tecnici del Consiglio superiore di Sanità, il senatore Mantero sostiene che l'utilizzo a scopo ricreativo «costituirebbe un'importante tutela della salute pubblica» perché la cannabis dello spacciatore fa più male di quella legale. Peccato che gli studi mostrino che il Thc faccia male a qualsiasi dose, in base ai soggetti e al tempo di assunzione. Il senatore del M5s però va oltre affermando che «proprio l'esperienza degli Stati che hanno regolamentato in forma legale il mercato della marijuana dimostra che il numero dei consumatori non è affatto cresciuto, né è aumentato l'impatto sociale e sanitario direttamente o indirettamente connesso al consumo. A crescere sono stati solo il reddito legale e il gettito fiscale del mercato legalizzato». L'esperienza dell'Uruguay e i dati economici dicono il contrario. Sulla salute poi, due studi recenti, uno finlandese e uno danese, rilevano, in concomitanza all'aumento del consumo di cannabis, la crescita significativa delle psicosi. La marijuana dà un'assuefazione superiore a quella dell'alcol: solo un alcolizzato su 15 beve ogni giorno, mentre il rapporto è di uno a cinque per un fumatore di cannabis. Dal 2013 al 2015, in America, sono aumentate del 62% le vittime di incidenti per guida sotto l'effetto della marijuana. Il senatore Mantero però sa quello che dice. Durante una trasmissione radio ha ammesso di essersi fatto una canna, «solo a scopo di ricerca per conoscere l'argomento della proposta di legge».
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