riforma nordio

{{ subpage.title }}

Secondo il procuratore generale di Napoli, Aldo Policastro, il ministro Nordio «realizza il Piano diabolico di Gelli del 1981». Ma paragonare il lavoro di governo e Parlamento a un’organizzazione eversiva è follia.

Facciamo il punto novembrino del confronto referendario: intanto, chi è il frontman della campagna del No?A rigor di logica e per obbligo di mandato correntizio dovrebbe essere il vertice Anm (il presidente Cesare Parodi, ndr), non foss’altro perché rappresenta quel sistema che dal sorteggio risulterebbe più che sconfitto; secondo altri, dovrebbe essere il procuratore di Napoli (Nicola Gratteri, ndr), per la migliore conoscenza dei salotti televisivi; secondo altri ancora dovrebbe essere il presidente del Comitato del No (Enrico Grosso, ndr), un accademico insigne e molto ottimista («Una volta emerso quel sistema opaco con Luca Palamara, è stata fatta pulizia. Lo stesso Csm ha dimostrato che le degenerazioni appartengono al passato», ha dichiarato sulla Repubblica del primo novembre).

Usano falsi di Falcone e Borsellino pur di affondare la riforma Nordio
Nicola Gratteri (Ansa)
Gratteri da Floris legge un’intervista a «Repubblica» in cui il giudice morto a Capaci va contro la separazione delle carriere ma è un fake da social. E anche il collega non si è opposto: anzi, a «Samarcanda» l’ha sostenuta.

Apprendiamo con soddisfazione che non è necessario avere la stagnola in testa per abboccare all’amo delle notizie false. Da qualche anno sentiamo provenire da sinistra, con estenuante regolarità, accorati allarmi sulla diffusione delle fake news. Gli italiani, secondo i cari progressisti, sarebbero vittime delle bufale diffuse dalla propaganda russa, israeliana, palestinese e via dicendo. Sarebbero, inoltre, estremamente permeabili all’influenza nefasta di presunti nemici della scienza, malfattori sempre pronti a inquinare le acque con clamorose bugie su vaccini e simili. Motivo per cui, ormai da parecchio, siamo costretti a subire le indebite ingerenze di fact checkers e altri autoeletti difensori del vero e del bello.

Francesco Paolo Sisto: «Tante toghe sono pro riforma e ci incitano a non mollare»
Francesco Paolo Sisto (Imagoeconomica)
Il vice di Nordio: «Il ddl sulla Giustizia garantisce giudici imparziali ai cittadini e libera i magistrati dal peso delle correnti. Discuteremo con l’Anm, ma non accetteremo diktat».
L’Anm si vede già senza poteri e recluta perfino Bennato contro la riforma
Edoardo Bennato (Ansa)
Le toghe arruolano l’artista, un tempo anti sistema, per difendere lo status quo. Neanche Falcone e Borsellino vengono risparmiati.
Pm accusa: i giudici vogliono governare
Il magistrato penale Giuseppe Bianco (Imagoeconomica)
Alcune correnti delle toghe non sono solo sindacati di categoria, ma si muovono da partiti intervenendo su ogni cosa, da Sanremo a Gaza, facendo scelte di campo. Il problema è che poi usano il loro peso per guidare organi e condizionare tutti gli altri magistrati.
Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy